Monday, February 27, 2023

Minerva

Minerva

Forte, casta, possente, e gloriosa

Fù Minerva all’Olimpo un di mostrata,

Dalla mente di Giove appena nata

Fù sapiente, e guerriera al par famosa.

Nè del uom, nè de’ Dei fù mai la sposa,

Solo ad opre sublimi dedicata,

Ottenne e tempii, ed ara, e fù adorata,

Perchè saggia, potente, e bellicosa.

Non s’abbassa, non teme, e sempre forte,

Non sa temer fortuna ancor funesta,

E bella appar per lei l’istessa morte.

Ella fiamme d’onor nell’alma desta,

Ella rende gentil qualunque sorte :

Figlia di Dio la gran Sapienza è questa.



Andrea Salomone, Mitologia iconologica, 1841


Saturday, February 25, 2023

Teologia Pagana - Il Paganesimo come Religione Mondiale

Teologia Pagana: Il Paganesimo come Religione Mondiale

Pagan Theology: Paganism as a World Religion


Michael York

2003, Published by: NYU Press


alcuni spunti dal libro: 


Una definizione ampia del paganesimo potrebbe vederlo come "un'affermazione di una relazione sacra, interattiva e polimorfa dell'individuo o della comunità con ciò che è tangibile, senziente e/o non empirico".

in questa comprensione del paganesimo, la relazione bidirezionale che qualsiasi persona o comunità ha con il mondo fisico, con altri esseri umani o coscienti e/o con le dimensioni soprannaturali, preternaturali o magiche della realtà deve essere concepita come una relazione sacra, santa o olistica se è una relazione pagana.

 ciò che distingue il paganesimo dalla maggior parte delle altre religioni del mondo, sia maggiori che minori, è la sua estrema polimorfia. Nessun canone o autorità parla esclusivamente per il paganesimo. Sebbene possa esserci alcune forme strettamente definite di paganesimo all'interno della categoria pagana nel suo insieme, la sua diffusione e varietà complessive superano quella trovata nel cristianesimo, nel buddhismo e persino nell'induismo.

La ragione è che l'identità pagana è determinata localmente, sia dagli individui che dalle comunità. Il paganesimo non ha né un'amministrazione centrale né un consiglio ecclesiastico. Ma il paganesimo è polimorfo non solo nella sua determinazione, ma anche nella sua percezione del divino. Il sacro o lo spirituale può assumere molte forme diverse.

il paganesimo rappresenta una celebrazione della varietà che sfida i limiti stessi della concezione e dell'immaginazione umana.

 il paganesimo suggerisce una relazione interattiva tra i diversi poli della realtà: in un senso, il mondo, l'umanità e il soprannaturale. Il paganesimo non assume né l'atteggiamento sottomesso verso la divinità caratteristico dell'Islam, né quello appropriativo verso la natura come autorizzato dalla Genesi. Né la sua divinità è così distante come quella del deista, del cristiano neo-ortodosso o del vedantista che non è influenzata dal comportamento umano. La dinamica del paganesimo è tale che invece, il mondo o la natura vengono modificati dall'umanità e dagli dei tanto quanto lo sono da entrambi e tra di loro. Nel paganesimo, le essenziali realtà della realtà, per quanto concepite, sono essenzialmente codependenti. Questa interazione tra realtà divine esclude inoltre la nozione teologica di un Uno sacro che emana il Molteplice ma rimane imperturbato, indisturbato e intoccato dal molteplice emesso.






Friday, February 24, 2023

Diana

 Diana

La Dea, che cacciatrice, e Vergin casta

Venne chiamata, e insiem Diana detta,

Allor che notte al viator sovrasta

Luna nomata è in ciel bella, e perfetta.

Negli abissi tien reggia orrenda, e vasta,

Proserpina si dice, che vendetta

Soltanto agogua Enea deposta l’asta

Il ramo a lei sacrò di forma schietta.

