La Stampa 23.11.05
I processi della caccia alle streghe
Chi è André-Philibert de Pléod? E’ un conte del ducato di Aosta che nel 1723 fu accusato di aver fatto ricorso a malefici allo scopo di provocare la morte della moglie Anne-Dauphine, ma soprattutto, a detta degli storici, è il protagonista dell’ultimo processo istruito in Valle d’Aosta su accuse di stregoneria. Fu condannato alla pena capitale per impiccagione, dopo sbalzi repentini nelle confessioni, deposizioni contraddittorie, alternarsi di ammissioni e ritrattazioni che l’avvocato della difesa imputò all’applicazione di non specificati tormenti. Il contesto di questa storia e delle altre sette contenute nel libro «Accusa: stregoneria. Otto casi per l’inquisitore. I processi che raccontano la caccia alle streghe» (editori Newton & Compton), è rigorosamente documentato, come lo sono gli interrogatori delle streghe, allucinanti documenti di follia collettiva. E’ in questa atmosfera che Tersilla Gatto Chanu, studiosa di storia e tradizioni popolari, autrice di saggi, romanzi, sceneggiati radiofonici, poesie e racconti per l’infanzia, ha calato le vicende delle vittime che, dal Trentino alla Toscana, da Napoli a Milano e alla Valle d’Aosta, in un’unica voce, denunciano l’assurda e spietata persecuzione. I personaggi del libro, in maggioranza donne, possiedono una spiccata individualità e il clima della «caccia» si rivela violentemente antifemminista perché la donna, come sottolinea l’autrice, «erede di Eva, fonte di corruzione, peccato e perdizione, è bersaglio privilegiato di violenze, stupri, sfruttamenti», allora come oggi.