Wednesday, March 05, 2008

Il fungo magico

Da "Il fungo magico, estratto da: High Times-1978" di Tom Robbins:

...Esistono prove che l'Amanita muscaria ha provocato nella razza umana alterazioni potenti.
Prove che indicano un ruolo superiore a qualsiasi altro organismo con cui essi abbiano mai diviso il pianeta.
Ha avuto un impatto culturale più grande del grano del tabacco o del mais.
Il fungo allucinogeno minaccia di riscrivere la storia della nostra civiltà.
Non abbiamo a che fare con le solite cospirazioni o con notizie tenute nascoste, quanto col comportamento di un organismo i cui poteri naturali non sono stati diminuiti né dal tempo né dalle calunnie.
Amanita muscaria il cibo per la mente.
Il più grande di tutti i funghi. Il picchio di Marte.
L'Amanita Muscaria, in italiano Ovolaccio o fly agaric (un intruglio di latte e amanita che rintrona le mosche) in inglese popolare toad stool (sgabello del rospo), nasce in giugno e all'inizio di luglio e ancora in tardo agosto e settembre.
Cresce nell'impasto vivace che forma il suolo del bosco in delicata simbiosi con alcuni alberi come la betulla,il pino o l'abete.
Il suo primo stadio ricorda quello di un uovo bianco semisotterrato racchiuso da un involucro cremoso conosciuto come "velo universale".
Crescendo verso l'alto, il fungo rompe il velo, lasciandone metà nell'humus con la forma di una coppa o una vulva, e disperdendo il resto sulla cappella sotto forma di fiocchi o "verruche".
Brandelli di velo sciolto possono attaccarsi al gambo formando un anello vellutato.
La cappella è composta da lamelle, ed al momento della maturazione è quasi piatta.
Può raggiungere il diametro di centimetri venticinque.
Il colore varia dall'arancio dorato al cremisi abbacinante.
A causa dell'aspetto straordinario, la muscaria è stata presa come prototipo di fungo velenoso.
Si dice che dove c'è lei ciondolano gli elfi.

Il fatto è che da almeno seimila anni l'uomo la mangia per ottenere quegli stessi effetti che secondo alcuni manuali di micologia un pò paranoici ci garantirebbero attenzione medica.
I popoli indigeni della Siberia l'hanno fatta parte integrante della vita; dicono i siberiani che le urine di una persona che abbia mangiato l'amanita hanno un effetto migliore dell'originale.
Addirittura le "streghe" se la spalmavano in mezzo alle cosce così quando "cavalcavano la scopa" entrava nella vulva e di conseguenza in circolo nel sangue mandandole così fuori che credevano realmente di volare!
Il mito popolare della scopa volante è un'accurata allegoria del viaggio psichedelico.

La parola greca kannabis deriva dall'antica parola sumera "gan" che stava ad indicare la testa del pene, a cui la giovane amanita assomiglia molto.
Quindi la marijuana stessa deve il suo nome al fungo, dato che i blandi effetti dell'erba ricordano alla lontana le proprietà della muscaria.
John M. Allegro (filologo) nel 1970 ha annunciato che l'origine della religione giudaico-cristiana era da ricercarsi nei culti che veneravano il "fungo sacro".
Arrivò ad affermare che Gesù Cristo non era un uomo ma il nome in codice per questo fungo.
La chiave del suo studio, durato quattordici anni, è stata l'intuizione del fatto che il sumero, il più antico linguaggio scritto conosciuto, sia direttamente collegato con le lingue semitiche del Vecchio Testamento, l'aramaico e l'ebraico, così come con quelle di origine indoeuropea del Nuovo Testamento, latino e greco.
Il sumero è un ponte linguistico sin dal 4000 a.C. pieno zeppo di terminologie micologiche.
Secondo lui la parola stessa cristiano (dal greco Kristionos) deriva da un'espressione erotica sumera, riferita al fungo, "macchiato di seme".
La fertilità, continua, era per quella gente un fattore primario e la maggior parte dei loro riti era imperniato su questo: promuovere la fecondità negli uomini, nelle bestie e nelle piante.
Influenzare i vegetali era la parte più dura!
Si cercava allora di sedurre Dio e Madre Terra affinche ci dessero dentro.
La miglior traccia delle passioni divine la si riscontrava nei funghi; tra tutti i "bambini di Dio" solo loro rispondevano al suo orgasmo così prontamente.
Saltavano fuori dal terreno in poche ore senza l'ausilio dei semi allungandosi come un fallo eccitato.
Più tardi, la sua cappela, appiattendosi, assomigliava ad una vagina pronta ad accogliere...

