Polemica in Toscana per un «affresco evirato»
Marco Gasperetti
Corriere della Sera 20/8/2011
MASSA MARITTIMA (Grosseto) —Le dispute degli studiosi sull'Albero della Fecondità, enigmatico affresco del 1265 con immagini falliche, ritrovato casualmente nel 1999 sotto uno strato di rocce calcaree a Massa Marittima, fino ad oggi si sono concentrate su significato e attribuzione dell'opera. Adesso, dopo tre anni di restauri terminati una decina di giorni fa, sono gli «attributi» a far discutere e persino a spingere un consigliere comunale a presentare un esposto a Procura e ministero per una presunta «castrazione». In altre parole alcuni testicoli dei falli, che pendono dall'albero, sarebbero stati in parte ridimensionati o cancellati, una sorta di censura postuma e inspiegabile. «L'affresco appare compromesso nella sua autenticità per una campagna di restauro irrispettosa dei caratteri artistici, tipologici e formali dell'opera — ha scritto Gabriele Galeotti, consigliere per una lista civica di opposizione in municipio — molte porzioni dell'opera sono state ridipinte arbitrariamente». Accuse respinte dagli esperti. «Tutta l'operazione è stata condotta con ogni possibile accortezza — replica in una nota il soprintendente ai beni storici e artistici per le province di Siena e Grosseto, Mario Scalini — e la tecnica impiegata non può in alcun modo aver radicalmente modificato parti originali dell'opera». Scalini spiega che i testicoli non più visibili potrebbero essere quelli ritoccati nei precedenti restauri e che «comunque le infiltrazioni d'acqua hanno costretto al fissaggio delle parti pittoriche e all'asportazione dei sali e calcari: tra le parti più attaccate dai depositi potrebbero dunque esserci anche quelle che raffiguravano i testicoli dei frutti». Sul significato dell'Albero, gli studiosi si dividono. C'è chi ritiene l'opera un'allegoria della fecondità, chi invece, come George Ferzoco dell'Università di Leicester, la giudica uno straordinario manifesto politico databile tra i1 1267 e i1 1335 realizzato dai guelfi (al potere) contro i ghibellini. Le aquile nere sarebbero il simbolo del potere imperiale e le figure femminili streghe impegnate ad appendere i falli staccati ai nemici.