Culture | ARCHELOGIA
Il vetro dei faraoni
La riproduzione di un'antica fornace di Amarna, sulle rive del Nilo, dimostra per la prima volta che gli egizi erano in grado di produrre il materiale oltre tre mila anni fa
Gli antichi egizi producevano il vetro o lo importavano dal Vicino Oriente per poi lavorarlo? Gli scavi effettuati in Egitto negli ultimi anni hanno indotto gli esperti a ipotizzare indirettamente che essi fossero in grado di produrre questo materiale già dal 14esimo secolo prima di Cristo. Per dimostrarlo, gli archeologi britannici Paul Nicholson dell’Università di Cardiff e Caroline Jackson dell’Università di Sheffield hanno costruito una copia fedele di un’antica fornace e l’hanno messa in funzione, riuscendo a produrre vetro dalla sabbia locale, proprio come si pensa facessero gli egizi.
Nicholson è a capo di un'equipe della Egypt Exploration Society che, dal 1983, studia il sito archeologico di Amarna, sulle rive del Nilo, ritenuto il più antico luogo al mondo per la produzione del vetro. El-Amarna è il nome moderno della località ove sorgeva l’antica città di Akhetaton, la capitale del regno del faraone Akhenaton (Amenofi IV) che regnò fra il 1352 e il 1336 a. C., passato alla storia come il “faraone eretico” per il suo tentativo di instaurare una nuova religione basata sul culto del dio Aton.
Gli studiosi hanno anche dimostrato che la produzione di vetro era solo una parte di un sistema industriale che prevedeva altri processi di manifattura alle alte temperature. I rinvenimenti hanno infatti portato alla luce attrezzi per la produzione di pigmenti blu e di ceramiche utilizzate per la produzione di amuleti e di decorazioni architettoniche. Vicino al sito sorgeva anche uno dei principali templi della città, probabilmente decorato con i materiali prodotti sul luogo, così come molti altri edifici pubblici. “Non sapevamo con certezza se il vetro lavorato per produrre i manufatti finora rinvenuti nel sito fosse prodotto in loco o venisse importato", ha dichiarato Nicholson, "ora credo sia evidente che artigiani esperti fossero in grado di produrlo autonomamente e che fossero anche coinvolti in altre industrie manifatturiere”. (s.s.)