Archeologia Ritrovamenti sul monte Lykaion rivelati dal «New York Times». Uno studioso: culto di una divinità suprema
Mistero a Olimpia Un altro dio prima di Zeus
Scoperti resti di sacrifici di 5000 anni fa
MILANO - Resti di sacrifici a una divinità sconosciuta di cinquemila anni fa sono affiorati sotto quello che rimane di un altare dedicato a Zeus, sulla cima del monte Lykaion, in Grecia, una trentina di chilometri da Olimpia. Scavando sotto le pietre bruciate dai fuochi sacrificali dell' altare destinato al signore dell' Olimpo, sono state rinvenute diverse ossa di pecore e capre, oltre a frammenti di terracotta bruna, priva di decorazioni, che hanno permesso di datare i più antichi rituali al 3000 avanti Cristo. Una data ben più antica di quella dell' altare superiore attorno al quale sono stati trovati frammenti di oggetti di bronzo e un sigillo di epoca minoica con un' incisione raffigurante un toro, l' animale sacro a Zeus. David Gilman Romano, direttore della missione archeologica della Pennsylvania University che ha fatto la scoperta, ripresa dal New York Times, non si pronuncia sull' identità del dio a cui erano destinati i sacrifici e considera prematura qualsiasi conclusione. «In epoca preistorica - ha comunque fatto notare Jack Davis, direttore dell' American School of Classical Studies ad Atene - in Grecia era praticato un culto a un dio supremo che poteva manifestarsi sia con forme maschili che femminili, ma non possiamo dire nulla prima di avere identificato la vera natura dei resti». Il fatto che il luogo di culto dedicato a una sconosciuta divinità preistorica si trovi proprio sotto l' altare di Zeus, non sorprende gli archeologi. L' usanza di occupare vecchi santuari e dedicarli a nuovi dèi è una pratica ben nota in tutta l' antichità: moltissime chiese cristiane, ad esempio, furono costruite sui resti di templi di divinità pagane, spesso come segno di vittoria sul paganesimo, ma anche per «sfruttare» la sacralità del luogo, profondamente sentita dalle popolazioni locali. Il monte Lykaion è tradizionalmente considerato il luogo di nascita dello stesso Zeus, ma i resti rinvenuti risalgono ad almeno 900 anni prima dell' arrivo in Arcadia di genti di lingua greca, provenienti dai Balcani settentrionali. Inoltre, come testimoniano alcune tavolette iscritte in Lineare B, un' antica forma di scrittura greca, le più lontane testimonianze del culto di Zeus non vanno oltre il 1400 avanti Cristo. Impossibile, quindi, identificare la divinità senza nome con il re dell' Olimpo. È molto probabile, invece, che la posizione del luogo sacro - in cima a una montagna, esposto ai venti, alla pioggia, al fulmine e ai terremoti - abbia indotto i nuovi arrivati a identificare il dio preistorico con il loro Zeus, signore del fulmine. Il geologo della missione della Pennsylvania University ha fatto anche notare che il luogo di culto si trova all' incrocio di tre faglie sismiche e questo potrebbe avere indotto sia i greci sia i loro predecessori a collocare proprio in quell' area il santuario di una divinità relazionata alle forze della natura. In epoca greca, l' altare sul Monte Lykaion era meta di pellegrinaggi e fu descritto da Pausania nel II secolo dopo Cristo: «Sul punto più alto della montagna c' è un monticolo di terra che forma l' altare di Zeus Lykaios, e da qui si può vedere gran parte del Peloponneso. Davanti all' altare, sul lato orientale, ci sono due pilastri sui quali c' erano una volta due aquile dorate». Poi, con la consueta sufficienza verso tutto quello che non conosceva, aggiunse: «Su questo altare loro sacrificano in segreto a Zeus Lykaios. Io sono stato riluttante a indagare i dettagli del sacrificio lasciandoli così come sono sempre stati». Probabilmente, se fosse stato un po' meno distaccato, avrebbe potuto raccontarci qualcosa di più e magari lasciare un indizio utile all' identificazione del misterioso signore della montagna.
