Friday, December 15, 2006

Piccole e grandi bugie

salve,
questa sera sul tg2 abbiamo assistito al lancio
pubblicitario della nuova Sas-squadra anti sette.
Il rappresentante della polizia ha elencato vari casi
di sette, il suo riferimento principale erano i
presunti gruppi "satanici". Forse per spaventare un
pò, ha citato un caso di setta del 1988.
A quale gruppo si riferiva?
si riferiva al "gruppo del rosario": un gruppo
cristiano. riporto il merito una notizia:
<<
L'osservazione è avvenuta in un momento cruciale della
vicenda, a poco più di un anno da quel 24 Maggio 1988,
in cui il Gruppo di preghiera del Rosario aveva atteso
l'avverarsi della profezia del ritorno del Cristo
(insieme allo zio Antonio risorto). In una sequenza di
avvenimenti drammatici trovò invece la morte un cugino
della Naccarato, già consacrato, ritenuto traditore e
apostata.
...
Già molti anni prima degli avvenimenti che andremo ad
esaminare aveva ricevuto delle visioni di Gesù e della
Madonna.
...
Lidia e lo zio hanno delle visioni, spesso mentre si
trovano insieme. Altre volte il fenomeno viene
esperito solo da uno dei due. Lidia ricorda la visione
di Gesù, con un vestito rosso, o della Madonna con una
veste azzurra.
...
Da un primo messaggio deriva la nomina di 12 "apostoli
della vita", che hanno il compito di diffondere la
parola di Dio.
...
Il parroco di S. Pietro in Amantea ha dichiarato:
"Fino alla morte di Naccarato Antonio il gruppo di S.
Pietro frequentava la mia chiesa oltre le chiese
viciniori senza dare adito a sbandamenti teologici;
..."
...
Le riunioni del "gruppo di preghiera" prevedono la
lettura di testi sacri, come la Bibbia e del già
citato "Il poema dell'Uomo Dio" della Valtorta.
...
>>
dal sito:
http://www.ex-cult.org/Groups/Landmark/landmark-cherries.dir/psichiatria/lidia.html

sembre dal medesimo sito apprendiamo
che l'omicidio riportato dal capo della sas derivava
dalla visione cristiana:
<<la vera chiave interpretativa dell'uccisione. "Non
c'era scelta: dovevamo sopprimere una creatura ormai
invasata da Satana">>.
il testo riporta un ulteriore trascrizione delle
profezie ricevute. profezie che portarno all'uccisione
di uno degli adepti a questo gruppo:
<<
"Cari figli miei come potevo venire se Giuda è ancora
legato come se fosse impiccato deve essere morto e
dovete far presto che dovete ammazzarlo tutti..."
>>
questo gruppo è un gruppo cristiano, strano che non si
sia usato anche il caso di Polistena dove un gruppo di
cristiani, durante un esorcismo, uccisero una bambina.
Non meravigliamoci di questi inganni.
Tutti i monoteisti sono pronti ad ogni menzogna pur di
imporre il loro inventato Dio.
Nella passata legislatura venne presentaro un disegno
di legge contro l'esoterismo, nella relazione di
accompagnamento della legge si inserì anche un gruppo
cristiano. L'avvocato di questo gruppo scrisse al
relatore per ricodargli che il loro gruppo era
riconosciuto dalla chiesa cattolica. il deputato si
scusò e disse che avrebbe modificato la relazione.
cosa sarebbe stato se quella legge fosse passata con
l'utilizzo di una notizia falsa?
a cosa serve il sas quando un suo rappresentante è
così poco preciso?.
il pericolo non è un inesistente "satanismo", ma il
"satanismo inventato da Don Benzi e soci.
saluti.
francesco scanagatta

Il passato di certi preti...

salve,
questa sera in una rubrica del tg c'è stato
l'intervento di don Aldo Bonaiuto.
Dal Tg2 abbiamo appreso che questo prete è il
collaboratore della nuova sas, la squadra anti-sette.
Il Don Bonaiuto, collaboratore di Don Benzi, sarebbe
un esperto di sette.
Don Benzi ha visto, nel mese di ottobre, smentite dal
tribunale di Pescara le sue affermazioni sul caso
degli "angeli di Sodoma".
Gli imputati sono stati assolti da tutti i reati
elencanti nella trasmissione, dell'ottobre 2002, nella
trasmissione "Porta a Porta". Durante la trasmissione
Don Benzi venne pubblicamente smentito dalla polizia.
Don Benzi aveva affermato che venti bambini ogni anno
venivano sacrificati a satana.
Sotto vi riporto una notizia che riguarda il don
Bonaiuto, non sappiamo come la vicenda si sia
conclusa. sappiamo che questa notizia è rimasta
confinata sulle pagine di un giornale locale. Lo
stesso trattamento non è stato certo riservato agli
inventanti "satanisti" di Pescara.
saluti.
francesco scanagatta
-------------------------
http://italy.indymedia.org/news/2006/04/1040042_comment.php

un prete pedofilo impegnato contro il male
by kloro al klero Friday, Apr. 07, 2006 at 11:13 AM
mail:

Venerdi 27/06/2003
Pedofilia, don Aldo Bonaiuto:' Credo nella giustizia'
Il religioso, responsabile della comunità Papa
Giovanni XXII e braccio destro di don Oreste Benzi, è
accusato da un bimbo di 5 anni per presunta violenza
sessuale
Don Aldo Bonaiuti è indagato per presunta violenza
sessuale nei confronti di un bimbo di 5 anni (609/bis
del codice penale forma più lieve). Sul braccio destro
di Don Oreste Benzi, e prete responsabile della
comunità di Papa Giovanni XIII di Fabriano c'è un
accusa infamante.
Il religioso, parroco di tre frazioni di Fabriano e
testimonial della Cei nello spot della Cei sull’otto
per mille, ha salvato centinaia di prostitute dalla
strada. Ora sul suo nome c'è l'ombra di un'accusa
pesante .
A chiamarlo in causa sono state le parole di un bimbo
di 5 anni, figlio di una “lucciola” dell’ex Jugoslavia
che don Bonaiuto aveva sottratto dal marciapiede ed
ospitato nella sua casa-famiglia "Papa Giovanni
XXIII".
Secondo quanto ipotizza il pubblico ministero di
Ancona, Marco Pupilli, nella sua richiesta di
incidente probatorio, il bimbo sarebbe stato attirato
dal religioso e da un collaboratore croato del
parroco( di cui non sono state rese note le
generalità), in una stanza e poi molestato.
I fatti si sarebbero verificati fino all'ottobre del
2002, quando il bambino venne trasferito dalla
comunità fabrianese in un'altra struttura sociale. Lì
avrebbe raccontato ai dirigenti del servizio sociale,
le presunte attenzioni da parte di don Bonaiuto e da
un suo collaboratore.
La posizione del bimbo è garantita da un curatore
speciale nominato dall’autorità giudiziaria.
Nel fascicolo aperto dal pm Pupilli, sarebbero state
raccolte decine di disegni del minore, la cui
interpretazione verrà sottoposta ad una perizia
psico-sociologica.
Don Bonaiuto, il parroco inquisito si cela su questa
vicenda infamante in un no comment. Le poche parole
che riusciamo a strappare al religioso sono:"Non avrei
nulla di concreto da dire visto che su alcuni punti
dell’accusa che mi viene imputata sono completamente
all’oscuro. Tutti mi conoscono, sanno cosa faccio e
come vivo e credo fortemente nella giustizia".
Per il legale romano del sacerdote, Daniela De Zordo,
"la notifica dell’atto da parte della procura di
Ancona è stata una bruttissima sorpresa. Tuttavia è
ancora presto per esprimere una qualsiasi replica".
Ma c’è un episodio nel passato di don Aldo Bonaiuti
che merita di esser ricordato. Il parroco cercò di
aiutare la prostituta nigeriana Evelyn Okodua, uccisa
a Senigallia il 26 febbraio del 2000, mettendosi
contro i suoi presunti sfruttatori. Denunciati dalla
polizia, non sono mai stati arrestati. La causa del
delitto della nigeriana fu la volontà di uscire dal
giro della prostituzione , a cui i suoi sfruttatori si
sono opposti ferocemente. Evelyn dieci giorni prima
della sua uccisione chiese aiuto a don Bonaiuto e a
don Benzi. Il suo corpo straziato fu ritrovato in
mezzo ad una sterpata di Passo di Ripe dove si
prostituiva.
Forse quell’accusa infamante di pedofilia potrebbe
essere un segno di ritorsione dei sfruttatori
danneggiati dall’impegno sociale del parroco. E la
procura sta seguendo indagini anche verso questa
ipotesi, quella della malavita organizzata sul racket
delle prostitute.
(tratto da http://www.vivacity.it - scritto da Anna
Germoni)
.

Monday, November 27, 2006

film: il labirinto del Fauno - nota

salve,
ho visto il film "il labirinto del Fauno" e lo trovo
veramente ben riuscito.
direi che possiamo inserirlo nei film pagani.
per meglio far conoscere gli elementi positivi del
film ho scelto di scrivere la voce sul film su
wikipedia:
http://it.wikipedia.org/wiki/Il_labirinto_del_fauno
con l'occasione ho riscritto completamente anche la
voce sul Dio Pan.
saluti
francesco scanagatta

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Thursday, November 23, 2006

Un vescovo con i blindati pur di visitare una scuola.

salve,
ogni tanto qualcuno ci dice che siamo degli esagerati,
quando sosteniamo che i cattolici ben volentieri
sarebbero disposti a riaccendere i roghi.
Recentemente, durante una manifestazione, abbiamo
avuto un piccolo incontro con un esponente di un
gruppo integralista cattolico. esponente che spesso
viene invitato nelle televisioni locali venete.
durante la discussione gli ho chiesto: "ma allora ci
bruceresti sul rogo?". immediata e senza alcuna
esitazione la sua risposta: "io non avrei problemi!".
il dialogo non è avvenuto nel medioevo, ma nel
settembre 2006, non in un paese islamico, ma a
Cittadella in provincia di Padova.
Proprio in questi giorni il Vescovo di Padova ha
preteso di visitare una scuola. il direttore della
scuola ha detto di no. Il vescovo di Padova ha
immediatamente trovato un "umile lavoratore della
vigna" che ha obbligato il direttore scolastico a
cambiare idea.
Il vescovo ha visitato la scuola protetto dai
blindati.
vi riporto cosa scrivono gli evangelici sul fatto.
piccolo inciso, il portavoce degli evangelici è venuto
oggi a trasmettere su radio gamma 5, e ha incentrato
il suo intervento sull'argomento della
discriminazione, ha anche detto che la libertà
religiosa è fondamentale.
il suo intervento è avvenuto nell'orario precedente la
trasmissione: "magia, stregoneria, paganesimo".
solo in una radio come Gamma 5 queste cose sono
possibili. Radio Gamma 5 è da 30 anni uno spazio
libero, forse per questo si tenta in tutti i modi di
chiuderla.
saluti
francesco scanagatta

http://www.evangelici.net/notizie/1164287432.html
Padova, evangelici contro il vescovo
Inserita il 23/11/2006 alle 14:10 nella categoria:
Dall'Italia

PADOVA - La notizia delle visite del vescovo cattolico
di Padova Mattiazzo a scuole pubbliche del
comprensorio ha provocato la reazione di un gruppo di
chiese evangeliche del Padovano, che denunciano la
violazione delle leggi sulla laicità dello Stato.

È di ieri l'intervista rilasciata a Radio radicale da
Pietro Bolognesi, direttore dell'IFED di Padova,
riguardante le visite del vescovo Mattiazzo nelle
scuole del circondario di Padova: Bolognesi ha tenuto
a sottolineare, nel corso dell'intervista, come il
testo unico n. 297/94 impedisca attività di culto
nelle scuole durante le ore di lezione, poichè -
secondo Bolognesi - palesemente discriminanti nei
confronti di confessioni di fede diverse; e come la
dirigente scolastica Palumbo abbia invece autorizzato
tali visite, agendo in contrasto con una precedente
disposizione del dirigente D'Amato, in accordo con il
ministro della pubblica istruzione Fioroni ed in
ispregio al testo unico che regola la materia.

Il diniego della questura alla richiesta delle chiese
evangeliche di poter effettuare una manifestazione sul
tema ha provocato una clamorosa reazione di un gruppo
di credenti del Padovano, che per protesta si sono
auto-imbavagliati davanti alle scuole. L'iniziativa è
stata riportata oggi in prima pagina sul Mattino di
Padova, che titola "Il vescovo a scuola protetto dai
blindati" e parla di "Polizia schierata davanti agli
istituti di Vigodarzere visitati da Antonio Mattiazzo,
per paura di incidenti", segnalando come è stata
"Proibita la manifestazione dei protestanti, che si
imbavagliano".

