Sunday, September 16, 2007

Non c'è bisogno di nessun dio monoteista

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di fronte alla pretesa di imporre a tutti, con mezzi spesso discutibili, comportamenti giustificati da considerazioni di ordine religioso e per giunta spacciati per argomentazioni razionali, la cultura indipendente dovrebbe avere il coraggio di dire che queste convinzioni private proposte come base per decisioni pubbliche sono imposture.Non è cosa di poco conto: le imposture possono essere propagandate con successo se non sono state scoperte, possono essere propagandate e basta se sono state riconosciute come tali. Per difendere i cittadini dalla propaganda religiosa bisogna anzitutto riconooscere che quella religiosa è propaganda, che significa ammettere di sapere che si basa su presupposti gratuiti e surrettizi, ispirati a un sapere fittizio e attinti da libri pieni di falsi.Dunque, un mondo che basta a se stesso e non ha bisogno della metafisica per orientarsi, ha il diritto di scegliere da solo le regole che debbono essere utili per stabilire compiti, confini e limiti della ricerca scientifica: non è cosa nuova e, soprattutto, non è cosa difficile.
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scrive Carlo Flamigni, su "il manifesto" del 11/09/2007
Il paganesimo e il politeismo hanno sempre condiviso questa visione del mondo. Questo dimostra che non esiste una religione, ma che esistono le religioni. Vi è un grande abisso tra quello che il monoteismo vorrebbe imporre e quello che il politeismo percepisce. L'affermazione che il mondo basta a se stesso è un punto cardine del politeismo. I politeisti hanno sempre saputo che ogni cosa ha una sua volontà, che non vi un dio creatore.
Speriamo che i laici si accorgano di questa differenza.