Sunday, December 09, 2007

Le ambigue Ninfe di Calasso

GIORNALE DI BRESCIA - Chiuso in S. Barnaba il ciclo sul mito.
Le ambigue Ninfe di Calasso
http://www.giornaledibrescia.it:80/giornale/2003/12/17/31,CULT
URA/T2.html

Alberto Ottaviano

Alle Ninfe bisogna accostarsi con cautela, dice Roberto Calasso: possono anche essere «terribili», terribilmente ambigue. E racconta un episodio mitologico nel quale una Ninfa, all'apparire di un giovane presso uno stagno, irresistibilmente presa da lui, gli si avvicina e lo abbraccia per carpirgli un bacio; ma l'abbraccio è insieme un gesto d'amore e una spinta per farlo precipitare nello stagno e annegare. Con una sofisticata relazione lungo i sentieri di questa ambiguità delle Ninfe, nella mitologia greca ma anche nella cultura che giunge fino al Novecento, Calasso ha chiuso ieri il ciclo dei Pomeriggi in San Barnaba dedicato all'eterno ritorno del mito.
Raffinato saggista, il relatore è l'anima dell'Adelphi, una delle più apprezzate editrici italiane di cultura per i contenuti dei libri pubblicati oltre che per la grafica, come ha ricordato Antonio Sabatucci in apertura. Leggendo un testo denso e di alto livello, ricco di richiami ad autori diversi, spaziando dalla mitologia e dalla storia dell'Ellade al Quattrocento fiorentino, Calasso ha fornito vaste suggestioni culturali. Ma forse per la lettura un poco affrettata, forse per una mancata contestualizzazione di molte citazioni, la relazione ha inevitabilmente messo a dura prova almeno una parte del pubblico rendendo difficile cogliere tutti i passaggi proposti dal relatore (qualcuno ha abbandonato prima della fine). Calasso prende le mosse da Apollo alla ricerca di un luogo in cui fondare il suo culto: il primo essere con cui il dio parla è una Ninfa, e la Ninfa lo inganna. Telfusa vuole infatti allontanarlo e lo consiglia di cercare altrove; Apollo va allora a Delfi, ma qui per insediarsi deve uccidere una draghessa, un pitone che, secondo l'inno omerico che racconta l'episodio, è un essere femminile. Apollo si vendica di Telfusa provocando una frana sul luogo in cui lei vive. Nasce da questo conflitto con le Ninfe il potere oracolare di Apollo: il dio vuole deprezzare questi esseri femminili che appaiono portatori di un sapere a lui precedente; rivendica a se solo la conoscenza del pensiero di Zeus. Dunque siamo di fronte alla storia di un potere che viene spodestato. Ma anche Apollo mente, perché la capacità oracolare era già prima di lui (Zeus spartì tra Apollo e Dioniso la sua eredità). Da questo episodio iniziale, Calasso conduce una lunga cavalcata tra i miti alla ricerca del segreto delle Ninfe, della natura della possessione che da esse promana. Per i Greci la possessione è una forma di conoscenza primaria. Tra le tante tappe del suo itinerario Calasso si sofferma in particolare sul Quattrocento fiorentino interpretato da Aby Warburg. Il noto studioso, attorno al 1890, avverte in alcune figure femminili dipinte da Botticelli la presenza di un'antichità pagana; anche in un affresco del Ghirlandaio in Santa Maria Novella Warburg trova una fanciulla fremente come una Ninfa: un essere che ha attraversato indenne i secoli, una tempesta pagana nei quieti interni fiorentini. Suggestioni, quelle suggerite, che aprono ad orizzonti preziosi, certo difficili da cogliere nella fretta di una conferenza. Si è concluso così al San Barnaba un ciclo di incontri che è stato certamente di alto livello: il pubblico ha apprezzato affollando sempre l'auditorium. E sono già pronti i nuovi Pomeriggi: ieri in chiusura, il sindaco Paolo Corsini ha annnunciato che il 20 gennaio prenderà il via un ciclo di incontri dedicati al «futuro della democrazia». L'occasione è la ricorrenza dei trent'anni della strage di piazza Loggia. Ci sarà occasione di parlarne.