L’etnologo tedesco Wilhelm Schmidt, nonché missionario cattolico, fu invece il sostenitore di un presunto monoteismo primordiale (quale credenza in un “Essere Supremo”) che avrebbe preceduto ogni altra forma religiosa. A questa tesi, evidentemente non priva di presupposti ideologici, che venne avanzata nell’opera L’origine dell’idea di Dio e che sollevò già notevoli perplessità al suo apparire, si affiancava anche quella dei cicli cultuali, secondo la quale vi sono vari gradi evolutivi di cultura, e quindi di religione, dipendenti dalle forme di vita e dalle attività di sussistenza. Lo Schmidt fu anche sostenitore dell’esistenza, nella preistoria, di un periodo “matriarcale”, coincidente con l’avvento dell’agricoltura, il quale avrebbe favorito la nascita dei culti della “Madre Terra” e della Luna, quali ipostasi divine al “femminile”.