Cinzia vien detta ancor, come Febea

Suora del Sol, e l’uomo o veglia, o dorme

Col raggio, e col poter inebbria, e bea.

Fascele, e Delia perchè drizza l’orme

Dell’uom col Dio di Delo, e lo ricrea :

Questo è il poter della gran Dea triforme.



Andrea Salomone, Mitologia iconologica, 1841


Vesta

 Vesta

Con fiamma viva, che le splende al piè,

Col volte pien di rigida virtù,

Divinità spreg evole non è ;

Anzi che i n lei non può cercarsi più.

Di fiori ha un serto, che il gran Giove diè

Ad ella quando assisesi lassù ;

Lei promette a donzelle alta mercè,

Perchè più bella, e la più antica fù.

Il suo rito scordarsi omai non può,

E a chi lo conservò con fedeltà

Eccelsi premii di sua man donò.

Questa moetra prudenza, e rarità,

Questa i n Egitto, e in Roma un dì regnò

La Dea della gentil Verginità.


Andrea Salomone, Mitologia iconologica, 1841


Thursday, February 23, 2023

Polytheist Memory Day 24 febbraio

 Polytheist Memory Day

24 Febbraio


Roma

24 Febbraio 391 ev

l’imperatore cristiano Teodosio

ordina lo spegnimento del fuoco sacro di Vesta.

il fuoco sacro ardeva da 1150 anni. 

Lo spegnimento venne compiuto come tentativo di annientamento del paganesimo.


Ovidio, Fasti, VI, 256-268; 283-298: 

“Si tramanda che Roma aveva celebrato quaranta Palilie, quando la dea che veglia sul fuoco fu accolta nel suo tempio, opera del placido re (Numa); la terra sabina non produsse alcuna indole più di lui timorata della divinità. Quel tempio che ora vedi di bronzo, allora l’avresti veduto coperto di paglia, con le pareti conteste di flessibili vimini. Quel piccolo luogo, che ora sostiene l’atrio di Vesta, allora era la grande reggia dell’intonso Numa. Tuttavia la forma attuale del tempio si dice che sia uguale all’antica, e occorre spiegare la ragione di essa. Vesta è come la terra: al di sotto di entrambe vi è il fuoco perenne: la terra e il fuoco simboleggiano infatti la propria dimora. Chiedi perché sia venerata la dea da sacerdotesse vergini? Troverò ragioni appropriate anche per questo argomento. Si ricorda di Giunone e Cerere sono nate da Ope e dal seme di Saturno; Vesta fu la terza figlia. Si sa che le prime due si sposarono, ed entrambe generarono figli; delle tre rimase una sola, insofferente di un marito. Perché meravigliarsi se una vergine si compiace di sacerdotesse vergini, e ammette ai suoi riti soltanto mani caste? E tu per Vesta non intendere altro che la viva fiamma; vedi che dalla fiamma non è mai nato alcun corpo. Dunque a buon diritto è vergine, in quanto non rende né accoglie seme, e si compiace di seguaci di intatta verginità. Stolto, ritenni a lungo che vi fossero immagini di Vesta, poiché ho appreso che sotto la volta della cupola non ve ne è alcuna. In quel tempio si cela l’inestinguibile fuoco: né Vesta né il fuoco possono avere alcuna effigie”.


Monday, February 20, 2023

Rilievo policromo di Mitra

Rilievo policromo di Mitra che uccide un toro proveniente dal mithraeum precedentemente presente nel Castra Peregrinorum dei soldati stranieri di Roma, sopra il quale fu costruita la Basilica di Santo Stefano Rotondo sulla collina del Celio di Roma. Questo rilievo risale al III secolo d.C. ed è situato nelle Terme di Diocleziano a Roma.