Dalla reazione delle chiese padovane, coordinata con
l'AEI e la FCEI, è scaturita una petizione al ministro
Fioroni, dove si chiede al ministro di effettuare le
verifiche del caso e garantire il rispetto della legge
vigente. [ai]

L'intervista completa è scaricabile da
www-1.radioradicale.it/store-5/MP423428.mp3


Monday, November 20, 2006

film: il labirinto del fauno

salve,
queste sono proprio delle buone notizie. esce il 24
novembre un film che parla del Dio Pan.
il suo titolo è il "Il Labirinto del Fauno".
dal sito del film:
http://www.videa-cde.it/illabirintodelfauno/
vi riporto la trama:
<<
Spagna, 1944. La fine della Guerra Civile.
Carmen (Aridna Gil) , che si é risposata da poco, si
trasferisce insieme alla figlia Ofélia (Ivana Baquero)
a casa del nuovo marito, il freddo e autoritario Vidal
(Sergi López), capitano dell'esercito di Franco.

Trovando insopportabile la nuova vita, la giovane
Ofélia trova rifugio in un misterioso labirinto che ha
scovato vicino alla grande casa di famiglia e dove il
Fauno, la magica creatura che fa a guardiano al
labirinto, le rivela che è proprio lei la principessa
smarrita di un regno magico.

Ma per scoprire la verità, Ofélia dovrà portare a
termine tre compiti pericolosi, per i quali non è
affatto preparata….
>>
il fauno in questione è il gran Dio Pan.
normalmente nel periodo prossimo al solstizio
d'inverno si trovano troppo spesso film su certe
anomale natività.
un plauso e un complimento alla casa produttrice del
film per avere inserito nel sito anche una scheda
mitologia sul Dio Pan, vi allego anche questa scheda.
il mito di Pan viene descritto come un buona
precisione, l'unico appunto che posso muovere a quanto
vi è scritto è la frase: <<Pan è l’unico Dio ad aver
sperimentato la morte>>. esistono nella mitologia
altre divinità che sono morte e resuscitate l'elenco
protrebbe essere lungo, tra le divinità meno
conosciute, per essere morte e risorte, c'è il Dio
Baal.
tutto sommato la scheda è precisa, non ci rimane che
attendere l'uscita del film.
anche in campo cinematografico le cose stanno
cambiando, penso che questo cambiamento d'orientamento
abbia contribuito un buon film come "Il codice da
Vinci".
saluti
francesco scanagatta

dal sito del film:
http://www.videa-cde.it/illabirintodelfauno/

BREVE INTRODUZIONE ALLA MITOLOGIA
sul Grande Dio Pan

L’antico dio Greco Pan (il cui equivalente romano è il
Dio Fauno) era originariamente il dio dei pastori e
delle loro greggi, prima di essere associato alla
fertilità e alla natura in genere. Pan rappresenta la
Natura “nella sua interezza” e quindi nel bene e nel
male, senza alcun equilibrio morale. Diciamo che è in
pratica un personaggio neutrale che può essere
all’origine della creazione ma anche della
distruzione. Figlio di Hermes e della Ninfa Dryops (o,
stando ad altre leggende, di Hermes e Penelope, la
moglie di Ulisse), è nato con le gambe e le corna di
una capra. Abbandonato dalla madre proprio per il suo
aspetto mostruoso, il padre Hermes se lo è portato
nell’Olimpo, conferendogli quindi il rango di
divinità.
Tuttavia, Pan non amava Olympia, dove gli altri Dei si
prendevano gioco di lui per il suo strano aspetto e
preferiva vivere con i satiri, le ninfe e le altre
divinità della Natura, nel profondo della foresta di
Arcadia.
Il caratteristico flauto di Pan (o siringa di Pan)
prende il nome dalla Ninfa Siringa, del quale Pan era
follemente innamorato. Si narra che per sfuggire alle
sue attenzioni, la ninfa si trasformò in un cespuglio
di rose. Folle di rabbia, Pan tagliò i rami di quel
cespuglio in diverse lunghezze e li usò per fabbricare
il suo mitico flauto.
Pan deve la sua brutta reputazione al suo
caratteraccio. Detestava essere svegliato dal sonno,
si alzava in preda ad una furia disumana e emetteva un
orribile grido, incutendo paura o addirittura “panico”
nei cuori di coloro che lo sentivano. Inoltre,
appariva senza alcun preavviso agli ignari mortali
provocando spesso un terrore che ne causava la morte.
L’appetito sessuale di Pan è leggendario: ninfe, dee e
anche satiri erano tutti oggetto della sua lussuria.
Questa sua terribile reputazione, associata anche al
suo aspetto decisamente mostruoso, hanno senza dubbio
spinto i Cristiani nel Medio Evo a demonizzare Pan,
attribuendo a Satana le sue sembianze nella loro
continua lotta tra il Paganesimo e le altre
tradizioni.
Pan è l’unico Dio ad aver sperimentato la morte. La
sua fine può essere interpretata simbolicamente come
il ciclo delle stagioni e il passaggio dall’estate
all’inverno passando per l’autunno.

Sunday, November 12, 2006

meglio il paganesimo

salve,
vi invio un articolo che tratta di paganesimo.
l'impostazione dello scrittore non è pagana. l'autore
è un laico che davanti alle mostrusità del monoteismo
ha compreso che esite una visione religiosa ben
diversa. l'estensore dell'articolo parla anche di
alcune dottrine misteriche antiche che sembrano avere
qualche assonanza con in cristianesimo. queste
assonanze esistono solo perchè il monoteismo ha
cancellato il significato di alcune parole, e le ha
ridefinite all'interno della sua visione del mondo.
l'articolista parla anche della necessità di nuove
divinità. per noi pagani non c'è alcun problema.
noi abbiamo sempre cara l'espressione di Walter Otto
che diceva che antiche divinità attendono il
risveglio, ed altre attendono di nascere.
saluti
francesco scanagatta
----

http://www.avanti.it/article.php?art_id=15394

LA PROVOCAZIONE/ RITORNO AL FUTURO:
PER UN NEO-PAGANESIMO IN ONORE DELLA DEA RAGIONE E DI
TUTTI I SUOI PROFETI: DA VOLTAIRE A MAZZINI
Contro le alienazioni delle religioni
11/11/2006

Il Paganesimo è vecchio come l’umanità. Mettiamo però
un punto e iniziamo dai culti misterici greci. Già in
era pre-ellenica aveva acquistato importanza in Grecia
una comunità misterica che prendeva nome dalla città
attica di Elèusi, dove si trovava il luogo del culto.
I misteri elèusini ebbero molti seguaci fino ad epoca
romana inoltrata. La legenda che sta alla base del
culto indica che in origine si trattava di riti legati
alla vegetazione. Mades (Ade) ha rapito Kore (Core),
la fanciulla divina patrona delle messi. Core viene
cercata dalla madre Demeter (Demetra) e ritrovata. Il
ritorno e il permanere di Core sulla terra
simboleggiano la stagione fertile dell’anno. Nei
misteri elèusini, la rappresentazione drammatica di
questa legenda ad opera degli iniziati, i “misti”,
aveva perduto il carattere originario di un rito della
vegetazione. Ora la rappresentazione serviva per
conferire ai “misti” un senso di profonda letizia e
garantiva un destino felice nell’oltretomba. Il culto
del dio Dionysos (Dioniso) era giunto in Grecia dalla
Asia Minore e in epoca ellenistica si diffuse
nell’Impero Romano, trovando accoglienza anche a Roma.
Anche l’orfismo e i suoi misteri conobbero in epoca
ellenistica una grande fioritura. Erano giunti
nell’Impero Romano dalla Tracia attraverso la Grecia.
Resoconti sul poeta e cantore tracio Orpheus, al quale
si fa risalire l’orfismo, presentano aspetti che
appartengono al mondo della mitologia. Orfeo sarebbe
sceso agli inferi per strappare al regno delle ombre
la propria consorte Eurydike. L’impresa gli sarebbe
riuscita soprattutto con l’aiuto del suo canto, ma
quando si voltò verso Euridice, questa si vide
costretta a tornare fra le ombre ed egli fu dilaniato
dalle Mènadi. Pitagora (circa 580-510 a.C.) fu il
fondatore di una dottrina e di una comunità religiosa
che lo riconosceva come maestro e che era vicina
all’orfismo. Il pitagorismo sorto a Kroton, oggi
Crotone in Calabria, mirava alla liberazione
dell’anima dal carcere del corpo e al suo ritorno alla
propria origine celeste. L’anima raggiunge questa meta
anzitutto mediante la metempsicosi, o trasmigrazione
delle anime, che comprende corpi di persone umane e di
animali. I pitagorici sottostavano a severe norme di
vita ascetica, che prevedevano sia il celibato, sia
prescrizioni alimentari: vino, carne e fagioli, erano
vietati. I loro servizi divini erano caratterizzati
dall’importanza predominante della musica, che stava
in rapporto con una dottrina dei numeri come essenza
di tutte le cose. Ai tempi di Silla (138-78 a.C.)
giunse a Roma dall’Egitto il culto di Isis; culto che
venne osteggiato dal Senato. Tiberio osteggiò i suoi
seguaci e soltanto dopo Caligola il culto di Iside fu
tollerato ufficialmente. Nel sincretismo ellenistico,
Iside acquisì una importanza molto più grande rispetto
al suo consorte Osiris. Iside divenne senz’altro la
Kyria, la “signora” ed era considerata “madre delle
cose” e “inizio primordiale” dei tempi. Il culto di
Iside metteva però anche in evidenza l’aspetto umano
della divinità. Già in Egitto, essa era venerata come
madre di un giovane dio, che portava lo stesso nome di
Horus, l’antica divinità dell’Egitto faraonico
raffigurata sotto la forma di falco. L’epoca
ellenistica predilige rappresentazioni di Iside con
Horus bambino. La Persia era la patria del dio
Mithras. Nell’impero romano, Mitra era venerato fin
dal I secolo d.C. come un dio redentore che stava in
stretto rapporto con il Sole. Il suo culto, dal quale
erano escluse le donne, era diffuso soprattutto fra i
soldati. Di conseguenza, santuari di questa religione
di soldati, i cosiddetti mitrei, venivano costruiti in
primo luogo nelle località sede di guarnigioni. Erano
aule relativamente piccole a pianta piuttosto estesa
in senso longitudinale, affiancate a entrambi i lati
da sedili di pietra per gli iniziati. Un esempio
particolarmente suggestivo si trova sotto la chiesa di
San Clemente a Roma. In Grecia, Zeus, il dio del
cielo, il Signore dell’Olimpo, era al vertice degli
dei dell’antica Grecia, rappresentati in modo
antropomorfo. Zeus, figlio del titano Kronos e di
Rheia aveva raggiunto questa posizione somma dopo aver
spodestato suo padre che a sua volta era succeduto a
Urano e a Gaia nel dominio sugli altri dei. Come dio
del cielo, Zeus non è soltanto il Signore del cielo
luminoso e chiaro. L’aspetto celeste della sua figura
include anche il potere sul maltempo: tuono e folgore,
che in epoca remota gli avevano donato i Ciclopi,
figli titanici di Urano e di Gea, sono segni e mezzi
della sua potenza. Zeus che è dio della giustizia e
dell’ordine, punisce con essi l’ingiustizia umana.
L’alta considerazione che i Greci avevano della
saggezza si esprime nell’attribuzione a Zeus e anche a
sua figlia Athena della “metis”, “intuizione,
consiglio” e “saggezza”. Dal grande numero di divinità
che il pantheon greco conosceva, i Greci hanno
radunato le più importanti in una cerchia di dodici.
Anche numi non inclusi nella cerchia dei dodici hanno
acquisito notevole importanza, soprattutto nella
poesia greca. Helios, il Signore del sole, attraversa
il cielo sul suo splendido carro. Eos è la dea
dell’Aurora, Aiolos è il signore del Vento. La coppia
di gemelli, detti Dioscuri, porge aiuto agli uomini
specialmente quando si trovano in difficoltà durante
la navigazione. Pan era inizialmente solo il dio dei
pastori dell’Arcadia in figura di montone, protettore
delle greggi e delle mandrie. Grado inferiore a quello
divino avevano gruppi di esseri soprannaturali che,
secondo i Greci, animavano la natura. Nelle selve e
nelle fonti dimoravano i semidivini Silèni. E si
distinguevano tre gruppi di ninfe: le Orèadi, le
Driàdi e le Nàiadi, rispettivamente ninfe dei monti,
degli alberi e delle fonti. La Città-Stato, la greca
polis, era concepita non soltanto come una comunità di
cittadini, ma anche come unità religiosa. Il suo
“nomos”, cioè l’ordinamento della comunità,
comprendeva l’assetto politico-istituzionale e le
usanze del culto. Gli atti di culto si svolgevano
davanti al tempio - dove era custodita l’immagine del
dio - nel “témenos”, il sacro recinto che circondava
il tempio e che come dice il vocabolo nel suo
significato etimologico, costituiva la parte “tagliata
fuori” o “separata” dal resto dell’edificio. Oltre ai
templi della polis, la religione greca conosceva anche
santuari anfiziònici. Un’anfizionìa era
un’associazione di Stati, formata da anfiziòni, cioè
dagli abitanti che “abitano intorno” al centro
culturale, uniti a protezione del santuario. Delfi era
il più importante santuario anfiziònico della Grecia;
intorno ad esso si riunivano dodici città. Secondo un
mito, due aquile, che Zeus aveva lanciato a volo dalle
opposte estremità del mondo, si erano incontrate a
Delfi; il dio aveva così identificato in questa città
l’ombelico della terra. Poi venne il cristianesimo…
Una volta vinta la battaglia di Ponte Milvio,
l’imperatore Costantino emise l’editto di Sofìa che
assicurava la libertà di culto a tutti i cristiani.
Costantino sostenne di aver veduto una croce luminosa
sovrapposta al sole, dopo di che ordinò di dipingere
il monogramma di Cristo sugli scudi dei suoi soldati.
L’anno successivo a quello della vittoria, ripeté la
solenne dichiarazione di tolleranza nei riguardi dei
cristiani nota col nome di editto di Milano e arrivò a
definire il cristianesimo la religione più legittima e
più sacra. Fu così che Costantino, nel giro di pochi
anni, introdusse tutta una serie di provvedimenti in
favore dei cristiani, in base ai quali la Chiesa e lo
Stato avrebbero dovuto operare nella più stretta
collaborazione. Vittorioso per grazia divina nei
successivi concili del 314 e 325, aumentò la autorità
della Chiesa cattolica e a Nicea (325) formulò il
Credo. Con la decisione di Costantino di convertire
l’Impero al cristianesimo, i cristiani vennero a
possedere una forza tale da portare avanti la politica
dell’impero secondo i loro intendimenti. La religione
cattolica diventò tanto arrogante che annientò tutti
gli altri culti, assorbendone per opportunità, specie
dal paganesimo, riti e credenze e distruggendone i
templi. Nel 361 salì al trono Giuliano, generalmente
conosciuto come Giuliano l’apostata che pur
proclamando la tolleranza per ogni tipo di religione
tolse alla Chiesa cattolica i privilegi economici di
cui in precedenza essa aveva goduto e fra i disordini
che inevitabilmente fecero seguito al provvedimento,
escluse i cristiani dai posti di insegnamento. Questo
breve appunto per ricordare che i cattolici non
persero tempo a occupare le scuole e i luoghi di
insegnamento. Ma il cristianesimo si era così bene
inserito nel mondo di Roma che il paganesimo fu
annientato. Fu una feroce persecuzione verso gli dei
“falsi e bugiardi” per mano cristiana con delitti e
stragi. La civiltà latina, eclettica, serena, aperta,
in una parola gentile e l’impero romano con essa
furono soffocati dalla mentalità intollerante,
fanatica e dogmatica del cristianesimo. Non ci
mancherà occasione di esaminare i fasti della carità
cristiana e le benemerenze dell’amore del prossimo.
L’odio teologico, il fanatismo cieco, le persecuzioni,
le scomuniche, le guerre di religione ignote alla
umanità pagana, furono la naturale conseguenza di
questa pazza propaganda. I primi imperatori non si
resero conto probabilmente della natura inconsueta di
questo pericolo. Abituati alla più serena tolleranza
di tutti i culti e di tute le sette, che convivevano e
prosperavano pacificamente l’una accanto all’altra
senza proselitismo e pretese di monopolio, non
pensarono neppure che in qualche testa balzana potesse
germogliare l’assurda idea che la verità si potesse
conseguire e la felicità conquistare divenendo
semplicemente i fedeli di una religione. Nessun culto
pagano aveva mai avuto pretese di questo genere; e in
tutta l’antichità in Roma e altrove la sapienza non si
otteneva mediante le credenze e i culti, ma
partecipando ai Misteri. Lo Stato poi, essenzialmente
laico, astraeva dai vari culti, e fondava la sua
sapienza amministrativa sopra le necessità sociali e
il puro diritto. Il diritto, scevro da ogni idea di
carattere religioso, non poggiava sopra alcuna morale
che ritenesse la sua origine da teorie, da postulati e
da pregiudizi; ma soltanto si imperniava sopra una
sana conoscenza empirica delle necessità pratiche
della vita. Senza impalcature di morali religiose o
filosofiche, senza classificazioni di bene e di male.
Lo Stato sovrastava in tal modo tutti i culti e la sua
autorità non aveva limiti. Stabilitasi in Roma con la
doppia autorità spirituale e temporale la Chiesa
cattolica, doveva naturalmente opporsi con tutte le
sue forze al sorgere di una qualunque autorità
politica in Roma da essa indipendente. Due autorità
politiche indipendenti e sovrane non possono
sussistere nella stessa città e tanto meno quando una
di queste è anche autorità religiosa. Il cristianesimo
si era diffuso per gran parte dell’Europa e ogni resto
di comunità pagana era scomparso. Ma un’altra
religione minacciava dall’Asia. Il fanatismo musulmano
non faceva cattiva figura a petto di quello cristiano;
dall’estrema Arabia le orde asiatiche salivano su su
verso l’Europa e strada facendo convertivano e
conquistavano i popoli con l’argomento della
scimitarra. In Oriente l’Impero tratteneva e resisteva
per secoli alla furia islamica; in Occidente,
conquistata l’Africa, gli arabi minacciavano le isole
e le coste tutte della penisola, passarono in Spagna e
varcavano i Pirenei. Caduto l’Impero, il cristianesimo
cattolico, luterano e greco-ortodossa tornava alla
Santa Alleanza e a pesare sopra tutta l’Europa. Poi,
finalmente l’illuminismo, la rivoluzione francese,
Voltaire e dopo ancora un grande pensatore italiano,
Giuseppe Mazzini, a portare in alto una nuova
fiaccola. In questa rapida rassegna la necessità di
sintesi mi ha spesso obbligato a semplici enunciazioni
o a dimostrazioni incomplete. Ma mi premeva esporre in
una visione sintetica l’immutabile paganesimo, che
significa ritornare a una tradizione trenta volte
secolare, al di sopra e al di fuori delle religioni,
che stanno portando l’Umanità nella preistoria.
Nietsche in “La gaia scienza” avvisò i popoli: “O
cancellate le vostre venerazioni, oppure voi stessi”.
In una parola ritorniamo al paganesimo. Naturalmente a
un nuovo paganesimo, un paganesimo decisamente
moderno, attuale in cui la storia e la scienza giocano
il ruolo di nuove divinità con eroi nuovi, come
Darwin, Pasteur, Einstein. Con nuove scoperte, nuove
invenzioni e nuove conquiste, vincere il dolore, le
malattie, gli odii e le violenze di ogni genere. In
una sola parola verso la pace, verso la giustizia,
verso la libertà contro tutti i fanatismi religiosi,
uguali e contrari. In una parola la Dea Ragione del
nuovo Paganesimo contro le alienazioni di tutte le
religioni che stanno svilendo il grande, nobile
concetto di Dio, come inteso da Aristotele, da
Voltaire, da Mazzini e dai grandi iniziati di tutti i
tempi.

