libro "I misteri dello Stato"
salve,
vi invio la recensione di un libro Ernst H.
Kantorowicz. Come sempre In italia questo autore è
poco conosciuto. forse una delle cause le possiamo
leggere nella recensione: << Kantorowicz è in realtà
l'ultimo ghibellino>>.
Una certa notorietà lha avuta per la bibliografia di
Federico II. per il Kantorowicz Federico II di Svezia
è il padre del Rinascimento, colui che riportò alla
luce i classici e contribuì immensamente allo spirito
umano.
E la figura di Federico II di svevia non e mai
piaciuta ai guelfi di tutte le sorti. ce chi vede in
Federico II un anticipatore del Risorgimento in
quanto nemico dei preti e chi ha aggiunto che sia
stato il profeta della "breccia di Porta Pia".
a renderci simpatico Federico II basta queste due
piccole citazioni: <<Papa Innocenzo IV (
) il 24
Giugno 1245, scomunicò e depose Federico II quale "
servitore dellAnticristo", bandendo contro di lui la
crociata di tutti i popoli cristiani, mentre
lavvocato pontificio Alberto di Beham, con ulteriore
determinazione, scriveva dellimperatore svevo:" Nuovo
Lucifero, egli ha tentato di scalare il cielo,
dinnalzare il suo trono al di sopra degli astri, per
divenire superiore al vicario dellAltissimo. Ha
istituito e deposto vescovi; seduto nel tempio del
Signore come se fosse il Signore, si fa baciare i
piedi dai prelati e dai chierici, e ordina che lo
chiamino santo. Ha voluto assidersi sulla cattedra di
Dio come fosse Dio; non solo ha procurato di
sottomettere al suo dominio la sede apostolica, ma ha
voluto usurpare il diritto divino, mutar lalleanza
stabilita dal Vangelo, cambiare le leggi e le
condizioni della vita degli uomini.">> (1).
<<...In quellanno [1245] papa Innocenzo IV stava a
Lione, sul Rodano, con la curia e i cardinali; il
quale privò dellImpero, scomunicò e depose
limperatore Federico. E il detto imperatore mise al
bando il papa e i cardinali e anche i legati».>>(2)
Federico II condusse una grande battaglia per la
sovranità della politica rispetto alla religione
cristiana, questa battaglia continua anche ai nostri
giorni.
Dobbiamo essere grati Kantorowicz per la sua
monumentale opera su Federico II e per tutti i suoi
testi.
nella recensione viene riportata anche questa notizia
che Kantorowicz fece parte gruppo di Stefan George.
Stefan George ha avuto nel corso del 2006 una
citazione in un articolo sul paganesimo di luciano
canfora. il canfora ha mescolato Stefan George ed
Himmler, il capo delle SS. Inutile dire che Himmler
non era pagano, ma quando si tratta di demonizzare
il paganesimo tutto è permesso. sempre in questa
recensione leggiamo che Kantorowicz venne costretto
all<< emigrazione negli Stati Uniti in seguito alle
leggi razziali>>. aggiungiamo che lo stesso Stefan
George morì in svizzera nel 1933 per sfuggire ai
corteggiamenti del nazional-socialismo.
lascio ai voi i commenti.
saluti
francesco scanagatta
(1) http://www.stupormundi.it/Apocalittica.htm
(2) http://www.stupormundi.it/giudizisalimbene.htm
da la repubblica del 18/02/2006
Ernst H. Kantorowicz, I misteri dello Stato, Marietti,
pagg. 231, euro 15
Finzioni e misteri dello Stato sovrano
FRANCO VOLPI
A Ila sua morte, nel 1963, Kantorowicz dispose che le
sue carte fossero bruciate e le sue ceneri sparse nel
Mar dei Caraibi.
A tal punto arrivava il suo gusto per l'arcano e il
segreto, coltivato in gioventù alla scuola di Stefan
George, che avrebbe voluto far scomparire ogni traccia
della sua persona. In verità, lui stesso pochi anni
prima si era costruito un cenotafio memorabile: I due
corpi del Re (1957), libro che equivale davvero a un
monumento. Dopo la celebre biografia di Federico II
imperatore(1927) - amata da Hitler e donata da
Goebbels a Mussolini - e dopo l'emigrazione negli
Stati Uniti in seguito alle leggi razziali, negli anni
di Berkeley e Princeton Kantorowicz pubblicò solo
saggi in cui dissoda il terreno per quel gran libro
che fa luce sulla figura carismatica del "Re che non
muore" .Essi furono raccolti dopo la sua morte in un
volume di Selected Studies che Gianluca Solla ha
opportunamente tradotto con il titolo I misteri dello
Stato.
Nei panni umili dello storico del diritto e delle
istituzioni, Kantorowicz è in realtà l'ultimo
ghibellino. Affascinato dal potere politico, analizza
simboli, figure e formule giuridiche che determinarono
il lento formarsi dello Stato sovrano in Europa.
Scrive da "tecnico " della materia, ma non è un
professore universitario qualsiasi. Facendo crollare
il muro dello specialismo, mostra in modo magistrale
la contaminazione tra teologia e politica che
attraversa la storia moderna, e interpreta le
"finzioni" su cui si legittima il potere con le sue
istituzioni e i suoi apparati. Nelle sue ricerche il
materiale friabile e volatile dei documenti si
compatta nel blocco di un monumento che affascina e da
da pensare, aprendo allo spettatore un vasto campo di
riflessione. Kantorowicz riesce così a realizzare il
sogno di ogni storico: mostrare un fenomeno che
nessuno prima di lui aveva visto, ma che ha lasciato
tracce che chiunque può osservare.