Le Driadi eran le ninfe dei boschi e degli alberi in generale (Drys, quercia, gr.); e furono forse immaginate per impedire ai popoli di distruggere troppo facilmente le foreste, poiché non poteva esser tagliato un albero prima che i sacerdoti lo dichiarassero abbandonato dalle ninfe. Le Napee (nape, valle, gr.) presiedevano alle campagne, ai boschetti ed ai prati. Le Oreadi (oros, montagna, gr.) proteggevano le montagne, e solevano accompagnar Diana nei suoi viaggi e nelle sue cacce. Queste ninfe insieme con le Napee furono nutrici di Cerere e di Bacco, perché le méssi crescono nelle campagne, e le uve preferiscono le pendici. Alle Oreadi andiamo debitori del miele. Una di esse, chiamata Melissa, trovato nella cavità di un albero un favo, lo fece assaggiare alle compagne, che tutte liete di questa scoperta, dettero alle api il nome di Melisse, ed al loro néttare quello di mèli, onde abbiam fatto miele.
Tacea splendido il mar, poi che sostenne
Sulla conchiglia assise, e vezzeggiate
Dalla Diva, le Grazie : e a sommo il flutto,
Quante alla prima prima aura di Zeffiro
Le frotte delle vaghe api prorompono,
E più e più succedenti invide ronzano
A far lunghi di sé aerei grappoli ;
Vanno aliando su' nettarei calici,
E del mele futuro in cor s'allegrano;
Tante a fior dell' immensa onda raggiante
Ardian mostrarsi a mezzo il petto ignude
Le amorose Nereidi oceanine; E a
drappelli agilissime seguendo
La Gioia alata, degli Dei foriera,
Gittavan perle, delle ingenne Grazie
II bacio le Nereidi sospirando.
(FoscoLO, le Grazie.)
Le Amadriadi (hama, con, drys, querce, gr.) avevano in particolar custodia le foreste, e la favola narra che morivano e nascevano con le querci; quindi ebbero anche il nome di Querculane.
dal "Corso di Mitologia" di François Noel, Chapsal (Charles Pierre), 1861