Aldo Chiarle


Saturday, November 11, 2006

OT: radio Gamma 5

salve,
il quotidiano "liberazione" ha dedicato un ampio e
preciso articolo a Radio Gamma 5.
molti di voi sono a conoscenza del fatto che da 10
anni da questa emittente viene irradiata un
trasmissione denominata "magia, stregoneria,
paganesimo". di questa trasmissione io sono uno dei
conduttori.
non mi dilungherò sull'attuale situazione della radio,
l'articolo descrive e fotografa con precisione il
momento che la radio vive in questo momento.
vi invio l'articolo del quotidiano "liberazione".
nell'articolo viene citata anche la nostra
trasmissione.
ciao
francesco scanagatta

http://www.liberazione.it/giornale/061111/default.asp

Una controversa multa per inquinamento magnetico e
lo sfratto esecutivo minano la sopravvivenza
dell’emittente
La resistenza di Radio Gamma 5,
trent’anni a microfono aperto


Laura Eduati
Per chi non si è mai sintonizzato, è difficile
descrivere Radio Gamma 5. Una radio che da trent’anni
accoglie gli ascoltatori a microfono aperto e li fa
parlare commentando temi come l’omosessualità, i
diritti delle donne, la religione, la medicina
alternativa. Senza censure né intellettualismi.
Una colossale chiacchierata quotidiana, e notturna,
dove mille voci si intersecano - spesso in dialetto
veneto, il network è di Padova -, moderati da speaker
che non prendono una lira, in un susseguirsi di
dibattiti. O insulti. «Le telefonate non subiscono
alcun tipo di filtro», ci spiega il conduttore
Francesco Scanagatta, che di lavoro fa il ragioniere e
per andare in onda chiede le ferie. «Spesso la gente
chiama solo per urlarci: comunisti! E poi riattacca».
Radio Gamma 5, fondata nel 1976 delle antenne libere a
Cadoneghe (Pd), non fa mistero delle proprie simpatie
politiche, negli anni ’70 contigue al Pci e oggi
fortemente anti-leghista e anti-berlusconiana.
Controinformazione gestita da una cooperativa di 60
persone, occupate nei ritagli di tempo a far vivere
una delle poche radio comunitarie d’Italia: sono
operai, artigiani, panettieri, pensionati, giovani
precari, o veterinari come il presidente Paolo
Girotto. Con un palinsesto settimanale che prevede
programmi di musica (ballo liscio incluso, «per
accontentare i più anziani»), “Bar Sport”, rassegne
stampa, “Paganesimo, magia e stregoneria”. Il
programma “Ci penserò”, ad esempio, è tenuto da un
operaio-scrittore che legge in diretta i propri
racconti e li commenta con gli ascoltatori.

Ma la radio, si legge nel sito www. radiogamma5. it, è
anche “un’osteria” dove gli aficionados chiamano
semplicemente per sapere come sta il padre di Tizio,
ricoverato in ospedale, o per salutare velocemente il
marito o la moglie al lavoro - e la sensazione è
quella di stare in una piazza del Veneto che non c’è
più, dove tutti si conoscono e si fermano a parlare
prima di tornare a casa per cena. «Se dovessimo
applicare la legge sulla privacy chiuderemmo
all’istante». Lo spazio della radio, insomma, è aperto
a chiunque. Poco tempo fa un migrante nigeriano
ottenne lo spazio per una trasmissione sui nigeriani
in Italia; lo stesso è accaduto per un gruppo di ex
alcolisti e ad un dissidente iraniano. L’importante è
che se ne parli. «Siamo stati tra i primi in Italia a
dare spazio alle tematiche sugli omosessuali e alla
pedofilia all’interno della chiesa», rivendicano con
orgoglio. I conduttori fanno da speaker, registi e
centralinisti. Senza mai un rimborso spese, senza mai
uno stipendio. Un pezzo di tradizione veneta che
rischia di chiudere a breve, soffocata dal solito
vecchio problema: i “schei”. E forse anche dalla
semplice persecuzione politica.

Le spade di Damocle sono due. La prima è la multa che
l’Arpav (l’agenzia regionale per la protezione
ambientale del Veneto) ha comminato alla radio,
ritenuta responsabile del 60% dell’inquinamento
elettromagnetico nei dintorni del ripetitore situato
sul Monte Grappa, nel Comune di Romano d’Ezzelino
(Vicenza). L’importo della multa è da fissarsi, ma può
variare dai 25mila ai 150mila euro. I tecnici di parte
nominati da Gamma 5 sostengono invece che il dato è
del 7%, e la cooperativa si dice disponibile a
spostare il ripetitore («molto debole», assicurano).
La sindaca di Romano Rossella Olivo (Lega Nord), oggi
dimissionaria, ha sempre rifiutato ogni tipo di
compromessi con la radio padovana. Il ripetitore si
trova in cima ad una casa utilizzata per poche
settimane l’anno, in una zona poco abitata ma colma di
ripetitori di network ben più grossi. Eppure l’Arpav
ha multato solamente Gamma 5, Radio Capital e la voce
dei disobbedienti Radio Sherwood (che ha deciso di far
ricorso). Il sospetto, dicono in radio, è che si
voglia colpire uno dei capisaldi della
controinformazione di sinistra.

Spada di Damocle numero due: il 22 novembre la
cooperativa riceverà lo sfratto esecutivo. Dovranno
andarsene dall’appartamento che affittano da
trent’anni perché lo stabile, prima vuoto, è stato
acquistato da un imprenditore edile propenso ad
affittarlo ai migranti. Gamma 5 ha chiesto di
comperare i locali, ma la somma richiesta è troppo
alta per le loro tasche. Da lunedì il palinsesto è
saltato per lasciare il posto agli appelli per la
raccolta fondi. Per la prima volta, dicono, parliamo
di noi e della nostra storia. «Contiamo migliaia di
ascoltatori, ma per la maggior parte si tratta di
gente con stipendi molto bassi, precari e pensionati.
Il loro contributo è fondamentale, ma non
sufficiente», ci spiega Scanagatta. I fondi dovrebbero
coprire il doppio abisso: la multa Arpav e l’acquisto
di un capannone abbandonato dove trasferire Gamma 5.
Tanti schei davvero.

