Friday, December 30, 2005

la mafia e il dio dei cristiani

la mafia e il dio dei cristiani
salve,
vi riporto, in calce, alcune risposte di un’intervista
a Roberto Scarpinato, uno dei tre Pubblici Ministeri
del processo Andreotti e ora Procuratore aggiunto
della Repubblica di Palermo.
a parte l’uso improprio ed errato del termine
politeismo, l’intervista offre alcuni punti
interessanti.
il particolare il problema della chiesa cattolica e
del suo dio. l’intervistato non ha ancora appreso a
fondo i meccanismi di controllo mentale del
cristianesimo. in lui c’e’ ancora stupore per il fatto
che le vittime e i carnefici si ritrovino a
sottomettersi al medesimo dio, ma e’ proprio qui il
potere del monoteismo.
significativa la dichiarazione: << Il mafioso ha un
rapporto con Dio che non è conflittuale perché il
mediatore con Dio che lui stesso sceglie è espressione
della sua stessa cultura.>>, certo possiamo dire che
il mafioso si sente piccolo e impotente quando deve
pensare alle capacita’ di annientamento, in tutti i
sensi, del dio dei cristiani.
per risolvere il problema di come i vittime e
carnefici non abbiamo problemi ad essere sottoposti
allo stesso dio basterebbe leggere quanto Raoul
Vaneigem scriveva di cristo: << Lo si e' visto come
mercante di sofferenze, commesso di grazie,
socialista, antifascista, stalinista, barbuto,
reichiano, anarchico.
E' stato sotto tutte le insegne, sotto tutte le
bandiere, ai due lati del bastone, nella maggior parte
delle esecuzioni capitali, dove ha tenuto sia la mano
del carnefice che quella del condannato.
Ha il suo posto nei commissariati, nelle prigioni,
nelle scuole, nei bordelli, nelle caserme, nei grandi
magazzini, nelle zone di guerriglia. Ha servito da
pennacchio, da cartello indicatore, da spaventapasseri
per conservare in pace i morti e in ginocchio i vivi,
da tortura e da regime dimagrante.>>
il magistrato dichiara: <<Perché quello che mi ha
colpito nella mia frequentazione dei mafiosi è l'avere
constatato che si tratta in moltissimi casi di
cattolici credenti e praticanti, e non c'è
simulazione.>>, basta una lettura attenta della bibbia
per trovare la fonte di ispirazione dei mafiosi.
un libro che permette di comprendere le astuzie e le
furbizie con cui il cristianesimo riesce a mantenere
il suo dominio e’ “la miseria del cristianesimo”. nel
testo vengono analizzati vari strumenti che
permettono di risolvere e fronteggiare quello che ad
alcuni sembra una contraddizione. scrive l’autore per
i: teologi << Ciò che l’uno respinge come opinione
inconciliabile con la Weltanschauung cristiana, per
l’altro è il Vangelo più sacro. Ciò che l’uno offre
come quintessenza della fede, l’altro lo condanna come
«totale svendita teologica». E sono tutti professori
ordinari di «teologia evangelica»!>>. e aggiunge <<
Qual è l’origine della miseria cronica dei teologi?
(...) Basandosi sulla tradizione autoritaria degli
autori del passato, chiamata Rivelazione, quel passato
normativo può essere adattato alle esigenze del
presente solo per mezzo di trucchi ermeneutici. E così
perdono entrambe le cose: il vero passato e il vero
presente >> (..) << La tesi dell’ottundimento degli
uomini per mezzo del cristianesimo non è impudente
menzogna di alcuni liberi pensatori, ma un amaro dato
di fatto.>>.
per la gran parte delle persone e’ difficile liberarsi
dalla sciavitu’ intellettuale cristiana, ricordiamoci
di Gregorio Nazianzeno quando scrive: "Noi facciamo
prigioniero ogni pensiero per Cristo.", e gli evasi
dal campo di prigionia e detenzione cristiana sono
ancor ben pochi.
saluti
francesco scanagatta

