L’uomo antico che va incontro alla divinità si trova di fronte a un mondo di dèi. Questo non è un altro mondo, bensì quello stesso in cui egli vive e che gli mostra, nelle figure divine, il proprio aspetto mitologico. Il senso di realtà potrebbe accompagnare anche le figure di un mondo divino frutto della proiezione dell’uomo e privo di un fondamento esterno all’uomo stesso; ma la certezza che determinate figure riappariranno in determinati momenti si nutre sempre della percezione dei movimenti cosmici. La religione antica non riposa sulla fede nella verità dei racconti mitologici con tutte le loro contraddittorie variazioni (la questione della verità non ha alcuna rilevanza), ma principalmente sulla certezza che il cosmo quale fondamento e sfondo coerente – completo e durevole – di quel che nella mitologia mostra il suo volto umano, esiste.
Karl Kerényi