Saturday, July 09, 2005

cadono i veli

cadono i veli
e' stato tolto il velo al seno della statua collocata
all'interno del ministero della giustizia
statunitense.
la notizia e' di quelle che ci fanno sorridere.
ma oltre al sorriso merita qualche riflessione.
perche' un ministro della giustizia amerciano spende
miglialia di dollari per coprire un seno?
perche' una ministro prova turbamento nel vedere un
seno nudo di una statuta.
negli ultimi temi negli stati uniti ci sono sono stati
alcuni scandali per seni nudi.
vi ricordate il clamore provocato dal seno nudo della
Jackson in una diretta televisiva?
avete memoria che la serie televisiva "medici in prima
linea" ha dovuto censurare
una scena, di pochi secondi, di un seno nudo di una
donna di ottanta anni che
si intravvedeva durante una visita medica?
penso che queste tre notizie possano essre considerate
indici di uno stato
di moralismo e puritanesimo che cerca di plasmare la
societa' americana.
se dobbiamo cercare l'orgine di queste tendenze
censorie dobbiamo
risalire alla radici giudaico-cristiane della cultura
americana.
per nostra fortuna l'europa non ha le stesse radici,
possiamo
fare nostre le parole di james hillman: <<(...) è
difficile per gli europei rendersi conto di quanto
vasti siano gli Oceani. Di quanto lontani siano gli
americani dal resto del mondo.>>
su questo argomento vi consiglio la lettura del libro
di hillman <<un terribile amore per la guerra>>.
allo stesso tempo queste due notizie sono anche un
segnale che ci puo' far comprendere
cosa nasconde il continuo richiamo a "certi valori
morali"...
se un invito si puo' fare, le parole di Giordano Bruno
sono una guida: <<...desideroso della sola compagnia
di quelli i quali comandano non già di chiudere, ma di
aprire gli occhi ...>>
ciao
francesco scanagatta

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sulla notizia di invio una piccola rassegna stampa.
http://www.rainet.it/news/articolornews24/0,9219,4162920,00.html
Usa. Cadono i veli alle statue nude al ministero della
Giustizia
Washington, 25 giugno 2005

Dopo oltre tre anni trascorsi dietro grandi tendaggi
blu, sono tornate finalmente visibili due statue di
personaggi seminudi nell'atrio del Ministero della
Giustizia degli Stati Uniti: lo "Spirito della
Giustizia" (una figura femminile con un seno nudo) e
la "Maestà della Giustizia" (figura maschile con un
panno attorno alla vita) erano state sottratte alla
vista del pubblico nel gennaio 2002, quando era
ministro della giustizia era John Ashcroft, che
professa devotamente la fede cristiana.
Le tende sono state tolte ieri, senza clamore: è stato
fatto su decisione dell'attuale ministro della
giustizia, Alberto Gonzales, a quanto ha fatto sapere
il portavoce del ministero, Kevin Madden. I
giornalisti avevano sovente chiesto a Gonzales cosa
intendesse fare delle due statue, dopo che aveva preso
servizio al ministero, lo scorso febbraio, e la
risposta, invariabilmente, era stata che come ministro
aveva troppe cose più importanti di cui occuparsi.
Le tende blu erano state oggetto di inesauribili prese
in giro. Adesso, invece, senza più le tende i
fotografi potranno tornare a ritrarre i ministri sotto
quei nudi, in posizione birichina, come fanno da
quando quelle statue sono sul posto, dagli anni
Trenta: come quando, per esempio, negli anni Ottanta,
proprio sotto il nudo femminile, fu ritratto il
ministro Edwin Meese mentre illustrava la relazione
della sua commissione contro la pornografia.

http://ilmattino.caltanet.it/hermes/20030809/CANADA/8/ZAS.htm
<<(...) Ashcroft, che nel 2002 fece ridere tutta
l'America dopo avere speso 8.000 dollari in drappeggi
per nascondere il seno scoperto di Miss Spirit, una
statua in bronzo del ministero (...)>>

