GLI ANIMALI NEL MONDO ANTICO
Li Causi, Pietro
Il Mulino, 2018
Nell’antico mondo greco-romano, i rapporti fra uomo e animali erano strettissimi: essi popolavano le campagne ai margini delle città e delle villae dei ricchi; venivano allevati, nutriti e ovviamente cacciati e sacrificati. L’allevamento e la compravendita del bestiame era diventata un’attività così importante da comporre una sezione particolare dei trattati sull’agricoltura. La gran parte della carne consumata era di origine sacrificale; l’idea base era che gli animali facessero da intermediari col mondo divino: mangiarne significava condividere un pasto con gli Déi. La divinazione si basava sull’esplorazione delle viscere e sull’osservazione del volo degli uccelli: mezzi per decifrare il volere divino. La caccia rappresentava un’esperienza fondamentale per la formazione del maschio ed era uno dei passatempi preferiti dalle classi più elevate, tanto da divenire genere letterario. Gli animali erano protagonisti anche negli spettacoli delle venationes, nei circhi e negli anfiteatri, ed ancor di più nelle guerre, sia come strumenti da trasporto che da combattimento, negli assalti e come vere e proprie ‘armi biologiche’.