Nel frattempo ad aiutare i padovani sono intervenuti i
valsusini di Venaus, che hanno spedito un camion di
miele per rivenderlo, e alcuni comuni dell’Irpinia,
grati a Gamma 5 perché al tempo del terremoto si
prodigò per dare loro una mano.

«E’ chiaro che diamo fastidio, da sempre c’è qualcuno
che cerca di farci chiudere o danneggiarci perché in
Veneto siamo una voce scomoda». Se quella voce dovesse
spegnersi, migliaia e migliaia di ascoltatori
(concentrati principalmente nelle province di Padova,
Treviso e Vicenza), perderebbero la piazza radiofonica
che li ospita “indipendentemente dall’età, dal ceto
sociale, dal lavoro o dal conto in banca”.

Per contributi c/c postale 25386459 intestato a
Cooperativa Gamma 5, via Belzoni 9, Cadoneghe (Pd)


Tuesday, October 31, 2006

i cristiani e la pedofilia

http://it.news.yahoo.com/30102006/2/colpo-iene-preti-consigliano-omerta-molestie.html
ANSA - Lun 30 Ott

Nuovo colpo delle 'Iene': stavolta le 'vittime' sono
alcuni preti dell'hinterland lombardo che, sollecitati
da una mamma, il cui bambino sarebbe stato oggetto di
attenzioni sessuali da parte di sacerdoti di
parrocchie vicine, consigliano di non dire niente al
proprio marito e parlarne al responsabile della
diocesi.
Il servizio andra' in onda nella puntata di martedi'
su Italia 1 e presenta la reazione di sette preti sui
dieci effettivamente contattati dalla mamma-iena .
Bloccate dal garante della privacy per il servizio sul
test anti-droga alla Camera, le Iene non si sono date
per vinte. E stavolta sono andate a verificare "la
sensibilita' sul tema della pedofilia" in alcune
parrocchie lombarde all'indomani delle parole si papa
Benedetto XVI sulla pedofilia dei preti, definita
"crimine enorme".
Naturalmente il servizio che andra' in onda martedi'
e' rigorosamente 'schermato': non si vedranno le facce
dei sacerdoti né si potra' individuare la loro vera
voce che e' stata debitamente distorta. Protagonista
e' la iena Elena Di Cioccio, finta mamma mite e
timorata di Dio, devota e un po' dimessa, con
impermeabile e foulard. Incontra alcuni preti di
parrocchie lombarde mai nel segreto del confessionale
ma sempre in un ufficio, un corridoio o davanti all'
ingresso della chiesa.
La storia che racconta e' sempre la stessa: ha una
bambino piccolo, che va alle elementari e frequenta un
parrocchia vicina ma le lo vorrebbe spostare e
trasferire. Perché? chiedono invariabilmente i preti.
Dopo aver finto un po' di ritrosia, la 'mamma'
confessa: e' stato vittima di attenzioni sessuali da
parte di un prete di un comune dal nome inventato ma
che per assonanza con i vari Mezzago, Lurago ecc.
sembra vero. A questo punto, raccontano le Iene,
iniziano i 'consigli' dei preti. Tutti,
invariabilmente, chiedono se anche il papa' del
bambino e' a conoscenza dei fatti e, alla risposta
negativa della 'mamma', suggeriscono intanto di non
farne parola col marito. Poi iniziano a spiegare,
secondo il racconto delle Iene, che ci sono vari modi
per affrontare la situazione ma, sottolineano i
responsabili del programma, nessuno di loro suggerisce
di rivolgersi a polizia e magistratura.
Piuttosto, la 'mamma' fara' meglio a parlarne ad un
superiore del prete, al responsabile della diocesi. Ma
cosa accadra' a questo prete? chiede allora la donna.
La maggior parte dei preti risponde che, forse,
potrebbe essere trasferito. Martedi' il servizio
dovrebbe andare in onda su Italia 1, dopo le 21,
all'interno di Le iene show. Garante permettendo.
(ANSA)

Monday, September 18, 2006

la violenza del "circolo dei trivi"

la violenza del circolo dei trivi

IL FATTO
sabato 16 settembre il circolo de trivi fisicamente mi
ha impedito di partecipare al convegno wicca di
biella.
un simile agire è pericoloso e grave. il fatto che il
circolo dei trivi imponga anche agli organizzatori del
convegno un simile comportamento è rilevatore
dell’intenzione, mentalità, metodi di agire di kronos
(davide marrè) e dei suoi accoliti.

non mi sarei mai aspettato che un gruppo che si
dichiara pagano e wicca, che sostiene di rappresentare
la pagan federation inglese, potesse ricorrere a
metodi coercitivi stile inquisizione.

I PRECEDENTI
negli anni scorsi ho partecipato a due convegni di
biella, il signor davide marrè mi ha affermato che
già dalla mia seconda partecipazione ero "persona non
gradita". "persona sgradita" non perché abbia avuto
comportamenti di disturbo e/o di contestazione durante
lo svolgimento dei convegni. per diventare "persona
sgradita" è sufficiente non volersi inchinarsi e
sottomettersi alle idee del circolo dei trivi.

ALLA RICERCA DI CHIARIMENTI
fuori della porta del convegno di Biella, per oltre
tre ore sono rimasto a discutere con tutto il
direttivo del circolo dei trivi. volevo comprendere le
loro intenzioni, cercavo di capire l'origine di un
simile e folle interdetto.
Da sempre ho avuto perplessità e dubbi verso le
intenzioni del circolo dei trivi, non immaginavo un
loro così rapida conversione ai metodi
dell'inquisizione.
recentemente ho definito il circolo dei trivi l'unico
esperimento riuscito di wicca cristiana. dopo il
comportamento violento dei circolo dei trivi non
rimane che definirli come la manifestazione di
aspiranti nuovi inquisitori.

GLI OBIETTIVI DEL CIRCOLO DEI TRIVI
il fatto che il circolo dei trivi si sia schierato al
completo per impedire la mia partecipazione al
convegno wicca di biella dimostra con quali metodi ed
azioni il circolo dei trivi intenda "normalizzare" e
"riportare all'ovile" l'ambiente wicca e pagano
italiano.
questa manifestazione di forza è servita, al circolo
dei trivi, "per dare una lezione" ad ossian e
all'"antica quercia".
L’azione violenta del “circolo dei trivi” è un
avvertimento a tutti i pagani e wicca italiani.
traduciamo in concetti pratici il significato di
questo comportamento: dovete adeguarvi ed allinearvi a
quanto noi vogliamo, altrimenti...
sono completamente divergenti la mia visione del
mondo da quella del circolo dei trivi; non avrei mai
immaginato che, nell'ambiente pagano e wicca, si
potesse contrastare con la violenza fisica e
l'intimidazione chi non condivide alla lettera le
idee altrui.

il circolo dei trivi ricorrendo alla violenza e alla
sopraffazione si è messo completamente e totalmente al
di fuori, nei fatti, dalla visione del mondo pagana e
wicca.

RICOSTRUZIONE DEI FATTTI
voglio descrivere lo svolgimento dei fatti.
nel corso di giovedì ho avuto delle lunghe
conversazioni telefoniche sia con ossian dell'antica
quercia sia con cronos (davide marrè).
dall'"antica quercia" mi riferisce che qualcuno gli ha
riferito che nei mesi precedenti al convegno avrei
"parlato male della wicca", rispondo che simili
notizie sono solo bugie e falsità. accolgo il loro
invito di chiarirmi con "queste persone". al fine di
permettere questo chiarimento l'"antica quercia" mi
fornisce il numero telefonico di casa e di cellulare
di davide marrè.
lo chiamo ed abbiamo una lunga conversazione. il
marrè non mi fornisce nessuna motivazione plausibile
e convincente sul motivo per cui non dovrei
partecipare al convegno di Biella. informo il
presidente del circolo dei trivi che sarò al convegno
per un chiarimento di persona.
sabato mattina giungo a biella. a piedi mi avvio verso
il castello sede del convegno. immediatamente vengo
avvistato da una vedetta "Trivia", un altro trivia
correre a chiedere rinforzi. i due cancelli del
castello vengono chiusi. difronte al primo cancello si
schiera il consiglio direttivo del "circolo dei trivi"
al completo. consegno la mia quota di adesione alla
ragazza che si occupa della segreteria, dico il mio
nome, e appena capisce chi sono, vista la situazione,
sceglie di allontanarsi per non essere coinvolta nel
"confronto".
Dico all'inquisizione del "circolo dei trivi" che la
mia presenza deriva dalla volontà di chiarimento.
ottengo la risposta che "non c'e' alcuna disponibilità
per un chiarimento", poi qualcuno aggiunge
sommessamente "per il momento".
l'ambiente del confronto merita di essere descritto.
dietro ai "trivia" c'e' un enorme cancello fatto di
sbarre, davanti a questo vi è collocato un tavolo con
alcune sedie su cui si siedono i "trivi", sul tavolo
vi è un voluminoso dossier con le presunte accuse.
l'ambientazione è degna del tribunale
dell'inquisizione, ed è forse questo a cui i "trivia"
aspirano.

IL PROCESSO E LE ACCUSE
i trivia mi accusano delle cose più incredibili, mi
chiedono di riconoscere "i miei errori", mi invitano a
"di chiedere scusa" per lesa maestà per aver definito
il circolo dei trivi: circo(lo) dei trivi. pretendono
la mia abiura dall'appartenenza alla federazione
pagana, mi accusano di relativismo, "gli inquisitori"
sono "sconvolti" dal fatto che io "non creda ad una
verità assoluta" e via delirando.
l'unica cosa che mi rassicura è il fatto di non vivere
ai tempi di Giordano Bruno, e che la legge italiana
non consente di bruciare sul rogo le persone.
i "trivia" si dicono offesi dal fatto di averli
definiti "wicca cristiana". gli ricordo che loro
sostengono da sempre che "il cristianesimo ha portato
aspetti positivi", l'affermazione è ribadita
coralmente.
Ripeto: "nel cristianesimo non riesco a trovarvi nulla
di buono, elencatemi questi presunti aspetti positivi?
Ditemi ove risiede l'offesa?” l'unica risposta che
ottengo è: "sapendo quello che pensi dei cristiani
definirci "wicca cristiana è sicuramente l'offesa".
E' proprio un errore definire il “circolo dei trivi”
"wicca cristiana". siamo sinceri, Cronos e associati
sono manifestazione cristiana, anzi una realtà che
desidera tramutarsi in" inquisizione cristiana"!
Inutilmente insisto per un chiarimento. risposta è
monotona: devi fare abiura.
a cosa dovrei abiurare? rispondono: "dovrestii
pubblicamente uscire la federazione pagana, e in
tutte le mailing-list su cui hai parlato del circo(lo)
dei trivi dovresti scrivere le scuse per questo
insulto".
aggiungono anche il reato di la lesa maestà. in cosa
consiste? "nel avere pubblicizzato il convegno di
biella prima di loro!" siamo alla farsa. il quel
messaggio scrivevo che il convegno era interessate,
che meritava di esserci, e che nonostante la presenza
del circolo dei trivi io vi avrei partecipato.
difficile definirla pubblicità negativa.

LE SPERANZE DEL CIRCOLO DEI TRIVI
c'è una domanda che molti si pongono: perchè il
circolo dei trivi ha creato questa sceneggiata?
vediamo di fare alcune ipotesi.
da sempre i cattolici hanno cercato di impedire in
italia l'organizzazione di realtà religiose diverse da
monoteismo.
i cristiani tramite i "cacciatori di sette" hanno
cercato di "demonizzare" ogni gruppo o movimento che
sfugga al loro controllo.
i cristiani hanno sempre impedito alle realtà pagane e
wicca di farsi conoscere pubblicamente.
i "cacciatori di sette" hanno fallito in tutte le loro
imprese. il suicidio Maurizio Antonello e della
Cecilia Gatto-Trocchi hanno ulteriormente reso
impossibile il tentativo di dipingere i gruppi
non-cristiani come dei luoghi di disagio.
ben sappiamo che chi ha i metodi dell'inquisizione non
si bloccano certo per questi inconvenienti.
il paganesimo e la wicca in italia sono in fortissima
espansione.
tutti i gruppi wicca e pagani non accettano di essere
docili e sottomessi alle prevaricazione cattolica.
come possono i cristiani cercare di risolvere il
problema? da quanto mi risulta non hanno ancora deciso
chiaramente di come impegnarsi su questo fronte.
se "la provvidenza" si manifestasse nell'ambiente
pagano e wicca e vi facesse sorgesse un "buon pastore"
che sappia guidare ed ammaestrate il "suo gregge"
forse, nella loro visione, il problema potrebbe essere
affrontato in maniera più adeguata.
Cose si riconosce un "buon pastore"? i cattolici non
concederanno il loro riconoscimento a primo Cronos
ops... scusate... volevo scrivere "buon pastore
pagano" che si presenti. un "buon pastore" deve
dimostrate la capacità di prendersi cura delle sue
"pecorelle", deve essere capace di proteggere il
greggio dal "lupo cattivo che rapisce e disperde il
greggio", le "pecorelle" devono dimostrarsi docili
verso chi le acudisce.
un "buon pastore" deve dimostrate questa sua capacità,
questa sua forza, altrimenti... lascio a voi formulare
qualche ipotesi.
ovvio che una dimostrazione "di forza" sarebbe una
buona credenziale, almeno per dimostrare del talento .
un "novello gesù pagano", che cerchi di scacciare i
“demoni”, sarebbe gradito...
Nel vedere le sbarre dei cancelli chiuse del convegno
di biella ho avuto chira l'immagine di come qualcuno
intenda "gestire" il paganesimo e la wicca italiana:
un sicuro e solido campo di concetramento. piccola
nota storica, il primo campo di concetramento venne
inventato dai cristiani per rinchiudervi i pagani.