<<Fin dagli anni '30 una coppia di statue d'alluminio
decorava la sala del ministero della Giustizia: una
donna a seno nudo ed un uomo dai fianchi drappeggiati.
Ma lei, la statua femminile, lo 'Spirito della
Giustizia' turbava la vista del beghino ministro. Ora,
con un investimento di 8000 dollari, una tenda gesuita
copre le ignudita' della statua, e John Ashcroft puo'
affrontare le sue conferenze stampa con tranquillita'
e senza turbamento alcuno. Qualcuno ricorda le
critiche ai fondamentalisti talebani? A quando un
trendyssimo burqa a stelle e strisce?>>
http://www.wema.it/art.asp?id=38


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Friday, July 01, 2005

libro: "La follia che viene dalle Ninfe"

salve,
e' uscito il nuovo di libro di Roberto Calasso intitolato "La follia che viene dalle Ninfe", adelphi editore, su tematiche mitologiche calasso aveva scirtto anche <<Le nozze di Cadmo e armonia>> ed altri titoli. gli scritti di calasso sono sempre ricchi di spunti, il
suo interesse per la mitologia ci porta sempre nuove visioni e prospettive.
la sensibilta' per il mondo traspare anche in questa sua opera.
sappiamo quanto le ninfe siano il nostro continuo
richiamo alla divinita' del mondo.
quando veniamo <<rapiti>> dall'incanto del mondo, e'
una ninfa che agisce nel nostro animo.
le ninfe sono anche un richiamo estetico alla bellezza
del mondo.
<<Nella mitologia classica, le Ninfe stavano a metà
tra gli dei e gli uomini, come i demoni, a cui
assomigliavano tanto. Non salivano sull' Olimpo. Non
avevano templi, ma soltanto altari. Non erano
immortali; e Esiodo ci assicura che la loro vita non
superava "la durata di dieci vite di palma". Nelle
loro figure sorridenti e graziose, che coprivano di
danze la superficie del mondo, si raccoglieva tutta la
vita acquatica della natura: loro erano i ruscelli, le
fonti, i fiumi, i torrenti, i laghi, le paludi, le
grotte montane grondanti d'acqua. Attratti dalla loro
grazia, molti uomini entravano nel loro regno, accanto
ai Sileni e ai Satiri. Era un rischio tremendo. Chi
vedeva le ninfe: chi riceveva dalle ninfe il dono
della ispirazione e della chiaroveggenza: chi amava le
ninfe, spesso sprofondava nella follia e perdeva sé
stesso. (Pietro Citati)>>
nel libro <<la letteratura e gli Dei>> l'autore aveva
scritto: <<Le Ninfe sono gli araldi di una forma della
conoscenza, forse la più antica, certo la più
rischiosa: la possessione>>, trovo giusto sottolineare
il termine conoscenza.
i <<soliti critici>> hanno scritto del libro che
rappresenta << La riscossa del neopaganesimo gnostico
passa attraverso la diffusione capillare e pacata di
idee apparentemente convincenti come queste (...)>>.
non e' passato
molto tempo da quando qualcuno scriveva di un
<<neopaganesimo bestiale ma elegantemente
travestito>>.
non ho ancora letto il libro, ma che un detratorre
scrive che queste idee sono <<apparentemente
convicenti>> ci permette di capire come le ninfe
abbiamo agito anche su questo critico.
le ninfe non chiedono fede, non chiedono rinuncia.
le ninfe non hanno profezie o verita' da ennuciare,
le loro apparenze ci chiedono di osservare il mondo,
non ci vogliono convincere, ma ci ricordano che
tramite le forme del mondo noi possiamo comprendere la
realta'.
la bellezza e' una delle caratteristiche delle ninfe,
la loro forma e l'estetica ci forniscono una via per
il mondo.
rispondendo alla domanda <<<< "E le immagini che il
cattolicesimo ha prodotto?" >>,roberto calasso ha
detto: << "E le immagini che il cattolicesimo ha
prodotto?">> Risposta: << Le immagini che la
cristianità ha sviluppato nel ventesimo secolo non
reggono, quasi senza eccezione, alla prova
estetica.>>.
per quanto le religioni rivelate abbiamo cercato di
