(...)
gli antichi Dei un giorno dovranno pur tornare; anzi, egli annunciava come imminente il loro ritorno. Dovremo forse credegli, anche se quel giorno non sara' domani, ma un giorno che deve venire? Il destino non risponde alle nostre domande. A noi deve bastare imparare quel cho dobbiamo fare al nostro posto. Nel frattempo pero' questa preveggenza, come ogni autentica profezia, ha un significato per il presente. La grandezza del passato infatti diventa in un istante possesso vivente la' dove sta dinanzi a noi come un essere che e' sul punto di manifestarsi, e che realmente puo' farlo, di nuovo, anche senza un ritorno vero e proprio, in un modo nuovo, misterioso. In questo modo erigiamo agli antichi Dei templi invisibili; e anche di fronte a divine figure soltanto presagite, che recano in se' il mondo, la nostra natura umana puo' nuovamente aprirsi al mondo e scorgere dinanzi a se', nel baluginare del futuro, quella vera comunita' umana a cuil il sublime sia divenuto visibile.
Walter F. Otto
gli antichi Dei un giorno dovranno pur tornare; anzi, egli annunciava come imminente il loro ritorno. Dovremo forse credegli, anche se quel giorno non sara' domani, ma un giorno che deve venire? Il destino non risponde alle nostre domande. A noi deve bastare imparare quel cho dobbiamo fare al nostro posto. Nel frattempo pero' questa preveggenza, come ogni autentica profezia, ha un significato per il presente. La grandezza del passato infatti diventa in un istante possesso vivente la' dove sta dinanzi a noi come un essere che e' sul punto di manifestarsi, e che realmente puo' farlo, di nuovo, anche senza un ritorno vero e proprio, in un modo nuovo, misterioso. In questo modo erigiamo agli antichi Dei templi invisibili; e anche di fronte a divine figure soltanto presagite, che recano in se' il mondo, la nostra natura umana puo' nuovamente aprirsi al mondo e scorgere dinanzi a se', nel baluginare del futuro, quella vera comunita' umana a cuil il sublime sia divenuto visibile.
Walter F. Otto