CRONOS E RATZIGER: LA LOTTA AL RELATIVISMO
Nelle parole di Cronos (davide Marrè) ho trovato una
stranissima assonanza con le parole di Ratzinger
(benedetto XVI): l'attacco al relativismo. L'anatema
di Cronos (davide Marrè) : "non credete in una
verità assoluta. pensate che vi siano tante verità
relative".
nel politeismo e nel paganesimo non ci sono mai state
verità assolute. nessun pagano avverte la necessità
o l'obbligo di credere in qualcosa. i politeisti, i
pagani e i wicca hanno esperienze e conoscenze. un
politeista non crede negli Dei, gli conosce e
ri-nosce, egli vede e percepisce. un politeista è
naturalmente in grado di aver rapporto con il divino.
gli Dei sono nel mondo, gli Dei sono il mondo. uomini
e Dei condividono il mondo, entrambi vivono nello
stesso mondo. Uomini e Dei si cercano, desiderano
questo contatto, per entrambi è indispensabile questo
rapporto.
per rendere facilmente questo concetto mi piace usare
questa citazione: "un cane che annusa il vento, non ha
bisogno di credere nel vento, cerca solo di capire
quali odori e profumi il vento gli porta".
ritorniamo al relativismo. Ratzinger e il presidente
del "Circolo dei Trivi" condividono la stessa
intenzione di riportare "le pecorelle smarrite" ad una
verità assoluta.

IL DIALOGO INTER-RELIGIOSO
Ho sempre criticato l'ossessione del "circolo dei
Trivi" per il dialogo inter-religioso. Cronos sostiene
che è fondamentale aver buoni rapporti con i
cristiani. strano questo suo assillo.
alcuni si chiedono: ma se questi sostengono la
necessità del dialogo inter-religioso perchè non
cerchano questi rapporti con chi teoricamente ti è più
vicino? C'e' bisogno che vi dica cosa risponderei?.
Ha senso rammentare che il Circolo dei Trivi che per
dare dimostrazione di questa loro volontà hanno
evidenziato posizioni alquanto strane, scusate la
bontà dell'espressione.
Vediamo qualche dettaglio. al secondo convegno wicca
di biella, michela zucca fecce una bellissima
relazione. successivamente sul loro bollettino venne
pubblicato un commento critico al suo intervento. cosa
aveva detto di così sconvolgente michela zucca?
ricordo solamente l'atrocità della "caccia alle
streghe", e aggiunse che le vittime dell'inquisizione
erano state innumerevoli. Al terzo convegno di Biella
un componente del circolo dei trivi intervenne
immediatamente per contestare l'intervento di Wanna
del Angelis quando anche lei sostenne la tesi
dell'altissimo numero di vittime dell'inquisizione e
che la responsabilità di queste vittime era da
attribuire all'inquisizione. cosa sosteneva il bravo
e diligente rappresentante del circolo dei trivi, che
le streghe venivano uccise dalla gente, senza che ci
fosse una grande responsabilità dell'inquisizione.
giunse quasi a sostenere che "la caccia alle streghe"
fosse da imputare ad una specie di "sport popolare"
non fomentato da alcuno.

PER FARLA FINITA CON IL CIRCOLO DEI TRIVI.
il circolo dei trivi con la forza è riuscito ad
impedirmi di partecipare al convegno wicca di biella.
Diverso il comportamento di altri organizzatori del
convegno. Lasciando biella ho salutato ossian
dell'"antica quercia" dicendogli: "ci sono periodi
nella vita in cui si frequentano cattive compagnie, e
questo è il tuo momento. speriamo che il futuro sia
diverso". rinnovo pubblicamente la mia stima ad ossian
ed all"antica quercia".

non chiedo solidarietà!
vorrei semplicemente che i pagani e i wiccan si
pongano il problema: se accettiamo logiche di
violenza, imposizione e sopraffazione cosa rischia di
diventare il paganesimo e la wicca in italia?
penso che ci siano sufficienti motivi di discussione.

NON ESISTE IL CIRCO(LO) DEI TRIVI
ho usato la definizione "circo(lo) dei trivi", questa
espressione non contiene niente offensivo. reputo il
circo una bella forma di spettacolo. il circo è
un'arte. ho spiegato ai trivi nei circhi esistono gli
equilibristi. persone capaci di realizzare e tenere
in equilibrio instabile cose incredibili.
Giocare sull'assonanza circolo/circo(lo) deriva dal
fatto che i trivi cercano di conciliare posizioni tra
di loro inconciliabili. I trivi sostengono che nei
circhi vi sono anche i pagliacci. I trivi non
possiedono l'arte e la capacità di far ridere, e non
riuscirebbero ad ottenere neanche un sorriso. devo
scusarmi con i circhi e con chi pratica l'arte
circense per l’accostamento con il circolo dei trivi.

RISPETTO E POLITICAMENTE CORRETTO
nella lunga discussione ho rilevato la loro
difficoltà nell'affrontare un dibattito. Cronos
(davide marrè) non ha mai voluto affrontare la
discussione in maniera concreta, voleva evitare di
dire troppo? Temeva che gli sfuggisse qualcosa?
che ritengo assurdo la richiesta di rispetto per le
idee.
le persone vanno sempre rispettate. nessun rispetto
per le idee. Di fronte alle loro idee di sopraffazione
bisognerebbe ricorrere al "teppismo intellettuale".
come politeista mediterraneo ho sempre presente come
esempio illuminante l'agorà di Atene e il Sentato
Romano. se vogliamo rimanere in ambito politico.
in campo filosofico gli esempi di luogo di dibattito e
discussione sono ancora maggiori.
come cittadino trovo normale, anzi ovvio, che si debba
discutere delle proprie idee.

WICCA
la wicca non ha mai manifestato la volontà di
praticare violenza di gruppo e sopraffazione fisica
nei confronti di altri wicca. ne consegue che il
circolo dei trivi non è un gruppo wicca.

CONCLUSIONI
Ciò che è avvenuto a biella rappresenta per il
paganesimo e la wicca italiano l'occasione di fare
chiarezza.
ci sono altre cose che potrei aggiungere. ma non
hanno la stessa gravità ed importanza di quanto
riportato.
cordiali saluti
francesco scanagatta


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Monday, July 10, 2006

libro: La testa di Orfeo. Miti e politeismo psicosomatico

salve,
e' uscito un nuovo libro sul mito di Orfeo.
il mito di Orfeo è forse uno dei più conosciuti.
se cerchiamo di dare un'interpretazione a questo
racconto infinite sono le suggestione che ne possiamo
ricavare. continui sono i richiami ad aspetti del
mito, della lotta e della vita che dovremmo
maggiormente conoscere.
molto si è scritto dell'amore di orfeo per euridice,
innumerevoli le ipotesi sul suo tentativo fallito di
riportare alla luce e alla vita euridice.
orfeo dimostra una capacità di persuasione
incredibile, pensate solo quanto vigore avevano le sue
parole per convicere zeus a lasciar far riemergere
euridice dall'Ade.
dopo secoli siamo ancora ad interrogarci su questo
mito, e sicuramente per sempre tutti cercheranno di
apprendere e capire l'arcano di questo suo fallimento.
di orfeo vogliamo far rilevare come sia stato uno dei
pochi che abbia vinto le sirene. Orfeo vince e sfugge
al canto delle sirene perchè è sceso nell'ade, Ulisse
si salva dalle sirene perchè all'ade deve ancora
scendere.
da sviscerare anche il motivo dei suo dilaniamento ad
opera delle menadi. la sua morte si ricollega al
rifiuto di partecipare ad un rito del dio Dioniso.
strano, ma nel mito nulla è strano. dioniso è un dio
che scende nell'Ade per riportare in vita al madre
Semele, ma per riusciure in questa sua opera ha
bisogno dell'aiuto di un mortale.
evocativo e suggestivo il fatto che la sua testa
continui a cantare anche dopo la sua morte.
saluti
francesco scanagatta
-------

Elisabetta Gesmundo
La testa di Orfeo. Miti e politeismo psicosomatico
editore: Moretti & Vitali
da sito bol.it
Questo libro, prendendo spunto dal mito di Orfeo,
conduce il lettore sulla sponda del fiume dove si
possono ancora udire le vicende antiche e sempre
attuali che giacciono tra le pieghe della psiche di
ciascuno. L'autrice, affascinata dall'ascolto,
presenta in forma di monologo alcune delle figure
emblematiche della mitologia greca (Sibilla, Estia,
Epimeteo, Maia, Persefone, Sifiso ed altre) e,
rianimandole col proprio immaginario, esplora i temi
archetipici in esse incubati. Offre così un contributo
personale alla conoscenza del patrimonio classico e
fornisce nel contempo una suggestione per attivare la
creatività del lettore.
--
da 365bookmark.it

Il mito, pietra miliare dell'immaginario collettivo,
continua a narrare le sue storie nel corso dei secoli
attraverso i personaggi che hanno avuto voce nella
Grecia classica.
Accade alla testa di Orfeo gettata nelle acque del
fiume, di continuare a cantare inni e melodie,
instancabilmente.
Questo libro, prendono spunto dallo stesso mito,
conduce il lettore sulla sponda del fiume dove si
possono ancora udire le vicende antiche e sempre
attuali che giacciono tra le pieghe della psiche di
ciuscuno.
L'autrice, affascinata dall'ascolto, presenta in forma
di monologo alcune delle figure emblematiche della
mitologia greca (Sibilla, Estia, Epimeteo, Maia,
Persefone, Sisifo e altre) e, rianimandole col proprio
immaginario, esplora i temi archetipici in esse
incubati. Offre così un contributo personale alla
conoscenza del patrimonio classico e fornisce nel
contempo una suggestione per attivare la creatività
del lettore.

Monday, June 19, 2006

articolo su "il ritorno degli Dei"

articolo su <<il ritorno degli Dei>>
salve,
il portale di del servizio internet di libero ha
realizzato uno speciale sulle “nuove religioni”.
il termine “nuove religioni” è un’invenzione dei
“cacciatori di sette”, a volte questi si autoproclamo
“ricercatori”.
la definizione “nuove religioni” deriva dalla folle
teologia cattolica. per i cristiani con l’invenzione
della figura di cristo il tempo viene spezzato, e da
quel momento niente è più lo stesso..
il paganesimo non è una nuova religione. il rapporto
con il sacro e il divino è sempre stato connaturato in
tutte le religioni pre-cristiane. il monoteismo ha
contaminato e inquinato tutto. il politeismo e il
paganesimo evocano e praticano una religiosità che non
ha niente in comune con il monoteismo. ci è
sufficiente ricordare che il monoteismo inizia il suo
racconto menzognero con il sostenere una creazione che
avviene dal nulla. per il politeismo il mondo è eterno
e gli uomini, che sono divini, condividono il mondo
con altre divinità.
torniamo allo speciale “le nuove religioni”, i vari
articoli li potete leggere all’indirizzo:
http://magazine.libero.it/speciali/sp112/index.phtml
c’è anche un fatto positivo di questo dossier. a
Massimo Introvigne viene fatta la domanda: <<Come
risponde alle accuse di chi dice che il lavoro di
ricerca svolto dal CESNUR viene adoperato in maniera
volutamente fuorviante per promuovere le finalità
politiche e ideologiche del movimento
"controrivoluzionario" di estrema destra Alleanza
Cattolica, "consorella" italiana della setta
brasiliana Tradizione, Famiglia e Proprietà (TFP).>> è
forse il segnale che anche nei mass-media le parole di
certi “esperti” non vengono più prese per oro colato.
tra i vari testi presentanti c’e’ un articolo sul
paganesimo, in particolare sulla federazione pagana.
scusate, a parte alcune lodevoli iniziative, in
italia se si parla di paganesimo di chi altro possono
parlare?
l’articolo sul paganesimo in parte si riferisce
all’articolo apparso sul “corriere della sera” nel
maggio di quest’anno.
l’articolo si può leggere al seguente link:
http://magazine.libero.it/speciali/sp112/pg6.phtml
il titolo dell’articolo è evocativo: “il ritorno degli
Dei”.
saluti
francesco scanagatta

