Thursday, October 06, 2005

il politeismo

<<Il monoteismo - ebraico, cristiano, islamico - crede
in un dio unico che trascende il mondo e in una
salvezza che si persegue entro una comunità ecclesiale
diversa dalle comunità politiche. Il politeismo, di
contro, implica che gli dei siano molteplici: in
quanto tali, non sono né onniscienti, né onnipotenti,
né infiniti, né assoluti. Questi dei fanno parte del
mondo e si sono differenziati con esso a partire dal
Vuoto (Chaos) e da Gaia, la terra. C'è del divino nel
mondo e del mondano nella divinità: può essere divino
un corpo celeste, un fiume, un monte, una passione
(Eros), una nozione morale e sociale (Dike, Eunomia).
Il politeismo non riposa su una rivelazione, ma sul
nomos, cioè sulla convenzione e sulla consuetudine.
C'è dunque una continuità fra religioso e sociale: la
religione degli antichi è una religione civica.>>
(…)
<< Nella religione formatasi fra l'VIII e il IV
secolo, manca di ogni forma di rivelazione e di figure
di profeti o di messia. La tradizione religiosa, senza
casta sacerdotale e senza libro, non può essere
dogmatica. Il credente riceve la sua religione con la
tradizione e i miti, trasmessi prima come favole, poi
tramite i poeti, che svolgono un ruolo pubblico e
istituzionale.
La tradizione poetica è oggetto di interpretazione.>>

J.-P. Vernant, Mito e religione in Grecia antica Roma,
Donzelli, 2003



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