Tutto il mondo parla di quanto l'umanità ha guadagnato per effetto del Cristianesimo. Ma cosa abbia perduto non si sa. L'interesse alla civiltà antica si giustifica oggi solo con il desiderio di conoscenze storiche, poiché sentiamo il bisogno di conoscere le basi storiche della nostra formazione spirituale. Di valori assoluti della cultura classica non osano più parlare nemmeno coloro che amano quella cultura. E non c'è da meravigliarsene, poiché vediamo gli ideali antichi solo attraverso le lenti del Cristianesimo, e non possiamo più intendere per sentimento religioso altro che quello che il Cristianesimo da essi ha operato. Perciò anche la lode dei principii anteriori al Cristianesimo, con tutte le migliori intenzioni, viene ad essere di solito solo un riconoscimento del fatto che in molti punti essi sono già vicini agli alti ideali del Cristianesimo e dei tempi nuovi.
L'opera che ci
sta innanzi segue la via opposta. Riconosce, nella concezione del mondo e della
vita degli antichi, valori che lo spirito cristiano ha rifiutato solo perché
erano troppo grandi per lui. Misura il nuovo con l'antico e cerca di spiegare
come si è potuti arrivare alla decadenza. Dal pensiero precristiano e non
cristiano osa infine gettare lo sguardo in un mondo ideale al di là della fede.
Walter
Friedrich Otto
Spirito
Classico e mondo cristiano