Saturday, June 17, 2006

libro : << I misteri dello Stato>>

libro "I misteri dello Stato"
salve,
vi invio la recensione di un libro Ernst H.
Kantorowicz. Come sempre In italia questo autore è
poco conosciuto. forse una delle cause le possiamo
leggere nella recensione: << Kantorowicz è in realtà
l'ultimo ghibellino>>.
Una certa notorietà l’ha avuta per la bibliografia di
Federico II. per il Kantorowicz Federico II di Svezia
è il padre del Rinascimento, colui che riportò alla
luce i classici e contribuì immensamente allo spirito
umano.
E la figura di Federico II di svevia non e’ mai
piaciuta ai guelfi di tutte le sorti. c’e’ chi vede in
Federico II un anticipatore del Risorgimento in
quanto nemico dei preti e chi ha aggiunto che sia
stato il profeta della "breccia di Porta Pia".
a renderci simpatico Federico II basta queste due
piccole citazioni: <<Papa Innocenzo IV (…) il 24
Giugno 1245, scomunicò e depose Federico II quale "
servitore dell’Anticristo", bandendo contro di lui la
crociata di tutti i popoli cristiani, mentre
l’avvocato pontificio Alberto di Beham, con ulteriore
determinazione, scriveva dell’imperatore svevo:" Nuovo
Lucifero, egli ha tentato di scalare il cielo,
d’innalzare il suo trono al di sopra degli astri, per
divenire superiore al vicario dell’Altissimo. Ha
istituito e deposto vescovi; seduto nel tempio del
Signore come se fosse il Signore, si fa baciare i
piedi dai prelati e dai chierici, e ordina che lo
chiamino santo. Ha voluto assidersi sulla cattedra di
Dio come fosse Dio; non solo ha procurato di
sottomettere al suo dominio la sede apostolica, ma ha
voluto usurpare il diritto divino, mutar l’alleanza
stabilita dal Vangelo, cambiare le leggi e le
condizioni della vita degli uomini.">> (1).
<<...In quell’anno [1245] papa Innocenzo IV stava a
Lione, sul Rodano, con la curia e i cardinali; il
quale privò dell’Impero, scomunicò e depose
l’imperatore Federico. E il detto imperatore mise al
bando il papa e i cardinali e anche i legati».>>(2)
Federico II condusse una grande battaglia per la
sovranità della politica rispetto alla religione
cristiana, questa battaglia continua anche ai nostri
giorni.
Dobbiamo essere grati Kantorowicz per la sua
monumentale opera su Federico II e per tutti i suoi
testi.
nella recensione viene riportata anche questa notizia
che Kantorowicz fece parte gruppo di Stefan George.
Stefan George ha avuto nel corso del 2006 una
citazione in un articolo sul paganesimo di luciano
canfora. il canfora ha mescolato Stefan George ed
Himmler, il capo delle SS. Inutile dire che Himmler
non era pagano, ma quando si tratta di “demonizzare”
il paganesimo tutto è permesso. sempre in questa
recensione leggiamo che Kantorowicz venne costretto
all’<< emigrazione negli Stati Uniti in seguito alle
leggi razziali>>. aggiungiamo che lo stesso Stefan
George morì in svizzera nel 1933 per sfuggire ai
“corteggiamenti” del nazional-socialismo.
lascio ai voi i commenti.
saluti
francesco scanagatta

(1) http://www.stupormundi.it/Apocalittica.htm
(2) http://www.stupormundi.it/giudizisalimbene.htm

da “la repubblica” del 18/02/2006
Ernst H. Kantorowicz, I misteri dello Stato, Marietti,
pagg. 231, euro 15

Finzioni e misteri dello Stato sovrano
FRANCO VOLPI
A Ila sua morte, nel 1963, Kantorowicz dispose che le
sue carte fossero bruciate e le sue ceneri sparse nel
Mar dei Caraibi.
A tal punto arrivava il suo gusto per l'arcano e il
segreto, coltivato in gioventù alla scuola di Stefan
George, che avrebbe voluto far scomparire ogni traccia
della sua persona. In verità, lui stesso pochi anni
prima si era costruito un cenotafio memorabile: I due
corpi del Re (1957), libro che equivale davvero a un
monumento. Dopo la celebre biografia di Federico II
imperatore(1927) - amata da Hitler e donata da
Goebbels a Mussolini - e dopo l'emigrazione negli
Stati Uniti in seguito alle leggi razziali, negli anni
di Berkeley e Princeton Kantorowicz pubblicò solo
saggi in cui dissoda il terreno per quel gran libro
che fa luce sulla figura carismatica del "Re che non
muore" .Essi furono raccolti dopo la sua morte in un
volume di Selected Studies che Gianluca Solla ha
opportunamente tradotto con il titolo I misteri dello
Stato.
Nei panni umili dello storico del diritto e delle
istituzioni, Kantorowicz è in realtà l'ultimo
ghibellino. Affascinato dal potere politico, analizza
simboli, figure e formule giuridiche che determinarono
il lento formarsi dello Stato sovrano in Europa.
Scrive da "tecnico " della materia, ma non è un
professore universitario qualsiasi. Facendo crollare
il muro dello specialismo, mostra in modo magistrale
la contaminazione tra teologia e politica che
attraversa la storia moderna, e interpreta le
"finzioni" su cui si legittima il potere con le sue
istituzioni e i suoi apparati. Nelle sue ricerche il
materiale friabile e volatile dei documenti si
compatta nel blocco di un monumento che affascina e da
da pensare, aprendo allo spettatore un vasto campo di
riflessione. Kantorowicz riesce così a realizzare il
sogno di ogni storico: mostrare un fenomeno che
nessuno prima di lui aveva visto, ma che ha lasciato
tracce che chiunque può osservare.

Monday, June 12, 2006

libro << i legionari di cristo>>

libro "i legionari di cristo"
salve,
l’editore fazi ha pubblicato il libro: << I legionari
di Cristo, Abusi di potere nel papato di Giovanni
Paolo II>>. il libro è opera di due scrittori
cattolici che ci offrono un panorama dall’interno di
questa associazione cosi’ cara ed amata dal Vaticano.
qualcuno ancora avrà il coraggio di dire che noi
pagani esageriamo quando parliamo degli abusi e della
pedofilia in ambito cristiano.
il “venerdì’ de la reppublica scrive nell’articolo sui
“legionari di cristo”: <<L’università Regina
Apostolorum. una sede di grande prestigio attrezzata
con le più moderne tecnologie>>. vi dice niente
questo nome? vale la pena ricordare che questo
università’ ha organizzato un corso intitolato:
<<Esorcismo e preghiera di liberazione>> questo corso
viene cosi’ descritto su una pagina internet
“scomparsa”, la potete sempre recuperare tramite la
copia cache di google,: << Scopo di questo corso è
offrire ai sacerdoti un approccio teorico e pratico al
ministero dell´esorcistato>>. una delle docenti del
corso era Cecilia Gatto Trocchi, la famosa e discussa
cacciatrice di sette, morta per suicidio…. poco prima
di iniziare la seconda parte del corso sull’esorcismo.
sul suicidio della Gatto-trocchi pochissimo è
trapelato. molti sono ancora a chiedersi il perché di
questo silenzio.
la gatto-trocchi nel suo programma per il corso di
esorcismo aveva inserito anche questa voce: <<
Satanismo e occultismo nel mondo giovanile d´oggi:
musica rock, riviste per ragazzi, fumetti,
videogiochi, giochi di ruolo, Internet>>.
sempre sul “venerdì” di repubblica leggiamo in una
didascalia di una foto: <<giovani legionari a un corso
“contro il maligno” nell’università
dell’Ordine…>>.sempre nell’articolo leggiamo: <<. Un
numero crescente di ex giovani seminaristi, «scelti da
Maciel in base alla loro grazia e bellezza», ricordano
gli accusatori, rivela i metodi di seduzione del
fondatore. Sono immagini forti e terribili,
soprattutto per la profonda arroganza che
denunciano.>>
sui pochi quotidiani che hanno pubblicato la notizia
della morte per suicidio della gatto trocchi possiamo
leggere: <<(…) ed aveva piu' volte tentato il
suicidio, soprattutto da quando circa due anni fa le
era morto il figlio.>>.
la lettura di qualche testo di psicologia sarebbe
interessante, e forse potrebbe offrire qualche ipotesi
sulla misteriosa morte della gatto trocchi.

su una pagina internet scomparsa, esiste sempre la
copia cache di google, leggiamo: ""RELAZIONE
INTRODUTTIVA AL CONVEGNO:“Nuovi culti, famiglia e
società” (…) ROMA, 12 NOVEMBRE 1999 (…)
Tra l’altro voglio esprimere tutta la mia solidarietà
alla Prof. Gatto Trocchi, che è anche oggetto continuo
di minacce. Chi affronta questi temi sa benissimo che
va a sollevare un coperchio davvero pericoloso, ma non
per questo bisogna fermarsi. >>
a quali minacce si riferisce questa relazione? perché
le autorità non hanno indagato? da chi venivano queste
minacce?

durante la trasmissione “magia, stregoneria,
paganesimo” io e l’amico claudio simeoni ci chiediamo
spesso: perché negli stati uniti le indagini e le
condanne sugli abusi sessuali e la pedofilia praticata
dai cristiani sono centinaia, e in italia sono cosi’
poche?

su questo libro vi invio quanto pubblicato sul
“venerdi de la repubblica” e una recensione prelevata
dal sito dell’editore.
saluti
francesco scanagatta

da “il venerdi” del 2 giugno 2006
L’accusa degli ex legionari: Nuestro Padre, uomo di
satana
di Attilio Giordano

ROMA. José Barba-Martin e Arturo Jurado sono ormai due
uomini anziani, prossimi ai settant'anni. Ex
professori universitari, parlano correntemente diverse
lingue – inglese, francese, italiano – sanno persino
esprimersi in un colloquiale latino che sbalordisce.
Hanno l'aria distratta degli intellettuali, i
pantaloni stretti e corti che sembrano suggerire una
vocazione a librarsi da terra. Hanno, in comune, anche
uno sguardo velato di malinconia, che diventa un irato
pudore quando rievocano la violenza subita.
Barba-Martin, con quel disagio ha convissuto a lungo
prima di potersene liberare, almeno parzialmente,
dichiarandolo. Più di mezzo secolo, un tempo infinito,
che cristallizza ogni personale orrore: «Documentare
ciò che abbiamo subito dal fondatore dei Legionari di
Cristo, Marcial Maciel Dellogado, è stato doloroso e
difficile, poiché per lungo tempo, in qualche modo, lo
abbiamo nascosto anche a noi stessi. Lui non è un
santo, è un uomo del Male» dice.

Sono a Roma, insieme al giornalista americano Jason
Berry, per girare un documentario sulla Legione. Berry
è autore, con il collega Gerard Renner, di un
libro-inchiesta sulla potente congregazione cattolica
(I legionari di Cristo: l'abuso di potere nel papato
di Giovanni Paolo 2) che arriva in libreria, tradotto
in italiano dall'editore Fazi, proprio in questi
giorni. Sono gli ultimi testimoni di decenni bui
vissuti in quella che descrivono come un'istituzione
totale, chiusa, che sommava ai tre voti di ogni ordine
(castità, povertà, obbedienza) un «quarto voto»
anomalo: il giuramento sacro di non rivelare mai nulla
che potesse nuocere alla Legione e al suo fondatore.
Quel voto, molti decenni dopo i torti che dichiarano
di aver subito, è stato violato.

A partire dalla fine degli anni Novanta, questi
uomini, un gruppo di una decina, cominciò a denunciare
chiedendo giustizia al Vaticano. «Scoprimmo, allora»
ricorda Barba-Martin «che non eravamo stati i primi,
che già dagli anni Sessanta e Settanta c'erano state
denunce simili alle nostre ma che, incredibilmente, a
Roma non si era svolto alcun processo per stabilire la
verità». Un paio di settimane fa il nuovo Papa,
Benedetto XVI, che da cardinale Ratzinger conosceva
perfettamente la vicenda, ha fatto sapere —a sorpresa
— che Marcial Maciel, Nuestro Padre per i Legionari,
ormai ottentaseienne, è stato invitato a ritirarsi a
vita «completamente privata, rinunciando ad ogni
ministero pubblico». Il Vaticano ha fatto sapere anche
che, data l'età del Padre e la salute cagionevole, si
sarebbe deciso di «rinunciare ad un processo
canonico», invitando Maciel ad una futura vita di
preghiera e penitenza. «Un modo ambiguo di concludere
una vicenda che non vedrà processo, nonostante la
estrema gravità delle nostre accuse e che, pur
riconoscendo di fatto una responsabilità di padre
Maciel, non la formalizza. Anzi, un modo di salvare
l'istituzione mettendo da parte il fondatore e
sostenendo che, quale che siano le responsabilità
dell'albero, rami e frutti non sono da considerarsi
compromessi. Il che è un'assurdità logica, e persino
botanica: poiché non c'è albero malato che possa
generare rami e frutti sani».La Legione, dicono gli
accusatori, è perversa. Che riesce a crescere
enormemente sotto il lungo pontificato di Karol
Wojtyla grazie ad una sorta di equivoco ideologico. Il
papa, segnato dalla battaglia contro il comunismo
realizzato, vede in chi è stato perseguitato dalla
stessa ideologia, comunque, un fratello da tutelare. E
i legionari (così come, in qualche modo, l'Opus Dei in
Spagna) nascono all'insegna delle persecuzioni ateiste
e rivoluzionarie.

