Saturday, November 11, 2006

OT: radio Gamma 5

salve,
il quotidiano "liberazione" ha dedicato un ampio e
preciso articolo a Radio Gamma 5.
molti di voi sono a conoscenza del fatto che da 10
anni da questa emittente viene irradiata un
trasmissione denominata "magia, stregoneria,
paganesimo". di questa trasmissione io sono uno dei
conduttori.
non mi dilungherò sull'attuale situazione della radio,
l'articolo descrive e fotografa con precisione il
momento che la radio vive in questo momento.
vi invio l'articolo del quotidiano "liberazione".
nell'articolo viene citata anche la nostra
trasmissione.
ciao
francesco scanagatta

http://www.liberazione.it/giornale/061111/default.asp

Una controversa multa per inquinamento magnetico e
lo sfratto esecutivo minano la sopravvivenza
dell’emittente
La resistenza di Radio Gamma 5,
trent’anni a microfono aperto


Laura Eduati
Per chi non si è mai sintonizzato, è difficile
descrivere Radio Gamma 5. Una radio che da trent’anni
accoglie gli ascoltatori a microfono aperto e li fa
parlare commentando temi come l’omosessualità, i
diritti delle donne, la religione, la medicina
alternativa. Senza censure né intellettualismi.
Una colossale chiacchierata quotidiana, e notturna,
dove mille voci si intersecano - spesso in dialetto
veneto, il network è di Padova -, moderati da speaker
che non prendono una lira, in un susseguirsi di
dibattiti. O insulti. «Le telefonate non subiscono
alcun tipo di filtro», ci spiega il conduttore
Francesco Scanagatta, che di lavoro fa il ragioniere e
per andare in onda chiede le ferie. «Spesso la gente
chiama solo per urlarci: comunisti! E poi riattacca».
Radio Gamma 5, fondata nel 1976 delle antenne libere a
Cadoneghe (Pd), non fa mistero delle proprie simpatie
politiche, negli anni ’70 contigue al Pci e oggi
fortemente anti-leghista e anti-berlusconiana.
Controinformazione gestita da una cooperativa di 60
persone, occupate nei ritagli di tempo a far vivere
una delle poche radio comunitarie d’Italia: sono
operai, artigiani, panettieri, pensionati, giovani
precari, o veterinari come il presidente Paolo
Girotto. Con un palinsesto settimanale che prevede
programmi di musica (ballo liscio incluso, «per
accontentare i più anziani»), “Bar Sport”, rassegne
stampa, “Paganesimo, magia e stregoneria”. Il
programma “Ci penserò”, ad esempio, è tenuto da un
operaio-scrittore che legge in diretta i propri
racconti e li commenta con gli ascoltatori.

Ma la radio, si legge nel sito www. radiogamma5. it, è
anche “un’osteria” dove gli aficionados chiamano
semplicemente per sapere come sta il padre di Tizio,
ricoverato in ospedale, o per salutare velocemente il
marito o la moglie al lavoro - e la sensazione è
quella di stare in una piazza del Veneto che non c’è
più, dove tutti si conoscono e si fermano a parlare
prima di tornare a casa per cena. «Se dovessimo
applicare la legge sulla privacy chiuderemmo
all’istante». Lo spazio della radio, insomma, è aperto
a chiunque. Poco tempo fa un migrante nigeriano
ottenne lo spazio per una trasmissione sui nigeriani
in Italia; lo stesso è accaduto per un gruppo di ex
alcolisti e ad un dissidente iraniano. L’importante è
che se ne parli. «Siamo stati tra i primi in Italia a
dare spazio alle tematiche sugli omosessuali e alla
pedofilia all’interno della chiesa», rivendicano con
orgoglio. I conduttori fanno da speaker, registi e
centralinisti. Senza mai un rimborso spese, senza mai
uno stipendio. Un pezzo di tradizione veneta che
rischia di chiudere a breve, soffocata dal solito
vecchio problema: i “schei”. E forse anche dalla
semplice persecuzione politica.

Le spade di Damocle sono due. La prima è la multa che
l’Arpav (l’agenzia regionale per la protezione
ambientale del Veneto) ha comminato alla radio,
ritenuta responsabile del 60% dell’inquinamento
elettromagnetico nei dintorni del ripetitore situato
sul Monte Grappa, nel Comune di Romano d’Ezzelino
(Vicenza). L’importo della multa è da fissarsi, ma può
variare dai 25mila ai 150mila euro. I tecnici di parte
nominati da Gamma 5 sostengono invece che il dato è
del 7%, e la cooperativa si dice disponibile a
spostare il ripetitore («molto debole», assicurano).
La sindaca di Romano Rossella Olivo (Lega Nord), oggi
dimissionaria, ha sempre rifiutato ogni tipo di
compromessi con la radio padovana. Il ripetitore si
trova in cima ad una casa utilizzata per poche
settimane l’anno, in una zona poco abitata ma colma di
ripetitori di network ben più grossi. Eppure l’Arpav
ha multato solamente Gamma 5, Radio Capital e la voce
dei disobbedienti Radio Sherwood (che ha deciso di far
ricorso). Il sospetto, dicono in radio, è che si
voglia colpire uno dei capisaldi della
controinformazione di sinistra.

Spada di Damocle numero due: il 22 novembre la
cooperativa riceverà lo sfratto esecutivo. Dovranno
andarsene dall’appartamento che affittano da
trent’anni perché lo stabile, prima vuoto, è stato
acquistato da un imprenditore edile propenso ad
affittarlo ai migranti. Gamma 5 ha chiesto di
comperare i locali, ma la somma richiesta è troppo
alta per le loro tasche. Da lunedì il palinsesto è
saltato per lasciare il posto agli appelli per la
raccolta fondi. Per la prima volta, dicono, parliamo
di noi e della nostra storia. «Contiamo migliaia di
ascoltatori, ma per la maggior parte si tratta di
gente con stipendi molto bassi, precari e pensionati.
Il loro contributo è fondamentale, ma non
sufficiente», ci spiega Scanagatta. I fondi dovrebbero
coprire il doppio abisso: la multa Arpav e l’acquisto
di un capannone abbandonato dove trasferire Gamma 5.
Tanti schei davvero.

Nel frattempo ad aiutare i padovani sono intervenuti i
valsusini di Venaus, che hanno spedito un camion di
miele per rivenderlo, e alcuni comuni dell’Irpinia,
grati a Gamma 5 perché al tempo del terremoto si
prodigò per dare loro una mano.

«E’ chiaro che diamo fastidio, da sempre c’è qualcuno
che cerca di farci chiudere o danneggiarci perché in
Veneto siamo una voce scomoda». Se quella voce dovesse
spegnersi, migliaia e migliaia di ascoltatori
(concentrati principalmente nelle province di Padova,
Treviso e Vicenza), perderebbero la piazza radiofonica
che li ospita “indipendentemente dall’età, dal ceto
sociale, dal lavoro o dal conto in banca”.

Per contributi c/c postale 25386459 intestato a
Cooperativa Gamma 5, via Belzoni 9, Cadoneghe (Pd)