Il secondo cervello nel nostro intestino.
25/05/04, "La Gazzetta del Sud"
Illustrata una nuova teoria
MILANO - Un secondo cervello che non ragiona, non pensa, e tanto meno filosofeggia, ma è responsabile di tanta parte delle nostre gioie e dei nostri dolori: è l'intestino che, pur avendo solo un decimo delle cellule nervose del cervello, lavora in modo autonomo ed è sede di funzioni che influenzano l'intero organismo.
È la teoria "dei due cervelli" che, elaborata e presentata ieri a Milano dall'americano Michael D. Gershon - esperto di anatomia e biologia cellulare alla Columbia University di New York e autore del best seller "The second brain" (ancora inedito in Italia) - potrebbe avere effetti positivi sia nella cura delle malattie dell'apparato digerente che, viceversa, nelle malattie nervose.
Superando la teoria secondo cui i neuroni dell'intestino, come accade per altri organi, sarebbero controllati dal sistema nervoso centrale, Gershon ha spiegato - illustrando la capacità dell'intestino di funzionare anche in assenza di collegamento con il nervo vago (quello che trasmette gli ordini del cervello) - come le viscere siano in grado di controllare il proprio comportamento tramite un sistema autonomo, che ha chiamato sistema nervoso enterico.
"I due sistemi nervosi si scambiano informazioni - ha precisato Gershon - anche se questo scambio è fatto per il 90% di messaggi che vanno dalla pancia al cervello".
Curare i disturbi gastroenterici, quindi, può avere effetti positivi anche sulla salute cerebrale.