fonte: http://www.adistaonline.it/
da una intervista un’intervista a Roberto Scarpinato,
uno dei tre Pubblici Ministeri del processo Andreotti
e ora Procuratore aggiunto della Repubblica di
Palermo:
<<Uno dei problemi che più mi ha occupato, coinvolto,
e intrigato in questi lunghi anni di frequentazione
degli assassini e dei loro complici è stato il
problema del rapporto con Dio e l'atteggiamento della
Chiesa cattolica. Ho cercato di dare una risposta a
una domanda, che non potevo fare a meno di pormi. E
cioè: com'è possibile che vittime e carnefici siedano
nello stesso banco della chiesa e preghino lo stesso
Dio? Perché quello che mi ha colpito nella mia
frequentazione dei mafiosi è l'avere constatato che si
tratta in moltissimi casi di cattolici credenti e
praticanti, e non c'è simulazione. Gli esempi sono
noti: da Nitto Santapaola che si era fatto perfino la
cappella nel luogo di latitanza a Piero Aglieri che
faceva venire un frate per celebrare messa a tanti
altri casi. Come è compatibile il fatto che questi
uomini uccidono, sono mafiosi eppure sono in pace con
se stessi e con Dio? La conclusione a cui sono
arrivato è che in realtà non pregano lo stesso Dio,
pregano un Dio diverso. Pregano un Dio diverso perché
nella cultura cattolica il rapporto tra il singolo e
Dio è gestito da un mediatore culturale: ciascuna
articolazione sociale esprime dal suo interno un
mediatore. E così abbiamo i sacerdoti della mafia e i
sacerdoti dell'antimafia. Abbiamo un padre Puglisi che
viene assassinato perché cerca di strappare i ragazzi
del suo quartiere a un destino di mafia e abbiamo
altri sacerdoti i quali non sono immuni dalla
contaminazione della cultura mafiosa e paramafiosa.
Il mafioso ha un rapporto con Dio che non è
conflittuale perché il mediatore con Dio che lui
stesso sceglie è espressione della sua stessa cultura.
Vi sono delle chiese che sono piene la domenica del
popolo di mafia, dove ci sono dei sacerdoti che
mediano il rapporto con Dio in modo da eliminare
qualsiasi attrito e qualsiasi frizione. Per cui la
morale resta imperniata su quella sessuale e sul
dovere di obbedienza. Questo del resto è un fenomeno
universale: anche il dittatore cileno Pinochet, per
esempio, crede in Dio e si sente in pace con se stesso
e con Dio perché ha un rapporto con Dio mediato da
vescovi che la pensano come lui. In Cile, così come in
altri Paesi dell'America Latina che hanno subito delle
feroci e sanguinose dittature, ci sono i prelati che
la pensano come i dittatori ed altri che stanno dalla
parte delle vittime che sono state trucidate.
E qui arriviamo all'atteggiamento dei vertici della
Chiesa cattolica. Jean Paul Sartre ha scritto che
l'etica consiste nello scegliere ("Noi siamo le nostre
scelte"). Da questa prospettiva laica si potrebbe
forse dire che la Chiesa cattolica ha avuto un
atteggiamento antietico perché nel corso della sua
storia la sua scelta è stata troppo spesso quella di
non scegliere, consentendo così a ciascuno di avere il
proprio Dio. E quindi c'è il Dio dell'aristocrazia, il
Dio dell'alta borghesia, della media borghesia, della
piccola borghesia, il Dio dei dittatori, il Dio delle
vittime, il Dio dei mafiosi e il Dio degli
antimafiosi. A ciascuno il suo. A ciascuno il suo Dio,
con un vertice cattolico che in qualche modo non
sceglie quasi mai, e in questo suo non scegliere
alimenta una sorta di politeismo segreto e moderno,
che consente al Dio degli assassini di convivere con
il Dio delle vittime.>>
(…)
<<In una intercettazione abbiamo captato una
conversazione di una moglie di un capomafia; a questa
donna un altro mafioso comunicava che tizio, pure
appartenente a Cosa Nostra, era entrato in una
profonda crisi e che forse c'era il pericolo che
iniziasse a collaborare. E la moglie del mafioso
commentò: lui se si deve pentire si deve pentire
dinanzi a Dio e non dinanzi agli uomini.
Cioè, sostanzialmente: lui si deve affidare al
mediatore culturale, che evita l'assunzione di
responsabilità nei confronti degli altri. Ed è questo
il nodo fondamentale. >>

