Tuesday, October 09, 2007

IL VERO MASSACRO DEI CATARI

Repubblica 7.2.07
POLEMICHE/ A PROPOSITO DI UN ARTICOLO DI VITTORIO
MESSORI
IL VERO MASSACRO DEI CATARI
Assurde enormità su una setta antica
di FRANCESCO ZAMBON

Sul Corriere della Sera di mercoledì 31 gennaio,
Vittorio Messori propone la costituzione di una "Lega
anticalunnia" in difesa dei cattolici, allo scopo di
rettificare - basandosi «sui dati esatti e sui
documenti autentici» - alcune verità storiche che
sarebbero deformate da "falsi miti". Il "falso mito"
che Messori prende di mira nell´articolo è lo
sterminio dei catari, con particolare riferimento a un
episodio della Crociata scatenata da papa Innocenzo
III per debellare l´eresia catara nel Mezzogiorno
francese, la presa e il sacco di Béziers (1209). Ma
altro che dati esatti e documenti autentici! Gran
parte di quelle che ammannisce Messori sono delle vere
enormità dal punto di vista storico. Sorvoliamo su
pure invenzioni a scopo di calunnia (queste sì!), come
il fatto che i catari sarebbero stati seguaci di una
«cupa, feroce, sanguinaria setta di origine asiatica».
È ben noto da innumerevoli fonti, per lo più
cattoliche, che essi praticavano la forma più rigorosa
di non violenza, astenendosi dall´uccisione sia degli
uomini sia degli animali. Alcuni contadini impiccati a
Goslar nel 1051, fra le prime vittime della
repressione cattolica, furono accusati di eresia e
condannati solo per aver rifiutato di un uccidere un
pollo!
Ma veniamo alla strage perpetrata dai crociati a
Béziers il 22 luglio 1209, all´inizio della Crociata
albigese. Messori afferma che se eccidio ci fu, esso
fu giustificato «dall´esasperazione provocata dalla
crudeltà dei càtari, che non solo a Béziers da anni
perseguitavano i cattolici». Ora, a parte il paradosso
di presentare come persecutori coloro che furono
perseguitati per oltre un secolo in tutta Europa,
proprio il caso di Béziers mostra esattamente il
contrario di quanto vorrebbe farci credere Messori: i
cattolici erano così poco esasperati dai catari, che
la ragione per cui la città fu attaccata e distrutta
fu il rifiuto da parte dei suoi abitanti, fedeli alla
propria autonomia municipale e ai propri princìpi di
tolleranza, di consegnare ai crociati i circa duecento
sospetti di eresia (tanti erano) di cui il vescovo
Renaud de Montpeyroux aveva provveduto a stilare la
lista.
Ma tutta la ricostruzione del sacco di Béziers
proposta nell´articolo è pura deformazione storica,
costellata di clamorosi errori e falsificazioni. In
particolare per quanto riguarda la frase che avrebbe
pronunciato il legato pontificio Arnaldo Amalrico,
allora alla guida dei crociati, in risposta ai suoi
uomini che gli chiedevano che cosa fare della
popolazione, in maggioranza cattolica: «Uccideteli
tutti, Dio riconoscerà i suoi», avrebbe risposto.
Messori nega l´autenticità di questa frase, che è
riportata da un autore tedesco, il monaco cistercense
Cesario di Heisterbach, nel suo Dialogus miraculorum.
Per svalutarne l´attendibilità, egli afferma che
l´opera di Cesario sarebbe stata scritta sessant´anni
dopo i fatti. Peccato che a quest´epoca Cesario fosse
già morto da quasi trent´anni. In realtà il Dialogus
fu scritto fra il 1219 e il 1223, appena una decina
d´anni dopo il sacco di Béziers.
Certo, l´autenticità della frase attribuita ad Arnaldo
è stata molto discussa dagli storici; ma oggi si tende
a ritenerla del tutto plausibile, essendo stata
dimostrata la molteplicità e attendibilità delle fonti
dirette di cui disponeva Cesario. Comunque, autentica
o no, la frase (che in realtà suona così nel testo di
Cesario: «Massacrateli tutti, perché il Signore
conosce i suoi», con una riconoscibile citazione della
Seconda lettera a Timoteo di san Paolo), corrisponde
esattamente a ciò che avvenne e, contrariamente a
quanto sostiene Messori, trova riscontro in numerose
altre fonti contemporanee. La più sconvolgente è
proprio la lettera ufficiale che Arnaldo in persona,
insieme all´altro legato pontificio Milone, scrisse al
papa per riferirgli l´accaduto e che si può leggere
nel volume 216 della Patrologia latina: «La città di
Béziers fu presa e, poiché i nostri non guardarono a
dignità, né a sesso, né a età, quasi ventimila uomini
morirono di spada. Fatta così una grandissima strage
di uomini, la città fu saccheggiata e bruciata: in
questo modo la colpì il mirabile castigo divino».
I nostri, dice Arnaldo: siano stati tutti gli
assalitori a compiere la strage o solo i cosiddetti
"ribaldi" (ossia i mercenari al seguito dell´esercito
crociato), Arnaldo se ne assume pienamente e
trionfalmente la responsabilità, parlando di "mirabile
castigo divino". Il numero di morti di cui si vanta è
sicuramente esagerato, come lo è quello fornito da
altri testimoni e cronisti (qualcuno parlò addirittura
di centomila): si voleva indicare solo una mattanza
straordinaria, che restò a lungo nella memoria della
gente. Ciò che avvenne fu proprio quel che lascia
intendere la frase attribuita ad Arnaldo: fu compiuto
uno sterminio indiscriminato degli abitanti di
Béziers, cattolici ed eretici, uomini e donne, vecchi
e bambini.
Se gli argomenti della "Lega anticalunnia" che Messori
propone di costituire sono quelli addotti nel suo
articolo, temo che per essa non si aprano grandi
prospettive. E credo che la Chiesa non abbia davvero
bisogno di questa nuova e goffa forma di
"negazionismo" per difendere i propri valori e propri
princìpi.