L'Unità 31.03.2008
Scoperti i resti del primo antenato dell’uomo che arrivò in Europa
di Cristiana Pulcinelli
È una mandibola importante quella che alcuni paleoantropologi hanno rinvenuto nel sito Sima del elefante nel nord della Spagna. Aveva ancora alcuni denti ed è stata trovata assieme a utensili litici e a resti di animali. La datazione dei fossili ha permesso di capire che si tratta di resti di oltre un milione di anni fa. Questo vuol dire che ci troviamo di fronte ai reperti di quello che potrebbe essere il primo ominino d'Europa.
Nella categoria Ominino rientrano tutti gli antenati dell'umanità attuale fino alla separazione dallo scimpanzé che avvenne intorno ai sei milioni di anni fa.
La prima occupazione dell'Europa da parte degli ominidi è uno dei punti più dibattuti della paleoantropologia. Anche i siti più importanti con testimonianze del primo Pleistocene finora avevano restituito solo utensili, ma non fossili umani. Così la scoperta di questo gruppo di scienziati spagnoli diventa particolarmente interessante.
Eudald Carbonell e i suoi colleghi hanno pubblicato la loro scoperta sul nuovo numero di Nature. La datazione dei fossili è stata ottenuta utilizzando diversi metodi, inoltre la biostratigrafia ha permesso di calcolare l'età della roccia nella quale i fossili sono stati rinvenuti. E la data è molto indietro nel tempo: tra 1,1 e 1,2 milioni di anni fa.
Gli utensili rinvenuti mostrano tracce di lavoro umano. Anche le ossa degli animali trovati nello stesso luogo mostrano i segni di raschiamenti fatti con qualche tipo di utensile, ad esempio per estrarre il midollo dalle ossa. I fossili degli animali, peraltro, sono molto più primitivi di quelli trovati nelle vicinanze. Gli ominini probabilmente si riparavano nella grotta dove sono stati rinvenuti e lì mangiavano.
Gli autori dell'articolo pensano che l'ominino trovato faccia parte della specie Homo antecessor, un possibile antenato sia dell'uomo di Neanderthal che dell'uomo moderno. Dai ritrovamenti sembrerebbe quindi che l'Europa occidentale sia stata colonizzata durante il primo Pleistocene da una popolazione di ominidi che arrivavano dall'Est. Probabilmente una espansione precoce degli ominidi che venivano dall'Africa. Una colonizzazione quindi avvenuta molto prima e in modo molto più continuativo di quanto pensato finora. Inoltre, confrontando questi resti con quelli rinvenuti in siti vicini, sembra di poter affermare che qui, in questa estrema regione del continente eurasiatico, avvenne una speciazione, ovvero si è formata una nuova specie da quelle preesistenti attraverso un processo evolutivo.
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commento: e poi ci sono i cristiani che sostengono che il mondo è stato creato da pochi millenni, ed altri che sostengono che la vita è presente da poco sulla terra... in realtà ogni nuova scoperta in campo archeologio o della paleontologia dimostra l'antichità della vita.
Scoperti i resti del primo antenato dell’uomo che arrivò in Europa
di Cristiana Pulcinelli
È una mandibola importante quella che alcuni paleoantropologi hanno rinvenuto nel sito Sima del elefante nel nord della Spagna. Aveva ancora alcuni denti ed è stata trovata assieme a utensili litici e a resti di animali. La datazione dei fossili ha permesso di capire che si tratta di resti di oltre un milione di anni fa. Questo vuol dire che ci troviamo di fronte ai reperti di quello che potrebbe essere il primo ominino d'Europa.
Nella categoria Ominino rientrano tutti gli antenati dell'umanità attuale fino alla separazione dallo scimpanzé che avvenne intorno ai sei milioni di anni fa.
La prima occupazione dell'Europa da parte degli ominidi è uno dei punti più dibattuti della paleoantropologia. Anche i siti più importanti con testimonianze del primo Pleistocene finora avevano restituito solo utensili, ma non fossili umani. Così la scoperta di questo gruppo di scienziati spagnoli diventa particolarmente interessante.
Eudald Carbonell e i suoi colleghi hanno pubblicato la loro scoperta sul nuovo numero di Nature. La datazione dei fossili è stata ottenuta utilizzando diversi metodi, inoltre la biostratigrafia ha permesso di calcolare l'età della roccia nella quale i fossili sono stati rinvenuti. E la data è molto indietro nel tempo: tra 1,1 e 1,2 milioni di anni fa.
Gli utensili rinvenuti mostrano tracce di lavoro umano. Anche le ossa degli animali trovati nello stesso luogo mostrano i segni di raschiamenti fatti con qualche tipo di utensile, ad esempio per estrarre il midollo dalle ossa. I fossili degli animali, peraltro, sono molto più primitivi di quelli trovati nelle vicinanze. Gli ominini probabilmente si riparavano nella grotta dove sono stati rinvenuti e lì mangiavano.
Gli autori dell'articolo pensano che l'ominino trovato faccia parte della specie Homo antecessor, un possibile antenato sia dell'uomo di Neanderthal che dell'uomo moderno. Dai ritrovamenti sembrerebbe quindi che l'Europa occidentale sia stata colonizzata durante il primo Pleistocene da una popolazione di ominidi che arrivavano dall'Est. Probabilmente una espansione precoce degli ominidi che venivano dall'Africa. Una colonizzazione quindi avvenuta molto prima e in modo molto più continuativo di quanto pensato finora. Inoltre, confrontando questi resti con quelli rinvenuti in siti vicini, sembra di poter affermare che qui, in questa estrema regione del continente eurasiatico, avvenne una speciazione, ovvero si è formata una nuova specie da quelle preesistenti attraverso un processo evolutivo.
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commento: e poi ci sono i cristiani che sostengono che il mondo è stato creato da pochi millenni, ed altri che sostengono che la vita è presente da poco sulla terra... in realtà ogni nuova scoperta in campo archeologio o della paleontologia dimostra l'antichità della vita.