i brani dell’intervista sono ripresi da:
http://www.adistaonline.it/



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Wednesday, December 28, 2005

il nazismo: per la chiesa cattolica una "buona pianta"

il nazismo: per la chiesa cattolica una <<buona
pianta>>
salve,
i cattolici cercano di accreditare l'immagine di cattolicesimo in lotta con il nazismo.
niente di più falso.
per sostenere la tesi di un'opposizione cattolica al nazismo usano un'arma logora, l'enciclica «MIT BRENNENDER SORGE», in italiano viene tradotta «CON VIVA ANSIA», di pio xi emanata nel 1937.
già alla prima lettura questa enciclica è ben chiara nei suoi intenti e della positiva attenzione verso il nazismo, infatti vi troviamo scritto: << La
moderazione da Noi finora mostrata, nonostante tutto
ciò, non Ci è stata suggerita da calcoli di interessi
terreni né tanto meno da debolezza, ma semplicemente
dalla volontà di non strappare, insieme con la
zizzania, anche qualche buona pianta>>. cioe’ il
nazismo promette un buon raccolto.
c’e’ chi giustamente ha scritto: <<Si usa l'immagine
della zizzania e del grano tratta dalla parabola
riportata da Matteo (XIII, 24 - XIII, 30 ). Si
chiarisce, dunque, il pensiero del papa che non vuole
condannare tutto il nazismo (il grano) a causa della
presenza di alcuni elementi contrari alla religione
cattolica (la zizzania) ma rivendica il rispetto del
concordato e assume, come il padrone della parabola,
l'atteggiamento di non voler estirpare la zizzania per
non correre il rischio di danneggiare il raccolto.>>
il raccolto era piu’ che garantito. Hitler aveva
dichiarato nel 1935: <<lo Stato nazional-socialista
professa il cristianesimo positivo. Sarà mio sincero
sforzo proteggere le due grandi confessioni cristiane
nei loro diritti e salvaguardarle nelle loro dottrine,
dalle interferenze, e nei loro doveri di produrre
armonia con gli obblighi e le richieste dello stato
attuale>>.
e questa non era solo una <<posizione personale>>:
<<Il Partito come tale rappresenta il punto di vista
del "Cristianesimo positivo" senza essere vincolato
confessionalmente ad una particolare confessione
religiosa.>> non e’ il programma di qualche partito
democristiano, ma e’ quanto possiamo leggere al Punto
24 del Programma del Partito Tedesco
Nazional-Socialista dei Lavoratori.
non era solo una dichiarazione di comodo. il punto era
condiviso da tutta la gerarchia del partito: <<Noi
crediamo che c’è un Dio nei cieli che ci ha creato, ci
ha guidato e ha pubblicamente riversato la sua
benedizione su di noi. Noi crediamo che Dio ci ha
mandato Adolf Hitler così che la Germania possa
ricevere un fondamento per la sua esistenza attraverso
tutta l’eternità.>> sono le parole di Robert Ley,
capo del Fronte Tedesco del Lavoro.
l’enciclica «MIT BRENNENDER SORGE» non rappresento
niente di particolarmente traumatico nel rapporto
cattolici nazisti. solo due anni dopo, nel 1939,
leggiamo in una lettera pastorale dei vescovi
cattolici della Germania: <<In quest'ora decisiva
esortiamo i nostri soldati cattolici a fare il loro
dovere in ubbidienza al Fuhrer e ad essere pronti a
sacrificarsi completamente.>>.
era un ricambiare le promesse fatte.
Hitler aveva dichiaro, il 1° febbraio 1933, al suo
primo discorso come nuovo Cancelliere, che i membri
del suo Governo <<avrebbero rispettato e difeso i
principi di base su cui è stata eretta la nostra
nazione. Essi considerano il cristianesimo una base
della nostra moralità nazionale>>.
qual’e’ il motivo di questa enciclica: <<Chi quindi
vuole banditi dalla Chiesa e dalla scuola la storia
biblica e i saggi insegnamenti dell'Antico Testamento,
bestemmia la parola di Dio, bestemmia il piano della
salute dell'Onnipotente ed erige a giudice dei piani
divini un angusto e ristretto pensiero umano. Egli
rinnega la fede in Gesù Cristo, apparso nella realtà
della Sua carne, il quale prese natura umana da un
popolo, che doveva poi configgerlo in croce. Non
comprende nulla del dramma mondiale del Figlio di Dio,
il quale oppose al misfatto dei Suoi crocifissori,
