La pietra chiamata dagli archeologi “Cascajal block” è stata inizialmente recuperata negli anni '90 da alcuni costruttori di strade tra i detriti nei pressi di Lomas de Tacamichapa
Una pietra ritrovata a Veracruz, in Messico, contiene la traccia del più antico sistema di scrittura del continente americano. La notizia, pubblicata su Science da un gruppo internazionale di ricercatori, riporta la scoperta di un blocco in serpentino datato prima del 1.000 a.C., ossia oltre 400 anni prima della nascita di ogni altro sistema di scrittura nel Nuovo Mondo. La scritta e le caratteristiche della pietra riconducono alla più antica civiltà centroamericana, gli Olmechi, già autori di colossali statue, e ne rivelano una nuova e maggiore complessità. La pietra è stata inizialmente recuperata negli anni Novanta da alcuni costruttori di strade tra i detriti nei pressi di Lomas de Tacamichapa. Furono gli archelogi messicani Carmen Rodríguez e Ponciano Ortíz del Centro del "Instituto Nacional de Antropologia e Historia of Mexico", primi autori dello studio, a riconoscere l’importanza del blocco, poi battezzato “Cascajal block”, e a denunciarne la scoperta alle autorità. Gli studi di datazione sul serpentino e sui reperti circostanti in ceramica e argilla lo attribuiscono al cosiddetto periodo di San Lorenzo, il più antico della civiltà Olmec, terminato nel 900 a.c. Il testo inciso consiste di 62 segni, alcuni dei quali ripetuti fino a quattro volte. L’analisi identifica la presenza di elementi distinti, di sequenze e di un ordine di lettura che hanno indotto i ricercatori ad affermare che il testo “è conforme a tutte le regole di una scrittura”. Non solo: la particolare presenza di diverse sequenze di segni ha portato i ricercatori a ipotizzare che il testo contenga distici poetici, i primi esempi in assoluto di espressione poetica nella cultura Mesoamericana. Infine, poiché il blocco è convesso su cinque lati e concavo su quello scritto, si ipotizza che sia stato inciso e cancellato ripetutamente, fatto ancora una volta senza precedenti. (a.p.)
Fonte: www.galileonet.it del 16-09-2006