Saturday, February 18, 2023

Il mito della persecuzione - come i primi cristiani hanno inventato una storia di martirio

Candida Moss

The Myth of Persecution: How Early Christians Invented a Story of Martyrdom

New York: HarperCollins, 2013


Il mito della persecuzione: come i primi cristiani hanno inventato una storia di martirio


In "Il mito della persecuzione", Candida Moss, una delle principali esperte di cristianesimo antico, rivela come la chiesa primitiva abbia esagerato, inventato e falsificato storie di martiri cristiani e come il pericoloso lascito di un complesso di martirio venga utilizzato oggi per silenziare il dissenso e galvanizzare una nuova generazione di guerrieri culturali.


Secondo la tradizione ecclesiastica cara e la credenza popolare, prima che l'imperatore Costantino rendesse legale il cristianesimo nel IV secolo, i primi cristiani venivano sistematicamente perseguitati da un brutale Impero Romano intenzionato alla loro distruzione. Come racconta la storia, un vasto numero di credenti veniva gettato ai leoni, torturato o bruciato vivo perché rifiutavano di rinunciare a Cristo. Questi santi, eroi ispiratori del cristianesimo, sono ancora venerati oggi.


Moss, tuttavia, mette in luce che l'"età dei martiri" è una finzione: non c'è stata nessuna lunga e sostenuta persecuzione dei cristiani da parte dei Romani per 300 anni. Invece, queste storie erano esagerazioni pie, riscritture altamente stilizzate delle tradizioni di morte nobiliari ebraiche, greche e romane, e persino falsificazioni destinate a emarginare gli eretici, ispirare i fedeli e finanziare le chiese.


La tradizionale storia della persecuzione è ancora insegnata nelle lezioni delle scuole domenicali, celebrata nei sermoni e utilizzata da leader ecclesiastici, politici e opinionisti dei media che insistono sul fatto che i cristiani sono stati, e sempre saranno, perseguitati da un mondo ostile e secolare. Sebbene la violenza contro i cristiani accada in parti selezionate del mondo oggi, la retorica della persecuzione è fuorviante e radicata in una storia inesatta della chiesa primitiva. Moss esorta i cristiani moderni ad abbandonare l'assunzione cospirativa che il mondo sia contro i cristiani e, piuttosto, ad abbracciare il conforto, l'istruzione morale e la guida spirituale che queste storie di martirio forniscono.


punti notevoli del libro.

 Basato su una prodigiosa erudizione, profondamente seria. Mostra al lettore l'importanza di spazzare via i racconti fantasiosi e che usano il passato come scusa, una storia che è stata romanzata per troppo tempo, ci ricorda che gran parte di ciò che accettiamo acriticamente è leggenda pia, ma tali leggende avvelenano il linguaggio religioso e politico del nostro tempo.. 

Moss smantella la giustificazione che alcuni cristiani erigono per giustificare il loro conflitto con gli altri.

Toglie il velo su uno dei segreti meglio custoditi della storia occidentale: che i cristiani non furono mai oggetto di una persecuzione sostenuta. 


giudizi:

“Brillante e provocatorio… Sulla base di attente letture delle tradizionali storie dei martiri e di una profonda ricerca storica, Moss dimostra in modo convincente che non esiste alcuna prova di una diffusa persecuzione dei cristiani da parte dei romani”. — —Publisher's Weekly





Wednesday, February 08, 2023

i cristiani distruggono il tempio di Dafne il 22 ottobre 362

 Polytheist Memory Day

i cristiani distruggono il tempio di Dafne il 22 ottobre 362 


Ancora nei primi tempi del suo soggiorno ad Antiochia, Giuliano aveva visitato l'oracolo di Apollo a Dafne, sobborgo della città, Ma l’oracolo non era più in funzione, perché vicino giacevano i resti del presunto martire Cristiano Babila, fatto seppellire dal Cesare Gallo. Giuliano ordinò che venissero asportate le ossa,  fece restaurare il tempio perché che era stato chiuso da Costanzo; il 22 ottobre 362 il tempio fu distrutto da un incendio provocato dai cristiani: fece chiudere la cattedrale di Antiochia, confiscando nei beni, e rimosse alcune cappelle di presunti martiri  vicino all'oracolo di Apollo a Didima,  in Caria.