Sunday, December 25, 2005

cristianesimo e nazismo

cristianesimo e nazismo
salve,
l’uscita del libro <<Il santo Reich>> conferma
quello che noi pagani da sempre sosteniamo: il nazismo
e’ stato un movimento cristiano. abbiamo piu’ volte
documentato come il paganesimo non fosse presente nel
nazismo.
c’e’ da ricordare che le idee definite come
<<pagane>>, presenti in questo movimento, in realta’
erano solo posizioni anti-romane e anti-cattoliche
ispirate dalla riforma protestante.
il termine <<paganisti>> non deve trarre in inganno,
lo stesso autore parla di ambivalenza di questa
corrente. << Tra i "paganisti" di maggior rilievo nel
movimento nazionalsocialista figura senza dubbio
Alfred Rosenberg, l'autore del "Mito del XX secolo".
Egli "in ultima istanza sostiene che il cristianesimo
può essere riformato e salvato dalle infezioni
"giudaico-romane" del clero che lo rappresenta".
Rosenberg, al pari del suo "grande mentore" Houston
Stewart Chamberlain, era convinto che "Gesù fosse
stato ariano" e sosteneva che "per quanto Gesù fosse
nato all'interno di una cultura ebraica, "non vi era
la benché minima ragione" per supporre che fosse
ebreo. L'insegnamento di Cristo secondo cui il Regno
dei cieli è dentro di noi era un insegnamento mistico,
e assolutamente non-giudaico".
>>.
al riguardo il <<paganista>> Rosemberg dichiarava:
<< Oggi Gesù appare a noi come Signore [Herr] sicuro
di sé, nel migliore e più alto significato della
parola. E' la sua vita che per le genti germaniche
acquista significato, non la sua morte tormentata, che
è l'immagine sua tra i popoli delle Alpi e del
Mediterraneo. Il potente predicatore, incollerito nel
tempio, l'uomo che trascinva i suoi seguaci, è
l'ideale che oggi scaturisce risplendente dai Vangeli,
non l'agnello sacrificale dei profeti ebraici, non il
crocefisso>>.
nel suo programma originario il partito nazista
scriveva: << Il Partito si schiera a favore di un
cristianesimo positivo, senza legarsi a nessuna
particolare confessione>>.
adolf hitler aveva una grande considerazione di gesu’
cristo. hilter scriveva nella seconda parte del <<Main
Kampf>>: <<Gesù Cristo non occultò le sue opinioni
sul popolo ebraico; e, quando fu necessario, mise mano
perfino alla frusta per scacciare dal tempio di Dio
questi nemici di tutto il genere umano, che allora
come adesso vedevano nella religione soltanto un mezzo
per concludere affari. Quella fu la ragione per la
quale egli fu crocifisso, mentre il nostro attuale
cristianesimo politico si abbassa, in tempo di
elezioni, a mendicare i voti ebraici - salvo dopo
concludere accordi politici con partiti giudaici atei
anche a svantaggio del proprio popolo.>>

da quello che mi risultata questo testo ha avuto un
paio di recensione sui quotidiani. all’estero di
questo libro si e’ scritto: << “il santo reich” è un
lavoro brillante e provocatorio che rimaneggerà il
dibattito intero sul cristianesimo e sul nazismo. ci
si puo’ rendere conto che il cristianesimo ha
abbracciato il nazismo di più di quanto noi abbiamo
usato credere>>. non e’ difficile pensare che, in
italia, ci sara’ qualcuno che si impegnera’ affinche’
gli italiani non abbiamo da dubitare delle
affermazioni del signor ratzinger.

ho trovato, in internet, questa recensione che ci
permette di comprendere il contenuto del libro.
saluti.
francesco scanagatta

Il santo Reich di
Steigmann-Gall Richard

Editore: Boroli Editore
recensione tratta da:
http://www.bol.it/libri/scheda/ea978887493051.html
Negli ultimi anni pressoché tutti gli aspetti del
nazismo sono stati passati al vaglio dell'analisi
storica. Ci si è chiesti se il nazismo fosse moderno o
antimoderno, progressista o reazionario, capitalista o
socialista, espressione della classe media o
interclassista; è stata messa in discussione persino
la centralità dell'antisemitismo nel movimento. Un
aspetto di fondo è rimasto invece incontestato: la
convinzione che il nazismo fosse un movimento
profondamente anticristiano e che blandì il
cristianesimo in modo cinico e opportunista, dapprima
per ottenere vantaggi nella lotta elettorale, in
seguito per mantenere l'ordine sociale. Passando in
rassegna le concezioni religiose dei gerarchi nazisti,
anche attraverso gli scritti privati e le
dichiarazioni rese a porte chiuse, Steigmann-Gall
rimette in esame questo assunto. Egli indaga sul ruolo
del cristianesimo nel movimento e scopre che sotto
diversi aspetti il nazismo pretese di essere erede
della cultura cristiana, soprattutto del
protestantesimo tedesco, e che molti leader si
consideravano buoni cristiani. Dimostra altresì che il
richiamo al cristianesimo rappresentò per i nazisti
una risorsa: le battaglie contro i nemici della
Germania furono presentate come una guerra in nome del
cristianesimo, in difesa del bene e contro il male,
per Dio e contro il demonio, per il popolo e contro il
giudaismo. Nel nazismo si contrapposero due correnti
di pensiero religioso. I cosiddetti "cristiani
positivi" ritenevano che il nazismo fosse compatibile
con il cristianesimo, o addirittura che affondasse in
esso le sue radici, e concepivano il movimento come la
risposta cristiana, al di sopra delle confessioni, ai
profondi sconvolgimenti che la guerra aveva portato
nella società tedesca. I "paganisti" respingevano
invece il cristianesimo e si proponevano di creare una
religione ispirata ai miti nordici. Steigmann-Gall
dimostra però che la loro negazione del cristianesimo
era solo parziale, e che nella nuova religione essi
integravano aspetti del pensiero cristiano,
soprattutto nella versione protestante tedesca. Molti
capi nazisti poi, sia paganisti sia cristiani,
riverivano in Gesù il primo "ariano" e antisemita,
strumentalizzando la sua lotta al giudaismo corrotto.
Lutero, poi, era visto da molti come un grande eroe
nazionale: non solo il primo protestante ma anche il
primo con una piena identità tedesca e quindi il primo
nazista 'ante litteram'. Di qui il particolare
interesse per le Chiese protestanti e il tentativo di
creare una Chiesa unificata protestante del Reich sul
modello della Chiesa anglicana. Anche se dopo il
fallimento di questi tentativi il movimento accentuò i
caratteri antireligiosi, molti nazisti restarono
convinti che il cristianesimo avesse un grande rilievo
nella loro ideologia.


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