La famiglia del fondatore, a cavallo tra Ottocento e
Novecento, aveva conosciuto in Messico questa
persecuzione. Nel 1936, Marcial Maciel, sedicenne,
aderisce alla resistenza dei cristeros in nome della
fede. «In realtà» dice Jason Berry che ha cercato di
documentare ogni angolo nascosto della vita di nuestro
Padre, «questo periodo eroico non trova conferme, e
sembra piuttosto la tessera di un'operazione di
costruzione del personaggio, già indirizzata alla
beatificazione e alla santità future». Le storie della
Legione lo dipingono come un Francesco d'Assisi, nato
ricco e divenuto povero per scelta, «con le scarpe
avvolte nei pantaloni come cuscino». Certo è un
organizzatore, fin da giovane. Costituisce gruppi
quasi militari, dalla disciplina intransigente, è un
ammiratore di Francisco Franco, che è un faro per le
élite conservatrici sudamericane.

Modella la sua organizzazione su quella dei Gesuiti,
«ma soprattutto getta le basi per il culto della sua
personalità», dice Berry. Il 3 gennaio del 1941 fonda
la Legione, finanziato dai grandi capitalisti
messicani, industriali tessili, latifondisti.
Stabilisce un rapporto stretto con la Spagna che sarà
la seconda patria dei suoi proventi. All'inizio il suo
ordine vuol battezzarsi «Legionari del Papa», ma
qualcuno lo sconsiglia, intravedendo un peccato di
orgoglio. Saranno dunque Legionari di Cristo, al quale
ci si può rivolgere con minor imbarazzo. Pio XII lo
incoraggia e lo sostiene, ma il segreto del successo,
e dell'espansione, è proprio nella capacità di trovare
generosi benefattori, i cui rampolli, spesso, vanno ad
ingrossare le fila della Legione, dove le questioni
della disciplina, dell'obbedienza e dei valori sono
garantite. E nel costituire un cespite importante per
tutta la Chiesa.

Le storie che giungono ìn Vaticano come corollario dì
questo modo di procedere dovrebbero essere considerate
molto scandalose. Si somigliano tutte. Un numero
crescente di ex giovani seminaristi, «scelti da Maciel
in base alla loro grazia e bellezza», ricordano gli
accusatori, rivela i metodi di seduzione del
fondatore. Sono immagini forti e terribili,
soprattutto per la profonda arroganza che denunciano.
«Il padre giaceva nudo nel suo letto e convocava
qualcuno di noi. Gli chiedeva di massaggiargli lo
stomaco lamentando i consueti terribili dolori». I
massaggi diventano atti sessuali veri e propri, che
lasciano stupefatti e turbati i ragazzi. I quali,
tuttavia, vengono «assolti», con un distratto segno di
croce, dal padre stesso appena soddisfatto e divenuto
confessore. A Barba-Martin, Maciel assicura
addirittura di avere «un permesso speciale del Papa
Pio XII, che consente ai seminaristi rapporti sessuali
con lui». Molti – dodicenni, quattordicenni – neppure
sembrano capire bene che cosa accade, non all'inizio.
Arturo Jurado, il professore che ha studiato ad
Harvard, racconta di essere stato costretto a giacere
con Maciel molte volte, «almeno quaranta», ha
calcolato. La sua resistenza, ventenne, ad atti
sessuali completi con il padre, gli vale un
trasferimento punitivo in Spagna.

Già negli anni Sessanta le voci su queste ignominie
raggiungono la gerarchia ecclesiastica. In particolare
i Gesuiti – che forse hanno anche un'avversione per I
Legionari alimentata dallo spirito di concorrenza –
«si mostrano sospettosi sulle attività sessuali di
Maclel», scrivono i due giornalisti americani che
hanno documentato anche quel remoto periodo. Tra il
1956 e il '58 il Vaticano ordina una serie di
indagini molto stringenti. Tra legionari quel periodo
è chiamato «la Guerra», o «la Grande benedizione» (che
li metterebbe alla prova). Secondo la versione
ufficiale l'inchiesta riguardava solo l'eventuale uso
di narcotici che avrebbe fatto Maciel. Uso che non
viene negato, ma collegato alle «terribili sofferenze»
che il padre pativa per ragioni di salute. In realtà,
gli ex seminaristi ora affermano che l'indagine
riguardava anche le attività sessuali. I giovani,
interrogati, in quell'occasione negano: «In quanto
figli di famiglia cristiana, in quanto messicani, ci
era stato insegnato che al padre dovevamo obbedire.
Lasciare il seminario significava la dannazione
eterna, Dio era vendicativo».

La Legione è profondamente anticonciliare: si dice
Messa in latino, si praticano i vecchi riti, si
sottolinea l'aspetto più antico e punitivo della
religione. Ma sono conservatori anche i più
determinati accusatori dell'ordine.

Che si scandalizzano proprio per la distanza tra le
dichiarazioni e la prassi. Non chiedono denaro,per il
danno subito, ma solo giustizia. Sembrano combattere
per una loro, personale, redenzione dal peccato di
omertà, pretendono sia ufficializzato l'immenso torto.
Questi uomini divenuti ormai anziani, si incontrano,
si confrontano, si liberano dei fantasmi di
un'esistenza. Denunciano Maciel al Vaticano, ma
scoprono che, semplicemente, non succede nulla.

Anzi, Giovanni Paolo II continua a dar segno di
profonda amicizia per Maciel. Forse non sa, forse non
crede, forse la Corte è più realista dí lui. Ma
Ratzinger sa di certo, poiché del caso si è occupato
in veste di massima autorità della Congregazione per
la dottrina della fede. E, divenuto Papa, fa quello
che, forse, prima non avrebbe potuto fare. «Secondo
noi però» dice Barba-Martin «non ha voluto fugare
davvero dubbi e fantasmi, non ha voluto concederci
giustizia formale. Ed ha, con la sua formula ambigua,
creato un precedente grave, poiché di fatto ha
condannato un uomo che non è stato processato. Eppure
Cristo diceva: "Sia il vostro parlare sì sì o no no".
Non si è seguito il suo insegnamento».

Nuestro Padre diceva ai suoi fedelissimi di non
iniziare le pratiche per la sua beatificazione prima
dei trent'anni dalla sua morte. Forse temeva
l'attualità, i testimoni. Temeva i vivi.

Attilio Giordano

recensione al sito: www.fazieditore.it
Jason Berry, Gerald Renner

I legionari di Cristo
Abusi di potere nel papato di Giovanni Paolo II
Un'inquietante inchiesta sulla Legione di Cristo,
l'organizzazione religiosa venuta alla ribalta delle
cronache per i legami con la famiglia di Antonio
Fazio, e sui suoi strettissimi rapporti con il
Vaticano di Wojtyla, Ratzinger, Sodano.

A partire dall'allarmante realtà degli abusi sessuali
compiuti da preti, due giornalisti cattolici
americani, Jason Berry e Gerald Renner, hanno condotto
la prima inchiesta sulla misteriosa Legione di Cristo,
organizzazione ultraconservatrice fondata nel 1941 dal
messicano Marcial Maciel Degollado, che ancora la
guida. Maciel ha diffuso in oltre venti paesi la
potente struttura, che dispone di preti e operatori
laici, di scuole medie e superiori per i figli delle
élite e controlla numerose università, intrecciando
una fitta rete di rapporti con le massime gerarchie
ecclesiastiche. Sotto Wojtyla, varie inchieste,
avviate dopo le numerose accuse di abusi sessuali a
carico di Maciel, vennero insabbiate dal Vaticano. Nel
2004, Giovanni Paolo II arrivò a elogiare
pubblicamente Maciel durante una solenne cerimonia;
Ratzinger, allora a capo della Congregazione per la
Dottrina della Fede, eluse ogni richiesta di mettere
il prete messicano sotto processo; e il segretario di
Stato Sodano si impegnò strenuamente per difenderlo.
L'inchiesta vaticana è brevemente avanzata dopo la
morte di Wojtyla; ma l'annuncio del Segretariato di
Stato (20 maggio 2005) che Maciel non avrebbe dovuto
affrontare un processo canonico solleva gravi
interrogativi sul nuovo papato. Ancora in settembre,
Sodano ha invitato Maciel a Lucca come ospite
ufficiale di una prestigiosa conferenza; e a tutt'oggi
papa Benedetto XVI non ha intrapreso alcuna azione
pubblica nei confronti di un prete su cui gravano una
ventina di accuse per abuso sessuale su minori.
Un'inchiesta seria e sconvolgente, durata sei anni e
condotta mediante centinaia di interviste, che mette a
nudo un intollerabile scandalo nel cuore della Chiesa.

GLI AUTORI Jason Berry, giornalista investigativo,
produttore di documentari e storico del jazz, ha
scritto cinque libri, fra cui Lead Us Not Into
Tempation (1992), il primo ad affrontare direttamente
direttamente la questione degli abusi sessuali
perpetrati dal clero americano. Vive a New Orleans.

Gerald Renner giornalista, è stato ufficio stampa
della Conferenza Episcopale statunitense e poi
direttore del Religion News Service, agenzia di stampa
specializzata di New York. Vive nel Connecticut. Ha
vinto vari premi per il giornalismo investigativo.

Sunday, June 11, 2006

i leoni sono politeisti

http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2006/06_Giugno/05/leone.shtml

Kiev: va nella gabbia del leone e viene ucciso
Un uomo di 45 anni entra nel recinto delle fiere allo
zoo e grida «Se Dio esiste mi salverà».
Ma un felino lo attacca e lo uccide
KIEV (UCRAINA) - Un gesto sconsiderato, probabilmente
motivato dalla follia. Un uomo di 45 anni, originario
dell'Azerbaijan, è stato ucciso, ieri pomeriggio, da
un leone nello zoo di Kiev, dopo essersi calato con
una corda nella gabbia del felino, riferisce oggi la
polizia locale. L'uomo si è arrampicato sulla
recinzione del leone e si è calato all'interno della
gabbia con una corda. Poi avrebbe preso le scarpe le
le avrebbe lanciate contro il leone, gridando, secondo
alcuni testimoni, «Se Dio esiste, mi salverà».
Alcuni leoni nello zoo di Kiev
I suoi gesti hanno a questo punto, infastidito, o
forse impaurito l'animale, che poco dopo lo ha
attaccato, uccidendolo con un solo morso al collo. Al
momento non ci sono informazioni certe sui motivi che
hanno spinto il 45enne ad una simile «impresa», ma
secondo le prime testimonianze si dovrebbe trattare
del gesto di uno squilibrato. È la seconda volta in 23
anni anni che nello zoo di Kiev si verifica una simile
casualitá. Nel marzo del 2005 una donna delle pulizie
entrò erroneamente nella gabbia delle tigri. Un felino
la attaccò immediatamente mordendole e rompendole il
collo.
06 giugno 2006
------------

Kiev, 5 giu. - (Adnkronos) - Dopo aver gridato "se Dio
esiste mi salvera'!", si e' calato in un recinto dello
Zoo di Kiev dove uno dei 4 leoni lo ha attaccato e
sbranato. Protagonista e vittima del folle gesto un
ucraino di 45 anni d'origine azera che, addendato alla
gola da una leonessa, e' morto sul posto a causa della
profonda ferita alla carotide. L'incidente e' avvenuto
ieri sera, poco prima della chiusura, sotto lo sguardo
terrorizzato di numerosi visitatori.