qual sommo sacerdote, l'azione divina della morte
redentrice e fece così trovare all'Antico Testamento
il suo compimento, la sua fine e la sua sublimazione
nel Nuovo Testamento.>> ed ancora: << I Libri Santi
dell’Antico Testamento sono tutti parole di Dio, parte
organica della Sua Rivelazione.>>.
ai cattolici e al loro papa non piace l’Avversione al
Cattolicesimo, l’odio per la Romanità che sono dei
pilastri del cristianesimo germanico, come era
concepito da Arthur Rosemberg.
l’odio anti-romano del rosemberg nell’enciclica viene
cosi’ contrastato: <<La fede nella Chiesa non si
manterrà pura e incontaminata, se non sarà appoggiata
nella fede al Primato del Vescovo di Roma.>>
una semplice disputa su chi e’ il capo.
lo stesso hitler aveva fatto presente di considerare
le idee del rosemberg solo opinioni personali.
nella Germania nazista in alcuni ambienti si sosteneva
il culto di un Cristo ariano di matrice non giudaica.
Molti studiosi delle chiese cristiane, in particolare
quelle luterane, resero marginale il testo del Vecchio
Testamento nell’intento di negare le radici ebraiche
del Cristianesimo, si arrivò anche ad escludere la
nascita in seno al popolo ebraico di Gesù Cristo,
presentato come un ariano tradito dai Giudei.
la zizzania, per la chiesa cattolica, era tentativo di
alcuni nazisti di cancellare la radice
veterotestamentaria del Cristianesimo.
la chiesa cattolica voleva mantenere l’esclusiva
dell’anti-giudaismo. Pio XI rivendica per i cristiani
di essere «spiritualmente semiti». la chiesa cattolica
si considera il vero popolo di dio, il vero popolo
d’israele, la chiesa cattolica si reputa di essere
l’autentico ebraismo. vediamo di capire questo
passaggio:
<< Monsignor Mattioli scrive: “Dal popolo ebraico
doveva nascere il Messia… Israele aveva una missione
storico-salvifica da compiere. Ora con la nascita di
Cristo questa missione si è adempiuta… A Israele,
popolo delle promesse, è succeduta la Chiesa
cristiana, popolo della realizzazione”>>(da "IL VOSTRO
PADRE È IL DIAVOLO" di don Curzio Nitoglia).
la chiesa cattolica ricordava al nazismo il suo
diritto esclusivo di perseguitare il <<popolo
deicida>>.
<<Nello stesso programma nazista di recide le radici
biblico-ebraiche della civilta’ europea, pio xi
ravvisava (encliclica “mit brenneder sorge”, 1937)
risonanze marcionite: condannando l’antisemitismo
hitleriano, ricordava la condanna del marcionismo. Ma
condannando il marcionismo, assumendo l’”antico
testamento” come una radice e una premessa del “nuovo
testamento”, il cristianesimo si e’ trovato a
contendere con gli ebrei il monopolio su una
tradizione, contesa tanto piu’ imbarazzante in quanto
l’ebraismo non ha lasciato il campo all’avvento del
cristianesimo, ma ha continuato a sussistere. Ed
ereditare la ricchezza (la bibbia, nella fattispecie)
da un vivente invece che da un defunto, e’ un caso
classico di faida familiare: gli eredi si dibattono di
fronte all’alternativa o della soppressione del
vegliardo che non ha alcuna intenzione di estinguersi,
o della dichiarazione notarile della sua
(sopraggiunta o congenita) incapacita’ di intendere e
di volere. E questa e’ appunto l’alternativa su cui ha
continuato ad oscillare il cristianesimo nei confronti
degli ebrei. Talvolta ha istigato al massacro, alla
soppressione; constantemente ha elaborato l’idea che
gli ebrei fossero incapaci di intendere le loro stesse
scritture – se intendono secondo la carne e non
secondo lo spirito, aveva sentenziato san paolo -; e
dunque il cristianesimo le ereditava a buon diritto e
a pieno titolo.>> (stefano levi della torre in
“intolerranza e societa’”).
l'enciclica «MIT BRENNENDER SORGE» era solo un richiamo fraterno al nazismo di non tramutarsi in un'eresia cristiana.
la chiesa cattolica non poteva tollerare nessun affacciarsi di <<eresie cristiane>>, considerava il nazismo un buon raccolto, non voleva permettere alla zizzania di propagarsi. e da come abbiamo visto il richiamo all'ordine venne prontamente accolto.
saluti.
Francesco scanagatta

