Monday, August 11, 2008

Il sogno tra epica e simbologia

Corriere del Trentino e Alto Adige inserto del Corriere della sera 10.8.08
Il sogno tra epica e simbologia
Viviamo due ore a notte nel mondo onirico l'espressione più segreta e impudica dell'io
di Brunamaria Dal Lago Veneri

Quest'anno sono così sprofondata nel lavoro di raccontare che me lo sogno persino di notte con frasi e citazioni talmente vive che... magari le avessi da sveglia. «E Dolasilla, la principessa dei Fanes, sognò di cavalcare in una landa desolata con grandi rocce color della luna e cespugli di ginepro neri e minacciosi». Oppure: «Nel cuore della notte, Gilgamesch si svegliò di soprassalto. "Mi hai forse svegliato tu? — chiese al compagno — Perché, se non sei stato tu, deve essere stata la forza del mio sogno. Infatti ho sognato che la montagna ruzzolava sopra di me, quando d'un tratto appariva davanti ai miei occhi l'uomo più bello del mondo, che mi tirava fuori da sotto i macigni e mi rialzava in piedi". "Amico — rispose Enkindu — il tuo sogno è un presagio" ».
La prima citazione è dal poema epico Il Regno dei Fanes, il più antico dei poemi epici delle Dolomiti; la seconda deriva dalla storia più antica del mondo, ed è la storia di Gilgamesch, più antica della Bibbia e perfino di Omero, più antica dei poemi epici indiani. I popoli che la scrissero furono i Babilonesi, gli Assiri, gli Ittiti, i Cananei e risalgono a 1600-1250 anni prima di Cristo, ma di sogni premonitori si parla nella Bibbia, in Omero, «la via dei Canti» é secondo Bruce Chatwin, il mezzo evocativo delle storie degli antenati, cioè il sogno.
Ma cos'è il sogno? Secondo Frederic Gaussen il sogno è il simbolo dell'avventura individuale, così profondamente collocato nell'intimità della coscienza da sfuggire allo stesso creatore, il sogno è l'espressione più segreta e impudica di noi stessi. Almeno due ore per notte viviamo nel mondo onirico dei simboli... quale fonte di conoscenza su di noi e sull'umanitá se potessimo sempre ricordarceli tutti e interpretarli!
L'interpretazione dei sogni, ha detto Freud, è la via maestra per giungere alla conoscenza dell'anima.
Le idee sul sogno, come simbolo, si sono molto evolute e non spetta a me di farvene la storia. Anche oggi gli specialisti sono divisi. Per Freud sono l'espressione, cioè il compimento, di un desiderio represso. Per Jung l'autorappresentazione, spontanea e simbolica, della situazione attuale dell'inconscio, per J. Sutter, ed è la definizione meno interpretativa, il sogno è un fenomeno psicologico che si produce durante il sonno ed é costituito da una serie di immagini il cui svolgimento rappresenta un dramma più o meno concatenato.
Il sogno sfugge quindi alla volontá del soggetto: il suo svolgersi notturno è spontaneo ed incontrollato. La coscienza della realtà si cancella e si dissolve il senso della propria identitá. Il confine fra la notte e il giorno viene sorpassato: «La vita è sogno» scriveva Calderon della Barca, e Chuang-tzu, poeta cinese, non sa più se è Chuang-tzu ad aver sognato di essere una farfalla, o se è una farfalla che ha sognato di essere Chuang-tzu.
Roland Cahen, sintetizzando il pensiero di Jung, scrive: «Il sogno è l'espressione dell'attività mentale che vive in noi, che pensa, sente, esperimenta, specula in margine alla nostra attivitá diurna e a tutti i livelli, dal piano piú strettamente biologico a quello più spirituale dell'essere, senza che noi lo sappiamo coscientemente ». Quale valore quindi attribuire alla attivitá onirica? Le risposte sono più d'una, in conformitá con i vari livelli di interpretazioen. La visione che si ha in sogno è un fenomeno, un evento, o invece, facendo parte di quel livello umano in cui non si esercita la volontà, rientra nell'area dell'irrazionale, del proveniente da «fuori »? L'antico Egitto dava ai sogni un valore soprattutto premonitore. «Il dio ha creato i sogni per indicare agli uomini la strada su cui possono scorgere l'avvenire », dice un libro sapienziale.
I sacerdoti-lettori, scribi sacri od onirocriti, interpretavano nei templi i simboli dei sogni, seguendo le indicazioni trasmesse di generazione in generazione. La divinazione attraverso i sogni o oniromanzia, era praticata ovunque. Chi non ricorda gli aruspici, gli auguri, sacerdoti che interpretavano il volere degli dei attraverso l'osservazione dei sogni celesti? Il rituale dell'auspicio è una paratica divinatoria di antichissima origine, condivisa dai Romani, dai Veneti, i Sanniti, e altre popolazioni italiche, ed è passata agli Etruschi, che sembra l'abbiano derivata dal contatto con la cultura con il vicino Oriente e ritrovata anche presso i popoli celtici.
Per tutti gli Indiani dell'America del nord, il sogno è il segno ultimo e decisivo dell'esperienza. I sogni sono all'origine della liturgia, conferiscono il potere allo sciamano, da loro proviene la scienza medica, il nome che si dará ai figli e i tabù. Sono i sogni che ordinano le guerre, le battute di caccia, le condanne a morte, gli aiuti da recare. I sogni sono il tramite con gli antenati che comunicano in questo modo con i vivi dando loro dei veri e propri messaggi.
Ma quali sono e come si possono catalogare i sogni? Primi fra tutti ci sono i sogni profetici, attribuiti a potenze celesti. Poi ci sono i sogni iniziatici, dello sciamano o dell'eletto o del profeta, che attraverso il sogno si vede attribuito un compito o una via (l'illuminazione del Buddha, Maometto predestinato ad essere l'apostolo di Allah, i sogni dei fondatori di ordini religiosi, le apparizioni, i miracoli, i santuari).
Ci sono poi i sogni telepatici, che mettono in contatto con pensieri o sentimenti di persone o di gruppi lontani. I sogni di sogni di altri, la capacità di entrare nei sogni altrui. I sogni visionari che propongono visioni, per lo più mistiche che innestano processi di cambiamenti. La visione-rivelazione di Mose é paradigmatica: la visione-sogno del roveto ardente è la promessa segno della liberazione del popolo dall'Egitto. I sogni premonitori che avvisano di avvenimenti. Per ultimi i sogni ad occhi aperti, che mettono in atto tutto il bagaglio delle speranze e delle aspirazioni dell'uomo.
Ma quali sono allora le vere funzioni del sogno? Ci si potrebbe chiedere se la mancanza di sogni è un grave segno di squilibrio mentale. I desideri, le angosce, le difese, le aspirazioni, le frustrazioni dello stato conscio troveranno nelle immagini oniriche ben intese una salutare compensazione?
Da ciò deriva necessariamente l'analisi dei simboli onirici, il loro contenuto, il significato e la sua finalità. E qui la storia non ha più fine, perchè si imbastardisce fra le analisi psicologiche e le credenze magiche.
Non bisogna mai dimenticare che si sogna sempre di sé e attraverso se stessi. Che cos'è il libro dei sogni e la lettura dei sogni? Perchè ai sogni si unisce spesso un numero (da giocare al lotto)? Come finire?
Sognando di sognare, magari il sogno di un altro.