Domenici Viviano
Pagina 26
(6 febbraio 2008) - Corriere della Sera
Mistero a Olimpia Un altro dio prima di Zeus
Scoperti resti di sacrifici di 5000 anni fa
MILANO - Resti di sacrifici a una divinità sconosciuta di cinquemila anni fa sono affiorati sotto quello che rimane di un altare dedicato a Zeus, sulla cima del monte Lykaion, in Grecia, una trentina di chilometri da Olimpia. Scavando sotto le pietre bruciate dai fuochi sacrificali dell' altare destinato al signore dell' Olimpo, sono state rinvenute diverse ossa di pecore e capre, oltre a frammenti di terracotta bruna, priva di decorazioni, che hanno permesso di datare i più antichi rituali al 3000 avanti Cristo. Una data ben più antica di quella dell' altare superiore attorno al quale sono stati trovati frammenti di oggetti di bronzo e un sigillo di epoca minoica con un' incisione raffigurante un toro, l' animale sacro a Zeus. David Gilman Romano, direttore della missione archeologica della Pennsylvania University che ha fatto la scoperta, ripresa dal New York Times, non si pronuncia sull' identità del dio a cui erano destinati i sacrifici e considera prematura qualsiasi conclusione. «In epoca preistorica - ha comunque fatto notare Jack Davis, direttore dell' American School of Classical Studies ad Atene - in Grecia era praticato un culto a un dio supremo che poteva manifestarsi sia con forme maschili che femminili, ma non possiamo dire nulla prima di avere identificato la vera natura dei resti». Il fatto che il luogo di culto dedicato a una sconosciuta divinità preistorica si trovi proprio sotto l' altare di Zeus, non sorprende gli archeologi. L' usanza di occupare vecchi santuari e dedicarli a nuovi dèi è una pratica ben nota in tutta l' antichità: moltissime chiese cristiane, ad esempio, furono costruite sui resti di templi di divinità pagane, spesso come segno di vittoria sul paganesimo, ma anche per «sfruttare» la sacralità del luogo, profondamente sentita dalle popolazioni locali. Il monte Lykaion è tradizionalmente considerato il luogo di nascita dello stesso Zeus, ma i resti rinvenuti risalgono ad almeno 900 anni prima dell' arrivo in Arcadia di genti di lingua greca, provenienti dai Balcani settentrionali. Inoltre, come testimoniano alcune tavolette iscritte in Lineare B, un' antica forma di scrittura greca, le più lontane testimonianze del culto di Zeus non vanno oltre il 1400 avanti Cristo. Impossibile, quindi, identificare la divinità senza nome con il re dell' Olimpo. È molto probabile, invece, che la posizione del luogo sacro - in cima a una montagna, esposto ai venti, alla pioggia, al fulmine e ai terremoti - abbia indotto i nuovi arrivati a identificare il dio preistorico con il loro Zeus, signore del fulmine. Il geologo della missione della Pennsylvania University ha fatto anche notare che il luogo di culto si trova all' incrocio di tre faglie sismiche e questo potrebbe avere indotto sia i greci sia i loro predecessori a collocare proprio in quell' area il santuario di una divinità relazionata alle forze della natura. In epoca greca, l' altare sul Monte Lykaion era meta di pellegrinaggi e fu descritto da Pausania nel II secolo dopo Cristo: «Sul punto più alto della montagna c' è un monticolo di terra che forma l' altare di Zeus Lykaios, e da qui si può vedere gran parte del Peloponneso. Davanti all' altare, sul lato orientale, ci sono due pilastri sui quali c' erano una volta due aquile dorate». Poi, con la consueta sufficienza verso tutto quello che non conosceva, aggiunse: «Su questo altare loro sacrificano in segreto a Zeus Lykaios. Io sono stato riluttante a indagare i dettagli del sacrificio lasciandoli così come sono sempre stati». Probabilmente, se fosse stato un po' meno distaccato, avrebbe potuto raccontarci qualcosa di più e magari lasciare un indizio utile all' identificazione del misterioso signore della montagna.
Domenici Viviano
Pagina 26
(6 febbraio 2008) - Corriere della Sera