cancellare l'immagine della ninfe, le loro forme sono
sempre riuscite a superare ogni censura: <<non hanno
mai cessato di occhieggiare da fontane, caminetti,
soffitti, colonne, balconi, edicole e balaustre
(r.calasso>>, e questa loro presenza mai potra' essere
cancellata in quanto sono
l'anima del mondo.
ciao
francesco scanagatta
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da "la repubblica" del 25 giugno 2005, intervista a
roberto calasso:
<<
d. Come fa un'immagine a possederci?
r .È il potere che hanno i simulacri, anche quando
vengono disconosciuti.
d.Platone nella Repubblica li condanna.
r. È vero. Ma in altre opere Platone si riconosce nel
simulacro. Nel Fedro soprattutto, dove sembra quasi
voler chiedere scusa alla mitologia.
d. E lei sta dalla parte della Repubblica o del Fedro?
r. Dalla parte del Fedro. I simulacri sono la via
regale alla conoscenza. Una delle debolezze
fondamentali di tutto quello che accade da qualche
secolo (o millennio?) a questa parte risiede nel
tentativo di arginare, deprezzare, disprezzare le
immagini. Non riconoscendo la potenza che hanno. Oggi
viviamo in un'epoca dove la profusione delle immagini
esterne ostacola e spesso blocca la percezione delle
immagini che ci accompagnano in ogni momento: le
immagini mentali.
d. Lei sostiene che per i greci la possessione fu
innanzitutto una forma primaria della conoscenza. Cosa
intende dire?
r. I greci riconoscevano che la nostra vita mentale è
abitata da potenze che la sovrastano e sfuggono a ogni
controllo.
(...)
>>
----
da
http://www.giornaledibrescia.it/giornale/2003/12/17/31,CULTURA/T2.html
<<Alle Ninfe bisogna accostarsi con cautela, dice
Roberto Calasso: possono anche essere «terribili»,
terribilmente ambigue. E racconta un episodio
mitologico nel quale una Ninfa, all’apparire di un
giovane presso uno stagno, irresistibilmente presa da
lui, gli si avvicina e lo abbraccia per carpirgli un
bacio; ma l’abbraccio è insieme un gesto d’amore e una
spinta per farlo precipitare nello stagno e annegare.
(...)
Calasso prende le mosse da Apollo alla ricerca di un
luogo in cui fondare il suo culto: il primo essere con
cui il dio parla è una Ninfa, e la Ninfa lo inganna.
Telfusa vuole infatti allontanarlo e lo consiglia di
cercare altrove; Apollo va allora a Delfi, ma qui per insediarsi deve uccidere una draghessa, un pitone che, secondo l’inno omerico che racconta l'episodio, è un essere femminile. Apollo si vendica di Telfusa provocando una frana sul luogo in cui lei vive. Nasce da questo conflitto con le Ninfe il potere oracolare di Apollo: il dio vuole deprezzare questi esseri femminili che appaiono portatori di un sapere a lui precedente; rivendica a se solo la conoscenza del pensiero di Zeus. Dunque siamo di fronte alla storia di un potere che viene spodestato. Ma anche Apollo mente, perché la capacità oracolare era già prima di lui (Zeus spartì tra Apollo e Dioniso la sua eredità).
Da questo episodio iniziale, Calasso conduce una lunga cavalcata tra i miti alla ricerca del segreto delle Ninfe, della natura della possessione che da esse promana. Per i Greci la possessione è una forma di conoscenza primaria. Tra le tante tappe del suo itinerario Calasso si sofferma in particolare sul Quattrocento fiorentino interpretato da Aby Warburg.
Il noto studioso, attorno al 1890, avverte in alcune figure femminili dipinte da Botticelli la presenza di un'antichità pagana; anche in un affresco del Ghirlandaio in Santa Maria Novella Warburg trova una fanciulla fremente come una Ninfa: un essere che ha attraversato indenne i secoli, una tempesta pagana nei quieti interni fiorentini. Suggestioni, quelle suggerite, che aprono ad orizzonti preziosi, (...)