Saturday, May 06, 2006

paganesimo sul "corriere della sera"

salve,
il “corriere della sera” ha pubblicato due notevoli
articoli sul paganesimo e sul politeismo.
il quotidiano ha posto particolare attenzione al
continuo espandersi della religiosita’ pagana.
alcune notizie presenti nell’articolo potrebbero
essere meglio definite e precisate, ma in tempi in cui
il monoteismo cerca di occupare ogni spazio poter
leggere qualcosa di alternativo e’ sempre importante.

l’articolo di Canfora pone dei collegamenti
inesistenti tra paganesimo e nazismo.
Stefan George apparteneva al movimento che
comunemente viene definito “rivoluzione
conservatrice". in altre occasioni ho ampiamente
dimostrato l’inesistenza della presenza di elementi
pagani all’interno del nazismo. se si vuole risalire
alle radici cristiane del nazismo e’ sufficiente
leggere il recente libro “il santo Reich, le origini
cristiane del nazismo”.

gli interventi di introvigne e zocatelli rientrano
pienamente in una logica cattolica, ci basta rilevare
come zocatelli parli di neo-paganesimo.
il termine neo-paganesimo e’ un’invenzione cristiana
derivante da fattori teologici e storici. l’origine
teologica deriva dal fatto che per i cristiani la
presenza di cristo ha spezzato il tempo, ha diviso il
mondo in prima e dopo la sua venuta. i cristiani
sostengo che dopo la comparsa di cristo nessuno puo’
essere come prima. i cristiani affermano che cristo
e’ venuto per la salvezza di tutti, che ha redento
tutta l’umanita’, e di conseguenza anche i pagani non
possono piu’ essere quelli di prima.
certo come simili ragionamenti siamo alla follia.
i pagani e politeisti non hanno mai dubitato della
follia dei cristiani. sull’argomento vi rinvio al
libro di un autore cattolico: <<la follia dei
cristiani, su un aspetto della “reazione pagana” tra I
e V secolo.”
il motivo storico per cui la chiesa usa il termine
neo-paganesimo risiede nel fatto che il nazismo agi
sempre contro tutti i gruppi pagani. si poteva
definire il nazismo paganesimo quando in realta’ esso
combatteva il paganesimo ? il problema si risolse
definendo il nazismo come movimento neo-pagano.

che fine hanno fatto i gruppi pagani che esistevano in
germania all’avvento, nel gennaio 1933, nazismo?
a quanto mi risulta in italiano non vi sono notizie in
merito. solo una rivista francese, nel 1997, e mai
tradotta, riporta alcune interessanti notizie
sull’argomento.
sotto vi riporto la traduzione:
<<Il paganesimo era tollerato sotto il terzo Reich
solo quando rimaneva relegato nell’ambito privato e
non entrava in conflitto con la politica ufficiale. I
gruppi pagani furono infatti progressivamente messi
sotto controllo, come lo furono le chiese,
specialmente dopo la pubblicazione dell’enciclica
“Mit brennender Sorge”, nel 1937. Il Tannenbergbund
della coppia Erich e Mathilde Ludendorff fu interdetto
nel 1933, e il “bund fur deutsche Gotterkenntnis”, che
gli succederà nel 1937, fu saldamente messo in libertà
sorvegliata. L’indologo e studioso del sanscritto
Jakob Wihelm Hauer dovette abbandonare nel marzo 1936
la presidenza della “Deutsche Glaubensbewgung. “la
fede allemanna e gli ebrei sono sulla medesima corda!”
proclamerà nel 1938 il giornale antisemita “Der
Sturmer”! Friedrich Bernard Marby, fondatore nel 1931
del “Bund der Runenforscher” ed editore della
“Marby-Runen-Buchrei”, si vide interdire tutte le
attività editoriali a partire dal 1935. Arrestato nel
marzo del 1937, condannato alla detenzione a vita,
trascorse circa nove anni in campo di concentramento,
per la precisione a Dachau e Flossemburg, prima di
essere liberato nel aprile 1945 dalle truppe alleate.
H.A. Weis-haar (Kurt Paehlke), fondatore nel 1918 del
“Bund der Guotend”, fu lui stesso internato fino alla
fine della guerra nel campo di Bergen-Belsen. Lo
scrittore e drammaturgo volkisch Ernst Wachler,
fondatore nel 1903 “Harzer Bergtheater” presso Thale,
fu perseguito per ragioni “razziali” e morì nel
settembre 1944 nel campo di Theresiendstadt. Wihelm
Kusserow, fondatore nel 1935 della “Nordische
Glaubengemeinschaft”, fu denunziato come “agente
britannico”. Nel 1941, praticamente tutti i gruppi
pagani erano stati interdetti>>.
elements, nr. 89, Julliet 1997, pagg. 20,21

nell’articolo viene citato l’amico De Bono. io
vent’anni fa partecipati all’avventura de “il teurgo”,
anzi vi posso dire che facevo parte di colore che “(…)
annunciarono - per finta - che avrebbero tagliato la
testa a un ariete”. le nostre strade si separano per
altro. il motivo lo potete leggere anche su un libro
di Gian Antonio Stella.

per quanto riguarda la <<via romana>>. essa in realta’
non ha aspetti religiosi, ma esclusivamente culturali.
e’ qualcosa, ma poco per noi.

massimo introvigne dichiara: <<(…) nel ricordo della
romanità senza cristianesimo e del fascismo senza
Concordato», sarei curioso di sapere almeno il nome di
un gruppo che abbia questa posizione. ma forse il
nostro non e’ molto aggiornato. l’unico personaggio
storico che ebbe una simile posizione, negli anni 30,
fu il senatore vincenzo morello che pubblico il libro
<<il conflitto dopo la conciliazione>>.
e dopo la guerra?: <<(…) perche’ questo movimento
fini’? essenzialmente per un errore di impostazione
metodologica e per il motivo “classico” per cui nelle
file del tradizionalismo “neo-pagano” scoppiamo le
crisi: la conversione al cattolicesimo di una parte
della leadership.>> (“il cammino della tradizione”,
pagina 58).

nell’articolo leggiamo << il rito sull’Appia Antica
effettuato con un’ascia bipenne>>. a quanto mi risulta
niente di cosi’ esoterico. venne regalato a Mussolini
un fascio littorio ritrovato in una tomba. il regalo
non ebbe certo un buon effetto se mussolini nel 1929
dichiaro’: <<L’italia ha il privilegio unico di
ospitare il centro di una religione da oramai due
millenni. Non e’ per una mera coincidenza o per un
capriccio degli uomini che tale religione e’ sosta e
si irradia da Roma. L’impero romano e’ il presupposto
storico del cristianesimo prima, del cattolicesimo
poi.>>. questo mussolini lo dichiaro’ durante
l’assemblea quinquennale del regime, il 10 marzo 1929.

penso che per il momento gli elementi siamo
sufficienti a “rettificare” gli articoli del “corriere
della sera”.
sotto vi riporto i due articoli.
saluti
francesco scanagatta
recapito:
istituto mediterraneo dei studi politeisti
c. p. 53 – 36063 Marostica (vi-vicenza)
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corriere della sera- sabato 6 maggio 2006 – pagina 25

E i giudici riabilitano gli dei dell’Olimpo Un
tribunale di Atene autorizza i fedeli alla
celebrazione degli antichi culti greci Politeismo in
crescita anche in Italia. «Affascinati dalla
spiritualità fai da te»
ROMA - La Fratellanza Solare, i Nativi d’Insubria, i
Fedeli degli Asi, i Pitagorici, l’Ordine dei Bardi,
Ovati e Druidi, la Tribù Winniler. Sono tra noi, ma
sparsi lungo la penisola, impermeabili tra loro e poco
inclini a farsi conoscere, casomai il proselitismo è
filtrato, cauto, graduale. Gruppi piccoli,
piccolissimi talvolta. Si incontrano in case, o in
Rete, oppure si parlano tramite riviste che possono
avere trecento pagine o essere poco più di un
foglietto. Il mondo difforme del paganesimo 2000.
Neopagani. «Vedremo moltiplicarsi questi fenomeni»,
dice Marino Niola, che insegna antropologia dei
simboli all’Università Suor Orsola Benincasa, Napoli.
Perché, professore? «Perché nel paganesimo, cioè nel
politeismo, ciascuno può costruirsi la sua via alla
spiritualità. Ogni dio ha una sua funzione e il suo
legame con un elemento naturale, monte, fiume,
mare...». Il ritorno degli dei è avvenuto negli ultimi
tempi, immancabilmente in Grecia. L’associazione
«Ellis» ha ottenuto da un tribunale civile
l’autorizzazione a venerare Zeus, Era, Poseidone,
Ares, Afrodite e gli altri dell’Olimpo e ora vuol
chiedere al ministro dell’Istruzione e degli Affari
religiosi di celebrare gli antichi riti nei templi
sull’Acropoli o su Capo Sunio. Con la rassicurazione:
niente sacrifici di esseri viventi, offriremo frutta,
dolci, vino, olio.
«Non sarebbe proprio una novità - dice Claudio
Simeoni, da Marghera, portavoce della Federazione
Pagana, animatore di Radio Pagana, autodefinitosi
"Meccanico, Apprendista Stregone, Guardiano
dell’Anticristo" -. L’anno scorso eravamo in tremila
sotto il monte Olimpo per un rito nel nome di
Prometeo». E da noi non si potrebbero usare i templi
di Agrigento, di Paestum? «Ma no! I monumenti vanno
tutelati e protetti. Noi per i riti abbiamo il nostro
"bosco sacro", piantato a Jesolo, da un pagano».
Punto di riferimento neoellenico in Italia è il
critico d’arte milanese Antonino De Bono che, a 82
anni, dice: «Sarebbe ridicolo oggi pregare Apollo o
Hermes. Interessante invece è notare la rivalutazione
degli dei come forze cosmiche dell’universo, che
sfuggono al controllo dell’uomo». De Bono accusa Gesù
«di essersi vantato di essere il Cristo, lo considera
piuttosto un mago o un operatore dell’occulto, ma ha
chiuso con la Grecia religiosa politeista vent’anni
fa, dopo che alcuni suoi seguaci annunciarono - per
finta - che avrebbero tagliato la testa a un ariete.
Così, per cercare un paganesimo mediterraneo in Italia
si deve guardare alla «via romana», gruppi che si
rifanno alla religiosità dell’antica Roma, ma più nel
solco egiziano di Iside e Osiride, che in quello greco
con Zeus che diventa Giove e Poseidone che si tramuta
in Nettuno. Dice Massimo Introvigne, fondatore del
Centro studi sulle nuove religioni: «Nel neopaganesimo
romano ci sono due filoni principali, uno
intellettuale formato da professori ed entusiasti
degli studi classici, e l’altro di estrema destra, nel
ricordo della romanità senza cristianesimo e del
fascismo senza Concordato». Aggiunge il vicepresidente
del Cesnur, Pierluigi Zoccatelli: «Il neopaganesimo
coincide quasi sempre con l’esoterismo, l’ermetismo.
Spesso per accedere agli strati più sottili
dell’essere queste scuole si basano su teorie e
pratiche che riguardano la manipolazione dell’energia
sessuale, nella scia di Cagliostro». Così, nel passato
dei movimenti neopagani romani ci sono riunioni nelle
catacombe, là dove si rifugiavano i nemici di oggi, i
primi cristiani. E c’è anche il rito sull’Appia Antica
effettuato con un’ascia bipenne, forse alla presenza
del filosofo Evola, rito che avrebbe "propriziato"
l’avvento del fascismo.
«Il politeismo è una minoranza - ripete il professor
Niola - Ma cresce soprattutto per la reazione al
Cristianesimo, che ha spezzato il rapporto fra uomo e
natura, ritenendo l’uomo superiore».
Andrea Garibaldi

FRA RELIGIONE E FILOSOFIA Zeus e gli altri? I «padri»
dei santi cristiani
di luciano canfora
Non è la prima volta che torna in auge il culto degli
dei greci, dopo la loro eclissi. All’inizio del
Novecento, in Germania, la «cerchia di Stefan George»,
restaurò culto e cerimoniali sia pure ad uso di un
gruppo piuttosto ristretto di letterati estetizzanti.
Essi volevano essere direttamente i greci antichi. Non
pochi ne sorrisero. Il loro contributo ad una
rinascita dell’Ellade antica fu nullo. Altri culti
«pagani», ma di origine paleogermanica, furono rimessi
in vigore non molti anni dopo dal massimo criminale
del secolo XX, Heinrich Himmler, il capo supremo delle
SS e fondatore del «Ahnenerbe» (il lascito degli
antenati). Qui la farsa diventò tragedia. Ma,
indagando in tema di restaurazioni, si potrebbe
riandare ancora più indietro nel tempo, fino al
tentativo di un grande e misconosciuto imperatore del
IV secolo, Giuliano, detto ingiustamente «l’apostata»,
il cui sforzo di restaurare l’antica religione greca
fu incrinato dal modo stesso, filosofico e dunque
metaforico, con cui egli intendeva tale restaurazione.
Restaurare la religione greca è arduo. Esistette
infatti una religiosità greca, ma, al tempo stesso,
esistettero tanti e tra loro assai diversi culti
riguardanti non di rado le stesse divinità. Quella
greca non fu una teologia chiusa, ma piuttosto una
teologia aperta, sorretta da una idea vaga e
complessiva del divino e sempre più fortemente
impregnata di filosofia. È dunque difficile ricavarne
e addirittura restaurarne un determinato culto. Ma, a
ben vedere, la religione dei greci, via via impregnata
di pensiero neoplatonico, vive ancora: nel
Cristianesimo e in particolare nel Cattolicesimo, che
è solo apparentemente monoteistico, ma che ha
ripristinato una molteplicità di entità divine
attraverso il culto di figure intermedie quali la
«Vergine» e i «santi». E inoltre esso è sorretto da
una teologia che è innervata di pensiero greco. Nulla
nella storia scompare, tutto si mescola e si
trasforma.