Sunday, May 27, 2007

Nuovo libro sui Veneti

Nuovo libro sui Veneti
- Este (Pd), martedì 29 maggio ore 18.30,
nella Sala della Magnifica Comunità, Municipio,
Piazza Maggiore ,
presentazione del romanzo
"Il fulmine e il ciclamoro, l'eredità perduta degli
Antichi Veneti"
, Mazzanti Editori.
L'opera conclude la trilogia iniziata con La voce
della Dea e continuata da La custode dei segreti.

Ingresso libero, interviene l'autore.
saluti
Francesco Scanagatta

Scheda del libro:
Sfarinata lungo la Penisola l'antica conoscenza dei
primi abitanti d'Italia aspetta chi la riporti alla
luce.

Di quei popoli oggi si è quasi perso il ricordo, ma la
loro cultura è stata raccolta, assimilata e

perfezionata dall'opera unificatrice di Roma.
La figura araldica del ciclamoro, anello perfettamente
rotondo, rappresenta bene la natura di una civiltà per
cui "la via in su e la via in giù sono una e la
medesima" in quanto "tutto scorre" là dove "il divino
è giorno e notte, inverno ed estate, guerra e pace,
sazietà e fame…" Ad accendere il mistero della vita,
l'esplosione improvvisa e imprevista del fulmine.
Dall'Uno al Molteplice che si risolve di nuovo
nell'Uno in una sorta di ineluttabile, "eterno
ritorno".
Una civiltà quella antica travolta dal collasso del
suo bastione politico, l'Impero di Roma. I
sopravvissuti al naufragio hanno occultato frammenti
di conoscenza proprio là da dove essa proveniva.

Vale a dire nei luoghi sparsi per l'Italia che
l'avevano vista germogliare… nell'attesa del "fulmine"
capace di risvegliarla.
A trasmetterla, secondo un'ininterrotta catena
iniziatica, i custodi dei segreti di quella che
possiamo chiamare Schola Italica.
Questo il nocciolo significante di un romanzo in cui
l'azione è presente almeno in misura uguale al

contenuto e si basa su quanto di storico è
rintracciabile nelle fonti, integrato dalla fantasia
verosimile dell'autore per le parti non altrimenti
ricostruibili. E altrettanto numerosi e caratterizzati
sono i personaggi, alcuni reali altri d'invenzione, in
continuo movimento attraverso diversi piani temporali,
dal presente al passato più remoto. Senza mai
dimenticare che nelle vicende umane "la via conta
quanto la meta"



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Santa sede e copertura degli abusi ecclesiastici

Si parla molto in questi giorni di preti pedofili, sembra che Santoro abbia comperato un filmato scioccante dalla Bbc che parla del fenomeno in Irlanda e la questione sta scatenando polemiche a non finire sull'attendibilita' del documentario e di tutto lo scandalo in generale. Quello che piu' sconvolge l'opinione pubblica e' la copertura dei colpevoli da parte del Vaticano. Copertura che ha radici lontane e che ha mostrato le prime crepe quando nel 1983, dopo 24 anni di discussione, fu pubblicato l'attuale Codice di Diritto Canonico: tra i molti cambiamenti rispetto al codice precedente del 1917, vi era la rimozione dell'articolo 119 che riguardava la gestione in proprio, da parte della Chiesa cattolica di Roma, dell'amministrazione della giustizia, a meno che i tribunali civili non avessero ottenuto un permesso speciale. Dopo due anni dall'abrogazione di questo codice, e quindi del permesso speciale, il vaso di Pandora era stato scoperchiato. Nel giro di 10 anni il prezzo pagato dal Vaticano per gli abusi sessuali e' diventato devastante da tutti i punti di vista. Soltanto negli Stati Uniti, a partire dal caso Gauthe scoppiato negli anni '80, supera il miliardo di dollari in spese giudiziarie e risarcimenti alle vittime. Qual era la modalita' della Santa Sede per quanto riguarda gli abusi sessuali degli ecclesiastici? Si tratta di un sistema segreto, addirittura risalente al XVII secolo, quando il fondatore dei Piaristi, padre Joseph Calasanz, vieto' che le violenze sessuali sui bambini divenissero di pubblico dominio. Uno di quei pedofili, padre Stefano Cherubini, appartenente a una famiglia vaticana ben introdotta, fu cosi' bravo a coprire i suoi misfatti che divenne persino capo dell'ordine. Ci vollero 15 anni di proteste sollevate contro di lui e contro gli insigni esponenti dell'ordine stesso prima che Papa Innocenzo X si decidesse ad agire, ordinando la chiusura temporanea dell'istituzione.
Il sistema segreto prevedeva una sorta di "promozione per fuggire" che e' stata la modalita' usata dal Vaticano fino a pochi anni fa: i preti in odore di pedofilia venivano spostati dalla loro parrocchia per andare a fare danni in un'altra citta'.Che il prete colpevole dovesse essere trasferito e' un sistema ben spiegato in un documento intitolato "Istruzioni sul modo di procedere in casi di istigazione", pubblicato dal Santo Uffizio con l'approvazione di Papa Giovanni XXIII, nel 1962, dove si prevede che il presunto colpevole deve "essere trasferito ad altra sede, a meno che l'ordinario del posto non lo impedisca". Ma non basta: sia il colpevole sia la vittima devono rispettare il "silenzio perpetuo", pena la scomunica e quindi "il giuramento di segretezza deve essere reso in questi casi anche dagli accusatori o da coloro che denunziano il sacerdote e dai testimoni". E, opla', il gioco e' fatto. Da quel momento la frase di Gesu' "lasciate che i pargoli vengano a me" ha cominciato ad avere un significato sinistro.
David A. Yallop e' l'autore di un libro che vent'anni fa fece molto scalpore. Si tratta di "In nome di Dio", un testo che svelava i retroscena della morte di Papa Luciani. Dopo la sua pubblicazione nessuno ha piu' pensato che la morte del Papa fosse stata una tragica fatalita', troppo circostanziate e documentate le indagini di Yallop. L'anno scorso Nuovi Mondi Media ha pubblicato un altro libro di Yallop che riprende il discorso da dove l'aveva lasciato: Habemus Papam - Il potere e la gloria: dalla morte di Papa Luciani all'ascesa di Ratzinger. In questo nuovo testo Yallop, tra gli altri argomenti trattati, racconta in un capitolo lunghissimo lo scandalo dei preti pedofili. Racconta dei casi piu' eclatanti, delle cifre astronomiche pagate dalla Chiesa di Roma per risarcimenti e spese processuali... E non si tratta solo di un fenomeno statunitense, casi di preti pedofili sono arrivati alla cronaca in tutta Europa, nel Sudamerica... un fenomeno che ha conosciuto la globalizzazione molto prima che si inventasse la parola.
In Habemus Papam Yallop racconta questo e altro, molto altro... l'Opus Dei, gli affari poco chiari delle banche vaticane, le ingerenze della Chiesa sugli affari di Stato e non solo lo Stato italiano. Buona lettura.
Per maggiori informazioni su libro Habemus Papam http://www.commercioetico.it/libri/nuovi-mondi-media/habemus-papam.htm
Libera Università di Alcatraz http://www.alcatraz.it/