Venere
Del ciel figlia, e del mar possente, e bella,
Madre d’ogni piacer, madre d’amore,
Fonte d’immense grazie, e dolce ardore,
Che in ciel non fù chi somigliasse ad ella.
Febo, e Marte provar fatal quadrella
Sol per costei, che dominò ogni core,
Nemica di modestia, e di pudore,
Alla sana ragion sempre rubella.
Ogni bene, ogni mal da questa nasce
Cagion d’aspri perigli, e di dolcezza,
Che di tosco, e di mel gl’uomini pasce.
Cade per lei l’ingegno, e la fermezza,
La teme, e adora l’uom fin dalle fasce :
Triste, e grande poter della bellezza.
Andrea Salomone, Mitologia iconologica, 1841