L�OPERA DEI MISSIONARI MESSA IN DISCUSSIONE

L’OPERA DEI MISSIONARI MESSA IN DISCUSSIONE

<< Il presidente del Venezuela sta cacciando gli
evangelisti dal paese sostenendo si tratti di spie per
conto degli Stati Uniti. Il loro ruolo all’interno
delle tribù indigene è stato controverso.
(..)
Lo scorso mese Chavez ha ordinato l’espulsione dalla
foresta amazzonica di circa 200 missionari evangelici
appartenenti alla chiesa battista. La sua accusa è che
si tratti di spie impegnate ad insidiare e sfruttare
le tribù locali usando le piste d’atterraggio della
giungla per la “penetrazione imperialista”. Dalla
scorsa settimana i missionari hanno 90 giorni di tempo
per lasciare la zona.
(…)
Gary Greenwood, scrupoloso missionario timorato di
Dio, (…) Sebbene abbia ammesso insieme ad altri
missionari che il loro scopo principale era quello di
convertire gli indiani al cristianesimo, il giovane
trentatreenne afferma di aver passato la maggior parte
del tempo ad aiutarli.
(…)
Alcuni osservatori vedono questa espulsione, che ha
colpito la Nuova Missione della Florida e le sue
propaggini, come parte di un irrigidimento verso i
gruppi religiosi da quando il predicatore televisivo
statunitense Pat Robertson lo scorso agosto suggerì
l’assassinio di Chavez. La Chiesa di Gesù Cristo dei
Santi degli Ultimi Giorni di base nell’ Utah annunciò
il mese scorso di aver ritirato tutti i suoi 219
missionari dal paese a causa dei crescenti ritardi e
difficoltà per ottenere o rinnovare i visti. Chavez è
in dissidio anche con la Chiesa Cattolica Romana.
(..)
Alcuni antropologi e funzionari di governo hanno
acclamato l’azione di Chavez, sostenendo che
l’espulsione sia la giusta conclusione di un dibattito
che in Venezuela si protrae da 60 anni e riguarda la
possibilità che gli evangelisti, pur fornendo servizi
essenziali, minaccino la diversità culturale delle
etnie venezuelane attraverso l’imposizione
dell’assimilazione e della modernità. Affermano che i
problemi creati dai missionari non sono lo spionaggio
o il capitalismo sfrenato bensì i cambiamenti
religiosi e comportamentali che vengono imposti alle
tribù in cambio di materiali e assistenza medica.
Secondo i critici questi cambiamenti stanno
distruggendo i riti primitivi delle tribù e derubano
la gente di ciò che le Nazioni Unite ha definito
patrimonio culturale mondiale. "L’attività delle Nuove
Tribù costituisce un genocidio culturale e lo stato
deve risponderne," afferma l’ex senatore ed
antropologo Alexander Luzardo in un’intervista
rilasciata nella capitale Caracas.
"Per troppo tempo lo stato ha tollerato la loro
presenza in quelle aree demandando loro le
responsabilità nei settori della sanità e
dell’educazione."
(..)
Greenwood non ha negato di voler insegnare agli
Indiani la Bibbia,che è stata tradotta nel linguaggio
Yanomami e di mostrare loro "la strada del Signore."
Questi insegnamenti includono lo scoraggiare gli
Yanomami dall’assumere sostanze alcoliche o
allucinatorie, dal praticare la poligamia e l’incesto
nonché dalla violenza fra tribù. Ha però ribadito che
a nessun indiano di Cuwa sono stati negati vestiti,
cibo o medicine perché non aveva rispettato i suoi
insegnamenti religiosi.
(..)
Alcuni sostenitori dell’espulsione la considerano un
segno positivo di impegno da parte del governo
venezuelano che finalmente assume le proprie
responsabilità riguardo alle popolazioni native.
(..)
Liborio Guarulla, il primo governatore nativo dello
stato di Amazonas ed alleato di Chavez, ha dichiarato
in un’intervista che Chavez stava difendendo la
diversità in Venezuela. Guarulla l’ha definita
un’inversione rispetto alla politica presidenziale del
passato atta a favorire l”unità culturale” un
obiettivo che secondo lui i missionari hanno portato
vicino velocizzando l’assimilazione delle tribù. "Ne
emerge un quadro davvero sconcertante che vedeva la
Missione delle Nuove Tribù impegnata ad imporre ai
nativi una visione apocalittica ed obbligatoria
secondo cui la fine del mondo era vicina”, afferma
Guarulla. Aggiunge che il governo di Chavez si sta
davvero impegnando per fornire quei servizi sanitari
ed educativi finora garantiti dai missionari.
>>(1)

