La Corriere della Sera 4.5.09
Antichità Un ciclo d’incontri sui secoli della Magna Grecia
Taranto, la prima democrazia
di Antonio Carioti
A volte la democrazia è figlia della sconfitta. È accaduto all’Italia con la Seconda guerra mondiale, ma accadde anche alla colonia greca di Taranto, fra il 470 e il 460 avanti Cristo. «Fu dopo una grave disfatta subita ad opera dei popoli circostanti, Iapigi e Messapi, che i tarantini — spiega lo storico Mario Lombardo — riformarono i propri ordinamenti in senso democratico: il fior fiore dell’aristocrazia era perito in battaglia e si decise di estendere il raggio della cittadinanza per rafforzare le basi della polis.
Al fine di accogliere i nuovi cittadini, che confluivano nel centro urbano dal territorio contiguo, fu ampliato il perimetro dell’abitato, fortificandolo con una cinta muraria di 11 chilometri. Quindi Taranto divenne la prima democrazia creata sul territorio italiano: non ha fondamento la tesi, avanzata di recente, che sia stata preceduta dall’altra colonia greca di Metaponto. Aristotele la definì 'democrazia di pescatori', perché a Taranto il porto era il fulcro della vita economica e sociale».
Su quelle vicende Lombardo, docente di Storia greca all’Università del Salento, terrà una conferenza in programma giovedì 7 maggio nella città pugliese, terzo appuntamento del ciclo «I giorni di Taranto». Si tratta di un’iniziativa ideata da un altro studioso, Emanuele Greco, che dirige la Scuola archeologica italiana di Atene, ispirandosi alle manifestazioni analoghe promosse a Roma, Firenze e Milano. «Taranto — dichiara Greco — attraversa una fase difficile e ho pensato di rilanciarne la vita culturale rievocando l’epoca della Magna Grecia, quando fu per un certo periodo la più importante città d’Italia».
Gli incontri, organizzati dalla Fondazione Taranto e la Magna Grecia, coprono un arco di cinque secoli, dal 706 al 209 a.C., e si tengono sempre alle 18,30 del giovedì, nella sala «Resta» della Cittadella delle Imprese. Lombardo si occuperà del V secolo, compresa la guerra del Peloponneso: all’epoca Taranto, pur essendo una democrazia come Atene, si schierò sull’altro fronte, poiché era nata come colonia di Sparta. Poi toccherà a due noti archeologi: il 14 maggio ci sarà la conferenza di Paolo Moreno, che si soffermerà sul IV secolo, autentica età dell’oro di Taranto, e il 21 l’incontro finale con Filippo Coarelli, che tratterà le tragiche vicende della Seconda guerra punica, con il saccheggio della città da parte dei romani.
Antichità Un ciclo d’incontri sui secoli della Magna Grecia
Taranto, la prima democrazia
di Antonio Carioti
A volte la democrazia è figlia della sconfitta. È accaduto all’Italia con la Seconda guerra mondiale, ma accadde anche alla colonia greca di Taranto, fra il 470 e il 460 avanti Cristo. «Fu dopo una grave disfatta subita ad opera dei popoli circostanti, Iapigi e Messapi, che i tarantini — spiega lo storico Mario Lombardo — riformarono i propri ordinamenti in senso democratico: il fior fiore dell’aristocrazia era perito in battaglia e si decise di estendere il raggio della cittadinanza per rafforzare le basi della polis.
Al fine di accogliere i nuovi cittadini, che confluivano nel centro urbano dal territorio contiguo, fu ampliato il perimetro dell’abitato, fortificandolo con una cinta muraria di 11 chilometri. Quindi Taranto divenne la prima democrazia creata sul territorio italiano: non ha fondamento la tesi, avanzata di recente, che sia stata preceduta dall’altra colonia greca di Metaponto. Aristotele la definì 'democrazia di pescatori', perché a Taranto il porto era il fulcro della vita economica e sociale».
Su quelle vicende Lombardo, docente di Storia greca all’Università del Salento, terrà una conferenza in programma giovedì 7 maggio nella città pugliese, terzo appuntamento del ciclo «I giorni di Taranto». Si tratta di un’iniziativa ideata da un altro studioso, Emanuele Greco, che dirige la Scuola archeologica italiana di Atene, ispirandosi alle manifestazioni analoghe promosse a Roma, Firenze e Milano. «Taranto — dichiara Greco — attraversa una fase difficile e ho pensato di rilanciarne la vita culturale rievocando l’epoca della Magna Grecia, quando fu per un certo periodo la più importante città d’Italia».
Gli incontri, organizzati dalla Fondazione Taranto e la Magna Grecia, coprono un arco di cinque secoli, dal 706 al 209 a.C., e si tengono sempre alle 18,30 del giovedì, nella sala «Resta» della Cittadella delle Imprese. Lombardo si occuperà del V secolo, compresa la guerra del Peloponneso: all’epoca Taranto, pur essendo una democrazia come Atene, si schierò sull’altro fronte, poiché era nata come colonia di Sparta. Poi toccherà a due noti archeologi: il 14 maggio ci sarà la conferenza di Paolo Moreno, che si soffermerà sul IV secolo, autentica età dell’oro di Taranto, e il 21 l’incontro finale con Filippo Coarelli, che tratterà le tragiche vicende della Seconda guerra punica, con il saccheggio della città da parte dei romani.