Saturday, March 10, 2018

Ila

Ila, il giovane amato da Eracle e suo compagno nella spedizione degli Argonauti. Durante un approdo nell’Ellesponto egli andò con una brocca ad attingere acqua in un fiume. Lì lo scorsero le Ninfe figlie del fiume, se ne innamorarono vedendolo bello com’era, anzi fiammeggiante di bellezza e di grazie soavi al lume della luna piena che lo guardava dal cielo, come racconta Apollonio Rodio nelle Argonautiche; perciò se lo trascinarono sotto i flutti. Eracle non si diede pace e vagò urlando e facendo risuonare il suo nome fra i boschi; le Ninfe timorose di essere scoperte trasformarono Ila in un’eco. Quando dovette salpare con gli altri eroi, Eracle lasciò Polifemo a continuare le ricerche; inutilmente, «e ancora oggi gli abitanti del luogo sacrificano a Ila presso la fonte e il sacerdote lo chiama tre volte per nome, e per tre volte gli risponde un’eco»

Cerambo

Cerambo era nipote di Poseidone stesso e di una Ninfa. Pascolava le sue molte greggi sui monti suonando bucolicamente uno strumento musicale di sua invenzione, la lira. Perciò le Ninfe gli apparvero e si posero a danzare intorno a lui. Anziché venerarle e godersi lo spettacolo, Cerambo le insultò. Sopraggiunse un inverno freddo, gelarono i torrenti e i prati si coprirono di neve, e Cerambo fu mutato in un miserabile tarlo del legno, nero e con i denti ricurvi; «i fanciulli gli giocano intorno e, dopo avergli tagliato la testa, che, con le sue corna, somiglia alla lira, se la mettono indosso».