(1)
http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=1625



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Sunday, December 25, 2005

cristianesimo e nazismo

cristianesimo e nazismo
salve,
l’uscita del libro <<Il santo Reich>> conferma
quello che noi pagani da sempre sosteniamo: il nazismo
e’ stato un movimento cristiano. abbiamo piu’ volte
documentato come il paganesimo non fosse presente nel
nazismo.
c’e’ da ricordare che le idee definite come
<<pagane>>, presenti in questo movimento, in realta’
erano solo posizioni anti-romane e anti-cattoliche
ispirate dalla riforma protestante.
il termine <<paganisti>> non deve trarre in inganno,
lo stesso autore parla di ambivalenza di questa
corrente. << Tra i "paganisti" di maggior rilievo nel
movimento nazionalsocialista figura senza dubbio
Alfred Rosenberg, l'autore del "Mito del XX secolo".
Egli "in ultima istanza sostiene che il cristianesimo
può essere riformato e salvato dalle infezioni
"giudaico-romane" del clero che lo rappresenta".
Rosenberg, al pari del suo "grande mentore" Houston
Stewart Chamberlain, era convinto che "Gesù fosse
stato ariano" e sosteneva che "per quanto Gesù fosse
nato all'interno di una cultura ebraica, "non vi era
la benché minima ragione" per supporre che fosse
ebreo. L'insegnamento di Cristo secondo cui il Regno
dei cieli è dentro di noi era un insegnamento mistico,
e assolutamente non-giudaico".
>>.
al riguardo il <<paganista>> Rosemberg dichiarava:
<< Oggi Gesù appare a noi come Signore [Herr] sicuro
di sé, nel migliore e più alto significato della
parola. E' la sua vita che per le genti germaniche
acquista significato, non la sua morte tormentata, che
è l'immagine sua tra i popoli delle Alpi e del
Mediterraneo. Il potente predicatore, incollerito nel
tempio, l'uomo che trascinva i suoi seguaci, è
l'ideale che oggi scaturisce risplendente dai Vangeli,
non l'agnello sacrificale dei profeti ebraici, non il
crocefisso>>.
nel suo programma originario il partito nazista
scriveva: << Il Partito si schiera a favore di un
cristianesimo positivo, senza legarsi a nessuna
particolare confessione>>.
adolf hitler aveva una grande considerazione di gesu’
cristo. hilter scriveva nella seconda parte del <<Main
Kampf>>: <<Gesù Cristo non occultò le sue opinioni
sul popolo ebraico; e, quando fu necessario, mise mano
perfino alla frusta per scacciare dal tempio di Dio
questi nemici di tutto il genere umano, che allora
come adesso vedevano nella religione soltanto un mezzo
per concludere affari. Quella fu la ragione per la
quale egli fu crocifisso, mentre il nostro attuale
cristianesimo politico si abbassa, in tempo di
elezioni, a mendicare i voti ebraici - salvo dopo
concludere accordi politici con partiti giudaici atei
anche a svantaggio del proprio popolo.>>

