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DEI, MORTALI E CAMPI ELISI IN UNA TOMBA DIPINTADALL’ANTICA CAPUA
La scoperta è stata fatta dagli archeologi dellaSoprintendenza archeologica di Napoli nel corso diindagini che si stanno effettuando in prossimità delcimitero dell’odierna Santa Maria Capua Vetere e in unsettore della grande necropoli romana situata lungo lavia che conduceva al tempio di Diana Tifatina. Lasepoltura, costruita in “opera incerta”, usando pocamalta e molto materiale tufaceo, secondo ValeriaSampaolo, l’archeologa responsabile dell’area che l’hariportata alla luce assieme ad altre 259 sepolture,risalirebbe a un periodo compreso tra il II e il Isecolo avanti Cristo. Particolarmente interessane è ladecorazione dell’ambiente che propone una scena in cuila giovane Stallia scendendo dalla nave che l’hacondotta nel mondo dei morti, saluta il dio Ade,signore dei Campi Elisi con la frase dipinta «DeivePater, Salve» ovvero “Salve dio padre”. La scopertadella sepoltura, inviolata, ha consentito il recuperodel corredo funerario: un boccale a pareti sottili eun attingitoio, sei contenitori, in alabastro, perprofumi e unguenti. Quindi si sono stati recuperati iresti di una cassettina in osso e quelli di duespecchi. Sulle pareti lunghe, poi, il pittore cheaffrescò l’intonaco riportò delle di ghirlande difiori e rami, intrecciate, sulle quali, durante lefeste o nelle ricorrenze religiose, per mezzo dichiodi e ganci venivano sospese ghirlande reali. “Lasepoltura – ha annunciato la soprintendente archeologaMaria Luisa Nava – sarà smontata e arricchirà lecollezioni del Museo dell’antica Capua. In questo modonon solo assicuriamo al contenitore un pezzo veramenteeccezionale ma lo rendiamo fruibile ai visitatoriassieme all’intero corredo tombale”. Per l’interaoperazione verranno utilizzati fondi provenienti da unfinanziamento richiesto da Stefano De Caro, attualedirettore generale del settore archeologia delMinistero per i Beni Culturali, e assicurato dalsegretariato generale, Giuseppe Proietti.