Le scienze on line (Recensioni):
http://www.lescienze.it/specialrecensioni.php3?id=12267
So quel che fai. Il cervello che agisce e i neuroni specchio
di Giacomo Rizzolatti e Corrado Sinigaglia
Secondo il celebre neuroscienziato statunitense Vilayanur Ramachandran, si è trattato della più importante scoperta venuta dagli studi sul cervello negli ultimi decenni, destinata a essere «per la psicologia quello che il Dna è stato per la biologia». Sono i neuron specchio, una popolazione di cellule nervose che si attivano sia quando compiamo un’azione, sia quando vediamo qualcun altro compierla.
Permettono quindi di «sentire», prima ancora che interpretare, i
comportamenti altrui. Dalla loro scoperta, avvenuta a metà degli anni
novanta, i neuroni specchio hanno suscitato molta attenzione
giornalistica e affascinato specialisti di diverse discipline: la loro
stessa esistenza mette infatti in dubbio i tradizionali confini
filosofici tra pensiero ed emozione, azione e percezione. Mancava
ancora, però, un libro che ne raccontasse la storia, sinora consegnata
solo alle pagine delle riviste scientifiche. A scriverlo non poteva
essere che il «padre» dei neuroni specchio, il direttore del
Dipartimento di neuroscienze dell’Università di Parma Giacomo
Rizzolatti, qui insieme a Corrado Sinigaglia, docente di filosofia
della scienza all’Università di Milano. Nella prima parte, il volume
ripercorre le tappe della scoperta, descrivendo prima il funzionamento
dei neuroni visivi e motori classici per poi arrivare alle peculiarità
dei neuroni specchio identificati nelle scimmie e alle prove della
loro presenza anche nell’uomo. Il cuore del libro sono però gli ultimi
due capitoli, in cui Rizzolatti e Sinigaglia formulano due ipotesi
cruciali: che i neuroni specchio abbiano svolto un ruolo chiave
nell’evoluzione del linguaggio (perché l’area di Broca, la parte del
cervello umano specializzata nelle funzioni linguistiche, corrisponde
a quella dove, nel cervello delle scimmie, si trovano i neuroni specchio); e che siano i «neuroni dell’empatia», quelli che ci consentono di comprendere le emozioni altrui (non a caso si pensa che l’autismo sia legato anche a un loro malfunzionamento). Ipotesi che, se confermate, farebbero dei neuroni specchio una vera e propria base biologica delle relazioni sociali.
http://www.lescienze.it/specialrecensioni.php3?id=12267
So quel che fai. Il cervello che agisce e i neuroni specchio
di Giacomo Rizzolatti e Corrado Sinigaglia
Secondo il celebre neuroscienziato statunitense Vilayanur Ramachandran, si è trattato della più importante scoperta venuta dagli studi sul cervello negli ultimi decenni, destinata a essere «per la psicologia quello che il Dna è stato per la biologia». Sono i neuron specchio, una popolazione di cellule nervose che si attivano sia quando compiamo un’azione, sia quando vediamo qualcun altro compierla.
Permettono quindi di «sentire», prima ancora che interpretare, i
comportamenti altrui. Dalla loro scoperta, avvenuta a metà degli anni
novanta, i neuroni specchio hanno suscitato molta attenzione
giornalistica e affascinato specialisti di diverse discipline: la loro
stessa esistenza mette infatti in dubbio i tradizionali confini
filosofici tra pensiero ed emozione, azione e percezione. Mancava
ancora, però, un libro che ne raccontasse la storia, sinora consegnata
solo alle pagine delle riviste scientifiche. A scriverlo non poteva
essere che il «padre» dei neuroni specchio, il direttore del
Dipartimento di neuroscienze dell’Università di Parma Giacomo
Rizzolatti, qui insieme a Corrado Sinigaglia, docente di filosofia
della scienza all’Università di Milano. Nella prima parte, il volume
ripercorre le tappe della scoperta, descrivendo prima il funzionamento
dei neuroni visivi e motori classici per poi arrivare alle peculiarità
dei neuroni specchio identificati nelle scimmie e alle prove della
loro presenza anche nell’uomo. Il cuore del libro sono però gli ultimi
due capitoli, in cui Rizzolatti e Sinigaglia formulano due ipotesi
cruciali: che i neuroni specchio abbiano svolto un ruolo chiave
nell’evoluzione del linguaggio (perché l’area di Broca, la parte del
cervello umano specializzata nelle funzioni linguistiche, corrisponde
a quella dove, nel cervello delle scimmie, si trovano i neuroni specchio); e che siano i «neuroni dell’empatia», quelli che ci consentono di comprendere le emozioni altrui (non a caso si pensa che l’autismo sia legato anche a un loro malfunzionamento). Ipotesi che, se confermate, farebbero dei neuroni specchio una vera e propria base biologica delle relazioni sociali.