Sunday, October 23, 2005

sempre schiavitu'

salve,
dal sito del vaticano vi riporto una lunga parte di un
intervento di un vescovo nigeriano.
alcuni quotidiani hanno riportato parti di questo
intervento non pubblicate <<ufficialmente>>.
le dichiarazioni ufficiali forniscono elementi di
valutazione piu’ che sufficienti.
il vescovo dichiara che nel cattolicesimo c’e’ << il
desiderio di sopravvivenza>> , di conseguenza per
sopravvivere si e’ disposti a fare molto, anzi troppo.
ma non e’ questa la dichiarazione piu’ grave.
l’episcopo aggiunge: << (…)reclutare in modo
indiscriminato le giovani donne nei territori di
missione. Queste giovani vengono sradicate dalla loro
cultura e dalla loro tradizione(..)>>.
in quali altre parole potremmo tradurre simili azioni?
ipotizzo che qualcuno non abbia difficolta’ nel
definire questo comportamento come schiavismo.
se non fosse per il dramma che riguarda queste donne,
quando questo vescovo dice: <<Inevitabilmente, molte
di loro cadono vittima delle persone e delle
situazioni>> avrebbe quasi un sapore comico.
il discorso di questo vescovo comunque non e’ certo
una novita’ scrive <<il giornale>> del 15/10/2005:
<< La denuncia-choc non è tuttavia nuova. Nel 2001
esplose il caso di alcune religiose africane
violentate da missionari, sia nel Paese d’origine che
in Occidente. >>.
perche’ questo prete non ci parla nei metodi con cui
queste donne vengono convinte ad entrare negli ordini
religiosi. una idea ci viene fornita da
Arun Shourie nel libro << Missionaries in India>> (
New Delhi, ASA Publications, 1994): << "To gain acces
to non-Christian households, counsels the
'Catholic Dharma ka Pracharak,' [How to Preach the
Catholic Religion] the preacher should know something
of medicine. He will then be sought after whenever
there is some illness in the house. Once there, he
should try to prevail upon the parents that he should
be allowed to baptize the child as the baptism would
aid the child's recovery.
If they do not agree, says the guide: 'If it is clear
to you that the father is not going to agree to the
child being baptised, and, as far as you can see, the
child is close to death, then, on the pretext of
administering some medicine, sprinkle water on his
head in some secret way and pronounce the words of
baptism. O, preacher, should the child die, you would
have opened the gates of heaven for this child. Is
this not a good deed?
Now, if every preacher were to devote himself to his
work, then how many children would they send to heaven
in a year?' >>.
queste istruzioni raccomandano al predicatore di
conoscere qualche nozione di medicina. e quando sara’
cercato per essere d’aiuto in qualche malattia dovra’
convincere che il battesimo del bambino permettara’ la
sua guarigione.

c’e’ da chiedersi, ma perche’ questi attenti uomini di
chiesa lasciano che cio’ accada? dov’e’ la loro
ispirazazione? dov’e’ la loro umanita’?
quando si e’ monoteisti dell’uomo e del mondo non si
ha piu’ interesse. quando si pensa agli altri come
peccatori c’e’ solo la condanna per il loro peccato.
il monoteismo non puo’ essere altrimenti. il
monoteista deve provocare la sofferenza, ama la
sofferenza.

un libro come <<la posizione della missionaria>>, ci
illustra le imprese di madre teresa di Calcutta, per
comprendere come per il monoteismo il vedere le
persone soffrire e’ un successo. nel libro viene
riportato il seguente fatto:
<<’’Stai soffrendo come Cristo sulla Croce, perciò
sicuramente Gesù ti sta baciando’’, disse Madre Teresa
di Calcutta a un moribondo. E il sofferente rispose:
‘’Allora per favore digli di smettere di baciarmi’’.>>

pensate alla crudelta’ di un padre pio che scrive ad
una moribonda: <<Il tuo soffrire è voluto da Gesù per
il tuo perfezionamento, ed egli gode a tenerti sulla
croce insieme a lui. Se le piaghe non basteranno,
allora vorrà dire che faremo piaghe su piaghe>>.

pensate questo vescovo che parla di queste donne
<<sradicate>> per la loro sofferenza ha la
definizione di << corpo spezzato di Cristo>>, ed e’
sincero quando dice questo. a tutti i cristiani
importa solo questo, la sottomissione all’immagine
malata e perversa del crocefisso. quando un monoteista
parla della vita la vede solo come via alla
sofferenza.
per definire l’immagine di cristo Raoul Vaneigem ha
giustamente scritto: << Ha servito da pennacchio, da
cartello indicatore, da spaventapasseri per conservare
in pace i morti e in ginocchio i vivi>>.
un pensatore laico come Michel Onfray scrive nel suo
<<trattato di ateologia>>:
<< (…) nonostante le differenze storiche e geografiche
e nonostante l’odio che da secoli separa i fedeli
delle tre principali religioni (ebraismo,
cristianesimo e islam), esse si possono in sostanza
ridurre a un identico fondo comune: in sintesi,
l’esortazione alla rinuncia alla vita e la
celebrazione della pulsione di morte (con tutto ciò
che ne deriva in termini di odio dell’intelligenza a
cui viene preferita l’obbediente sottomissione, odio
per questo mondo sempre svalorizzato rispetto al
beatifico aldilà, odio per il corpo corruttibile e i
piaceri che da esso derivano rispetto all’anima eterna
e immortale, odio per le donne origine di tutti i
peccati).
>>.
Nietzsche in un suo aforisma intitolato <<nuove
battaglie>> scriveva:
<<
Dio è morto: ma, come è nella natura degli uomini,
forse ci saranno ancora per millenni caverne in cui si
indicherà la sua ombra. E noi - noi dovremo
sconfiggere anche la sua ombra!
>>
lo scontro del presente e’ tra il politeismo e il
monoteismo.
saluti.
francesco scanagatta

--------------------
http://www.vatican.va/news_services/press/sinodo/documents/bollettino_21_xi-ordinaria-2005/01_italiano/b21_01.html

<<
S.E.R. Mons. Felix Alaba Adeosin JOB, Arcivescovo di
Ibadan (NIGERIA)

Cura pastorale degli immigranti
(…)
La cura delle immigranti religiose è più complessa e
merita una maggiore attenzione. La vita consacrata è
una testimonianza di Cristo nella Chiesa e la loro
presenza è una benedizione per la Chiesa locale.
Tuttavia, esse non devono risiedere in una Chiesa
locale senza l’autorizzazione scritta dell’ordinario
locale. In questi tempi, la diminuzione del numero di
religiosi nell’antica Chiesa e il desiderio di
sopravvivenza e di continuità hanno portato a
reclutare in modo indiscriminato le giovani donne nei
territori di missione. Queste giovani vengono
sradicate dalla loro cultura e dalla loro tradizione e
trapiantate in Europa e in America, dove spesso sono
sopraffatte dal clima, dalla cultura e dalle usanze e
vengono espulse dalle istituzioni. Inevitabilmente,
molte di loro cadono vittima delle persone e delle
situazioni. La loro situazione come corpo spezzato di
Cristo deve essere guardata con compassione e amore.
Esse sono parte del corpo di Cristo, la Chiesa.
(…)
A guidare la vocazione delle religiose nella sua
diocesi attraverso l’amministrazione adeguata dei
sacramenti nei loro conventi e il controllo del
reclutamento indiscriminato delle giovani donne al di
fuori della sua diocesi, che potrebbe portare ad
abusi.
>>


___________________________________
Yahoo! Messenger: chiamate gratuite in tutto il mondo
http://it.messenger.yahoo.com