Giunone
Giunto a Giove germana eletta figlia
D’opi funesta, che pur regna in Cielo,
Che per l’ aria talor da noi si piglia
Arbitra di procelle, e calma, e gelo.
Pronuba delle nozze in bianco velo,
Che a Lucina nell’ opre ella somiglia,
Spesso geloso amor turba, e sconsiglia,
E spesso lancia a donne infide il telo.
Europa, Danae, ed Alcmene un giorno
Destaron nel suo sen la voglia rea
Di punir l’opre di fatal rio scorno.
Essa è madre, essa è Diva, ed essa crea
I fenomeni infausti al sole intorno :
Costretta a lagrimar quantunque Dea.
Andrea Salomone, Mitologia iconologica, 1841