Preso da solo, quello che sin qui avete letto farebbe fatica ad andare oltre la pura speculazione.
Allegro però, scavando oltre il significato ed il contesto di superficie delle parole bibliche, connettendole con le loro radici sumere, dà vita ad una dotta ed inoppugnabile teoria: l'amanita muscaria come entità centrale di un culto ampiamente diffuso.
Allegro sostiene che i riti collegati al culto del fungo fossero strettamente segreti.
A seguito di un'aspra epressione dei culti misterici da parte dei Romani dopo la rivolta degli Ebrei del 66 d.C. i segreti, per evitare di essere dimenticati
per sempre, dovevano essere trasformati attraverso la scrittura, e qualora scoperti non dovevano essere comprensibili.
Allegro afferma che la Bibbia non è altro che un documento in codice del misticismo legato alla muscaria.
La storia della Resurrezzione, ad esempio, è un'allegoria per la rinascita spirituale che segue i rigori di un "viaggio" strippa cervello provocato dal fungo.
I dieci comandamenti sono giochi di parole sui due nomi principali del fungo in sumero (Mosh, come Cristo, era una delle sue personificazioni).
Pietro, la pietra su cui Gesù solennemente promise di edificare la sua chiesa, deriva dal sumero pitra che significa fungo.
La croce? Tagliate a metà una muscaria, cappella e gambo, ed esaminatene la forma.
La muscaria nasce da una vulva velata, un cesto coperto: ecco la mangiatoia.
Quell'albero della conoscenza del bene e del male era un fungo, come è dimostrato in un affresco nella cappella di Abbave de Plaincourault, in Francia, che rappresenta vividamente la muscaria come la famigerata mela del giardino dell'Eden.
Nel Rig-Veda si fa riferimento ad una pianta, il cui succo viene offerto, di colore dorato o rosso senza menzionare né foglie né semi.
R.Gordon Wasson, etnomicologo, dopo vari studi stabilì, senza obra di dubbio, che il Soma era l'amanita muscaria.
Incidentalmente la parola sonnambulismo deriva dal sanscrito Soma.
Robert Graves, esperto di cultura classica, trovò legami tra il fungo e Zeus, Demetra e altre divinità.
Alcuni scienziati stanno vagliando la possibilità che la muscaria possa accrescere le capacità dell'uomo.

Non raccomando l'amanita muscaria come divertimento.
Se qualcuno volesse provare l'esplosione micologica, potrei suggerirgli una delle numerose varietà di Psilocybe come esempi più tranquilli, sicuri, dotati di una maggiore capacità di introspezione.
Occhio però al mercato nero che delle volte affibbia funghi sminuzzati comprati al supermercato trattati con LSD scadente di quinta categoria.
Doppio occhio se raccogliete l'Amanita Phanterina, che spazia dal giallo acceso al beige, in questo caso potreste stare veramente male; contiene lo stesso principio attivo ma in dosi più massicce.

Geneticamente l'amanita muscaria è straordinariamente complessa, sensibilissima alle condizioni ambientali, al luogo, alla stagione, per cui ognuna è attivamente diversa.
Per 150 anni si pensava che l'ingrediente attivo fosse la muscarina, una forte tossina fungoide(alcaloide).
La muscarina fu isolata per prima nell'amanita muscaria, da cui ha acquistato il nome.
Il Drug Plant Laboratory dell'Università di Washington, dopo una ricerca di 12 anni, ha concluso che l'ammontare di muscarina nella muscaria è così piccolo da risultare trascurabile.
L'antidoto usuale per la muscarina è l'atropina(solfato di atropina).
Ma l'atropina esalta gli effetti dell'amanita muscaria.
Un raccoglitore di piante allucinogene disinformato potrebbe ingerire la muscaria, sviluppare dei sintomi e interpretarli come avvelenamento, farsi prendere dal panico e correre da un dottore.
Il dottore dice: "Uhm, si, intossicazione di funghi" e somministra atropina.
Il paziente peggiore. Viene data più atropina. Il paziente muore.
Robert C. Benedict è arrivato alla conclusione che è attualmete impossibile
eseguire un'analisi quantitativa definitiva del fungo essendo la struttura così complessa.
Si è riusciti ad isolare un composto, l'acido ibotenico-muserolo, che nella struttura molecolare non è simile a nient'altro in natura, e si crede possa essere lo stimolante energetico psichico.
Nel 1967 il dott. Peter Wasser dell'Università di Zurigo riuscì ad isolarlo in laboratorio, e durante un periodo di una settimana ne ingerì quantità crescenti.
Trovò che l'acido ibotenico aveva effetti poco piacevoli sulla circolazione locale, ma che il muserolo produceva sintomi simili a quelli descritti dagli sciamani siberiani, solo un pò più blandi.
Sia Wasser che Benedict sospettano che ci debba essere un'altra proprietà psicoattiva
nel fungo...