Monday, November 20, 2006

film: il labirinto del fauno

salve,
queste sono proprio delle buone notizie. esce il 24
novembre un film che parla del Dio Pan.
il suo titolo è il "Il Labirinto del Fauno".
dal sito del film:
http://www.videa-cde.it/illabirintodelfauno/
vi riporto la trama:
<<
Spagna, 1944. La fine della Guerra Civile.
Carmen (Aridna Gil) , che si é risposata da poco, si
trasferisce insieme alla figlia Ofélia (Ivana Baquero)
a casa del nuovo marito, il freddo e autoritario Vidal
(Sergi López), capitano dell'esercito di Franco.

Trovando insopportabile la nuova vita, la giovane
Ofélia trova rifugio in un misterioso labirinto che ha
scovato vicino alla grande casa di famiglia e dove il
Fauno, la magica creatura che fa a guardiano al
labirinto, le rivela che è proprio lei la principessa
smarrita di un regno magico.

Ma per scoprire la verità, Ofélia dovrà portare a
termine tre compiti pericolosi, per i quali non è
affatto preparata….
>>
il fauno in questione è il gran Dio Pan.
normalmente nel periodo prossimo al solstizio
d'inverno si trovano troppo spesso film su certe
anomale natività.
un plauso e un complimento alla casa produttrice del
film per avere inserito nel sito anche una scheda
mitologia sul Dio Pan, vi allego anche questa scheda.
il mito di Pan viene descritto come un buona
precisione, l'unico appunto che posso muovere a quanto
vi è scritto è la frase: <<Pan è l’unico Dio ad aver
sperimentato la morte>>. esistono nella mitologia
altre divinità che sono morte e resuscitate l'elenco
protrebbe essere lungo, tra le divinità meno
conosciute, per essere morte e risorte, c'è il Dio
Baal.
tutto sommato la scheda è precisa, non ci rimane che
attendere l'uscita del film.
anche in campo cinematografico le cose stanno
cambiando, penso che questo cambiamento d'orientamento
abbia contribuito un buon film come "Il codice da
Vinci".
saluti
francesco scanagatta

dal sito del film:
http://www.videa-cde.it/illabirintodelfauno/

BREVE INTRODUZIONE ALLA MITOLOGIA
sul Grande Dio Pan

L’antico dio Greco Pan (il cui equivalente romano è il
Dio Fauno) era originariamente il dio dei pastori e
delle loro greggi, prima di essere associato alla
fertilità e alla natura in genere. Pan rappresenta la
Natura “nella sua interezza” e quindi nel bene e nel
male, senza alcun equilibrio morale. Diciamo che è in
pratica un personaggio neutrale che può essere
all’origine della creazione ma anche della
distruzione. Figlio di Hermes e della Ninfa Dryops (o,
stando ad altre leggende, di Hermes e Penelope, la
moglie di Ulisse), è nato con le gambe e le corna di
una capra. Abbandonato dalla madre proprio per il suo
aspetto mostruoso, il padre Hermes se lo è portato
nell’Olimpo, conferendogli quindi il rango di
divinità.
Tuttavia, Pan non amava Olympia, dove gli altri Dei si
prendevano gioco di lui per il suo strano aspetto e
preferiva vivere con i satiri, le ninfe e le altre
divinità della Natura, nel profondo della foresta di
Arcadia.
Il caratteristico flauto di Pan (o siringa di Pan)
prende il nome dalla Ninfa Siringa, del quale Pan era
follemente innamorato. Si narra che per sfuggire alle
sue attenzioni, la ninfa si trasformò in un cespuglio
di rose. Folle di rabbia, Pan tagliò i rami di quel
cespuglio in diverse lunghezze e li usò per fabbricare
il suo mitico flauto.
Pan deve la sua brutta reputazione al suo
caratteraccio. Detestava essere svegliato dal sonno,
si alzava in preda ad una furia disumana e emetteva un
orribile grido, incutendo paura o addirittura “panico”
nei cuori di coloro che lo sentivano. Inoltre,
appariva senza alcun preavviso agli ignari mortali
provocando spesso un terrore che ne causava la morte.
L’appetito sessuale di Pan è leggendario: ninfe, dee e
anche satiri erano tutti oggetto della sua lussuria.
Questa sua terribile reputazione, associata anche al
suo aspetto decisamente mostruoso, hanno senza dubbio
spinto i Cristiani nel Medio Evo a demonizzare Pan,
attribuendo a Satana le sue sembianze nella loro
continua lotta tra il Paganesimo e le altre
tradizioni.
Pan è l’unico Dio ad aver sperimentato la morte. La
sua fine può essere interpretata simbolicamente come
il ciclo delle stagioni e il passaggio dall’estate
all’inverno passando per l’autunno.