Saturday, January 19, 2008

Perché Gesù non può essere Dio, da Celso, Il discorso della verità Contro i Cristiani

una citazione da:
Celso, Il discorso della verità Contro i Cristiani,Rizzoli, 1989

* Perché Gesù non può essere Dio:

I, 66: “Perché, quand’eri ancora infante, fu necessario portarti in Egitto per sottrarti all’assassinio? Come Dio non sarebbe stato infatti logico che tu avessi paura della morte […] Non poteva forse il sommo Dio salvare suo figlio?”

IV, 2: “Una parte dei Cristiani e gli Ebrei dicono che un dio o un figlio di dio è sceso in terra (per gli uni) o vi scenderà (per gli latri) come un giudice delle cose del mondo. Questa è una turpitudine la cui confutazione non necessita neppure di un lungo discorso”; 5°: “Ma se Dio in persona scenderà tra gli uomini – come essi vogliono – ne segue che Egli lascerà la sua sede”; 6: “Oppure Dio, ignorato nel mondo e ritenendosi perciò menomato, sentirebbe il desiderio di farsi conoscere e di mettere alla prova chi crede in lui e chi non crede, come tra gli uomini fanno i nuovi ricchi, bramosi come sono di fare sfoggio? Con questa loro affermazione accusano allora Dio di una ben grande e tutta umana vanità”;

14: “Dio è buono, bello e felice ed è nel culmine della bellezza e della perfezione. Se egli scende tra gli uomini, è necessario che subisca un mutamento dal bene al male, dal bello al brutto, dalla felicità alla infelicità, dall’ottimo al pessimo. E chi potrebbe volere per sé un tale mutamento? Inoltre sono impliciti nella natura del solo essere mortale il cambiare e il trasformarsi, in quella dell’essere immortale è implicito il permanere nella stessa e identica condizione. Pertanto Dio non potrebbe accettare nemmeno questo mutamento”;

18: “Dunque: o Dio si muta veramente in corpo mortale, come costoro affermano, e ne abbiamo già dichiarata l’impossibilità; oppure non si muta in sé e per sé, ma ne crea l’impressione in chi lo vede: quindi inganna e mente. Ora l’inganno e la menzogna sono, in genere, dei mali, ameno che si usino a mo’ di medicina per sanare la malattia o la pazzia di gente amica oppure a danno dei nemici, provvedendo così ad evitare un pericolo. Ma nessuno che sia malato o pazzo è caro a Dio, né Dio ha paura di alcuno per doverne evitare il pericolo mediante l’inganno”.