James Hillman a Capri: la nuova psicologia deve riabilitare la bellezza
CORRIERE DEL MEZZOGIORNO 9 settembre 2007
Ha affascinato il pubblico caprese con la semplicit� e al tempo stesso la profondit� dei suoi enunciati il filosofo e psicologo James Hillman, che ha partecipato ieri pomeriggio a un incontro organizzato nel Chiostro della Certosa di Capri da La Conchiglia. A introdurre la conversazione l'editrice Ausilia Veneruso, che ha ringraziato l'autore di tanti best seller come Il codice dell'anima; � intervenuto poi il preside della facolt� di Lettere della Federico lI, il filosofo Eugenio Mazzarella.
�In questo bellissimo luogo, vicino al mare, invochiamo la presenza di Afrodite come straordinaria figura femminile in cui si uniscono bellezza e giustizia�, � stata la premessa di Hillman. Il senso del suo intervento, infatti, � stato quello di rimarcare la separazione tra questi due concetti: un errore tipico della societ� occidentale. �Coloro che seguono Afrodite, artisti o amanti che siano, sono sempre stati ingiustamente relegati in una posizione considerata quasi amorale. E personaggi come Didone o Elena di Troia con le loro tragedie sono il simbolo di questa ingiustizia�. A partire da queste considerazioni Hillman ha proposto, come fa da anni nei suoi testi, la revisione delle basi della psicologia. �Credo che la psicologia non si possa pi� basare sulla tradizionale distinzione tra io, super io ed essere oppure mente, anima e corpo ma dovrebbe invece basarsi su bellezza giustizia e destino. Per questo invito Afrodite ad entrare nella psicologia�. L'errore del discorso psicologico, per Hillman, � stato quello di sottovalutare �il senso e la portata della bellezza e di ignorare l'anelito verso Afrodite�.
La separazione tra bellezza e bont� proviene anche dal pensiero cristiano �che ha condannato il bello come se fosse una fonte di malvagit�. Insomma, per poter connettere bellezza e giustizia bisogna capire che � sbagliata l'impostazione che vede la contrapposizione di estetica e etica. Hillman ha anche citato Saul Bellow, affermando che �la noia � peggiore dell'oscenit�; quest'ultima pu� essere bella anche se volgare. Nei libri noiosi non troveremo mai nessuna bellezza�.
Federica Rispoli
CORRIERE DEL MEZZOGIORNO 9 settembre 2007
Ha affascinato il pubblico caprese con la semplicit� e al tempo stesso la profondit� dei suoi enunciati il filosofo e psicologo James Hillman, che ha partecipato ieri pomeriggio a un incontro organizzato nel Chiostro della Certosa di Capri da La Conchiglia. A introdurre la conversazione l'editrice Ausilia Veneruso, che ha ringraziato l'autore di tanti best seller come Il codice dell'anima; � intervenuto poi il preside della facolt� di Lettere della Federico lI, il filosofo Eugenio Mazzarella.
�In questo bellissimo luogo, vicino al mare, invochiamo la presenza di Afrodite come straordinaria figura femminile in cui si uniscono bellezza e giustizia�, � stata la premessa di Hillman. Il senso del suo intervento, infatti, � stato quello di rimarcare la separazione tra questi due concetti: un errore tipico della societ� occidentale. �Coloro che seguono Afrodite, artisti o amanti che siano, sono sempre stati ingiustamente relegati in una posizione considerata quasi amorale. E personaggi come Didone o Elena di Troia con le loro tragedie sono il simbolo di questa ingiustizia�. A partire da queste considerazioni Hillman ha proposto, come fa da anni nei suoi testi, la revisione delle basi della psicologia. �Credo che la psicologia non si possa pi� basare sulla tradizionale distinzione tra io, super io ed essere oppure mente, anima e corpo ma dovrebbe invece basarsi su bellezza giustizia e destino. Per questo invito Afrodite ad entrare nella psicologia�. L'errore del discorso psicologico, per Hillman, � stato quello di sottovalutare �il senso e la portata della bellezza e di ignorare l'anelito verso Afrodite�.
La separazione tra bellezza e bont� proviene anche dal pensiero cristiano �che ha condannato il bello come se fosse una fonte di malvagit�. Insomma, per poter connettere bellezza e giustizia bisogna capire che � sbagliata l'impostazione che vede la contrapposizione di estetica e etica. Hillman ha anche citato Saul Bellow, affermando che �la noia � peggiore dell'oscenit�; quest'ultima pu� essere bella anche se volgare. Nei libri noiosi non troveremo mai nessuna bellezza�.
Federica Rispoli