da quello che mi risultata questo testo ha avuto un
paio di recensione sui quotidiani. all’estero di
questo libro si e’ scritto: << “il santo reich” è un
lavoro brillante e provocatorio che rimaneggerà il
dibattito intero sul cristianesimo e sul nazismo. ci
si puo’ rendere conto che il cristianesimo ha
abbracciato il nazismo di più di quanto noi abbiamo
usato credere>>. non e’ difficile pensare che, in
italia, ci sara’ qualcuno che si impegnera’ affinche’
gli italiani non abbiamo da dubitare delle
affermazioni del signor ratzinger.

ho trovato, in internet, questa recensione che ci
permette di comprendere il contenuto del libro.
saluti.
francesco scanagatta

Il santo Reich di
Steigmann-Gall Richard

Editore: Boroli Editore
recensione tratta da:
http://www.bol.it/libri/scheda/ea978887493051.html
Negli ultimi anni pressoché tutti gli aspetti del
nazismo sono stati passati al vaglio dell'analisi
storica. Ci si è chiesti se il nazismo fosse moderno o
antimoderno, progressista o reazionario, capitalista o
socialista, espressione della classe media o
interclassista; è stata messa in discussione persino
la centralità dell'antisemitismo nel movimento. Un
aspetto di fondo è rimasto invece incontestato: la
convinzione che il nazismo fosse un movimento
profondamente anticristiano e che blandì il
cristianesimo in modo cinico e opportunista, dapprima
per ottenere vantaggi nella lotta elettorale, in
seguito per mantenere l'ordine sociale. Passando in
rassegna le concezioni religiose dei gerarchi nazisti,
anche attraverso gli scritti privati e le
dichiarazioni rese a porte chiuse, Steigmann-Gall
rimette in esame questo assunto. Egli indaga sul ruolo
del cristianesimo nel movimento e scopre che sotto
diversi aspetti il nazismo pretese di essere erede
della cultura cristiana, soprattutto del
protestantesimo tedesco, e che molti leader si
consideravano buoni cristiani. Dimostra altresì che il
richiamo al cristianesimo rappresentò per i nazisti
una risorsa: le battaglie contro i nemici della
Germania furono presentate come una guerra in nome del
cristianesimo, in difesa del bene e contro il male,
per Dio e contro il demonio, per il popolo e contro il
giudaismo. Nel nazismo si contrapposero due correnti
di pensiero religioso. I cosiddetti "cristiani
positivi" ritenevano che il nazismo fosse compatibile
con il cristianesimo, o addirittura che affondasse in
esso le sue radici, e concepivano il movimento come la
risposta cristiana, al di sopra delle confessioni, ai
profondi sconvolgimenti che la guerra aveva portato
nella società tedesca. I "paganisti" respingevano
invece il cristianesimo e si proponevano di creare una
religione ispirata ai miti nordici. Steigmann-Gall
dimostra però che la loro negazione del cristianesimo
era solo parziale, e che nella nuova religione essi
integravano aspetti del pensiero cristiano,
soprattutto nella versione protestante tedesca. Molti
capi nazisti poi, sia paganisti sia cristiani,
riverivano in Gesù il primo "ariano" e antisemita,
strumentalizzando la sua lotta al giudaismo corrotto.
Lutero, poi, era visto da molti come un grande eroe
nazionale: non solo il primo protestante ma anche il
primo con una piena identità tedesca e quindi il primo
nazista 'ante litteram'. Di qui il particolare
interesse per le Chiese protestanti e il tentativo di
creare una Chiesa unificata protestante del Reich sul
modello della Chiesa anglicana. Anche se dopo il
fallimento di questi tentativi il movimento accentuò i
caratteri antireligiosi, molti nazisti restarono
convinti che il cristianesimo avesse un grande rilievo
nella loro ideologia.


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